La variazione del 2013, spiega il Mef, è la risultante tra la sostanziale invarianza delle entrate tributarie e la flessione evidenziata, in termini di cassa, nel comparto delle entrate contributive, che invece nel primo mese 2014 hanno registrato una crescita
Una contrazione dello 0,4% pari a 2,412 miliardi in tutto il 2013 e una crescita del 7,7% (+4.112 milioni di euro), rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente nel gennaio 2014. E’ questo l’andamento delle entrate tributarie rispettivamente nel periodo gennaio-dicembre 2013 e nel solo mese di genaio 2014. La variazione del 2013, spiega una nota del Ministero dell’Economia, è la risultante tra la sostanziale invarianza delle entrate tributarie (comprensive dei tributi territoriali e delle poste correttie) pari a -0,3% (-1.187 milioni di euro) e la flessione evidenziata, in termini di cassa, nel comparto delle entrate contributive -0,6% (-1.225 milioni di euro), che riflette anche il significativo aumento del ricorso alla rateizzazione dei pagamenti. Nel confronto con l’anno precedente, le entrate contributive di cassa scontano un incasso straordinario di oltre 1.000 milioni di euro nel luglio 2012, relativo alla retrocessione all’Inps di crediti già cartolarizzati, in assenza del quale i contributi sociali di cassa si attesterebbero sugli stessi livelli dell’anno precedente. L’incremento registrato invece nel primo mese del 2014, afferma il comunicato, è la risultante tra la crescita delle entrate tributarie pari al 4,2% (+1.376 milioni di euro), e quella evidenziata, in termini di cassa, nel comparto delle entrate contributive pari a +13,5% (+2.736 milioni di euro). Il dato sulle entrate tributarie comprende anche i principali tributi degli enti territoriali e le poste correttive. Nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente si segnala che a gennaio 2013 era stato registrato uno slittamento del pagamento della prima rata della contribuzione aggiuntiva relativa alla gestione dei dipendenti statali per un importo pari a 2.650 milioni. Rendendo omogeneo il confronto, la crescita dei contributi sociali si attesterebbe sullo 0,2%.
Andamento delle entrate tributarie gennaio-dicembre 2013. Le entrate tributarie nel periodo gennaio-dicembre 2013 risultano sostanzialmente invariate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-1.187 milioni di euro, -0,3 per cento). Analogo andamento si registra per le entrate contabilizzate al bilancio dello Stato (-903 milioni di euro, -0,2 per cento). In crescita le imposte degli enti locali (+1.064 milioni di euro, +1,7 per cento), i ruoli incassati (+282 milioni di euro, +3,6 per cento) e le poste correttive che nettizzano il bilancio dello Stato (-1.630 milioni di euro, -5,5 per cento).
Le entrate tributarie del bilancio dello Stato (competenza giuridica). Nel periodo gennaio-dicembre le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 423.385 milioni di euro (–903 milioni di euro, pari a –0,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). In particolare risultano pari a 232.308 milioni di euro (+3.299 milioni di euro pari a +1,4 per cento) le imposte dirette e a 191.077 milioni di euro (–4.202 milioni di euro, pari a –2,2 per cento) le imposte indirette.
I ruoli (incassi). In crescita rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente i ruoli incassati nel periodo gennaio- dicembre 2013 che ammontano a complessivi 8.183 milioni di euro (+282 milioni di euro, +3,6 per cento).
Le entrate tributarie degli enti territoriali. Nei dodici mesi del 2013 le entrate tributarie degli enti territoriali segnano una crescita rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente: si registrano entrate per 64.979 milioni di euro con un aumento di +1.064 milioni di euro (+1,7 per cento). Contribuiscono positivamente al gettito delle entrate territoriali l’addizionale comunale Irpef (+655 milioni di euro, +20,3 per cento) e l’imposta municipale propria per la quota di spettanza comunale (+97 milioni di euro, pari a +0,6 per cento).
Andamento delle entrate contributive. Gli incassi contributivi registrati nel 2013 si sono attestati sui 210.212 milioni di euro, con una contrazione dello 0,6 per cento rispetto a quelli realizzati nel 2012. Per agevolare il confronto con l’anno precedente si segnala che nel 2012 era stato registrato un incasso straordinario di oltre 1.000 milioni di euro relativo alla retrocessione di crediti già cartolarizzati, in assenza del quale i contributi sociali si attesterebbero sugli stessi livelli dell’anno precedente. Le riscossioni contributive dell’Inps al netto dell’incasso straordinario risultano sostanzialmente in linea con quelle realizzate nel 2012. Il dato complessivo sottende una flessione delle riscossioni dell’ex-Inpdap, in linea con l’andamento delle retribuzioni del settore pubblico, e una moderata crescita delle entrate provenienti dal settore privato, al netto del recupero crediti. I premi incassati dall’Inail hanno subito una contrazione pari a 247 milioni di euro (-3 per cento), mentre gli Enti previdenziali privatizzati hanno registrato un incremento dei contributi dell’1,7 per cento rispetto al 2012.
Gennaio 2014. Le entrate tributarie e contributive nel mese di gennaio 2014 mostrano nel complesso una crescita del 7,7% (+4.112 milioni di euro), rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. L’incremento registrato è la risultante tra la crescita delle entrate tributarie pari al 4,2% (+1.376 milioni di euro), e quella evidenziata, in termini di cassa, nel comparto delle entrate contributive pari a +13,5% (+2.736 milioni di euro). Il dato sulle entrate tributarie comprende anche i principali tributi degli enti territoriali e le poste correttive, quindi integra quello gia’ diffuso con la nota del 6 marzo scorso.
Nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente si segnala che a gennaio 2013 era stato registrato uno slittamento del pagamento della prima rata della contribuzione aggiuntiva relativa alla gestione dei dipendenti statali per un importo pari a 2.650 milioni. Rendendo omogeneo il confronto, la crescita dei contributi sociali si attesterebbe sullo 0,2 %.