Lelio Violetti ci ha lasciati. Ieri abbiamo appreso con tristezza che il male che lo aveva colpito ha avuto il sopravvento. Sapevamo che la situazione era critica ma nessuno immaginava che tutto potesse finire così rapidamente. Per noi di Lef e Fiscoequo che abbiamo avuto il privilegio di lavorare con Lelio la tristezza è grande. In questi anni Lelio ha animato in maniera unica la nostra associazione grazie alla sua grande esperienza professionale maturata alla Sogei dove ha diretto l’Ufficio studi. Ha prodotto analisi e studi di pregio che abbiamo messo a disposizione della collettività con l’obiettivo di suscitare riflessioni e contribuire a migliorare il nostro sistema fiscale. Era il 2011 quando abbiamo presentato il primo rapporto Irpef, una analisi approfondita sulla nostra principale imposta in cui Lelio Violetti ha messo a nudo le incongruenze e le incrostazioni che nel tempo si sono stratificate creando una sorta di mostro sempre più ingestibile. Una analisi che ha contribuito a evidenziare come l’Irpef gravi sempre più su lavoratori dipendenti e pensionati. Un elemento di fondo accompagnato dai tanti fenomeni di corollario altrettanto gravi come gli incapienti, le aliquote marginali, la fuga dalla progressività, la giungla di deduzioni e detrazioni e così via. Una miniera di dati analizzati con metodo scientifico e letti con occhio critico. Un rapporto che ogni anno si è arricchito di nuovi elementi e spunti grazie alla capacità di cogliere ogni novità ed evidenziarla con il supporto dei dati.
Lelio non era solo il grande esperto dei numeri. Era anzitutto una persona curiosa in grado di cogliere sfumature particolari e di appassionarsi alle cose che faceva. Di fronte alla realtà fiscale quotidiana la sua era sempre una lettura originale e interessante. Le sue analisi brevi e i suoi commenti alle scelte di politica fiscale puntuali e illuminanti. Su Fisco Equo vi è una traccia continua della sua produzione e del suo impegno per fornire chiavi di lettura e strumenti di comprensione del nostro fisco.
Fisco ma non solo: Lelio aveva una personalità poliedrica e molteplici interessi. Era un appassionato di calcio e super tifoso della Roma, la squadra della sua città. Una città di cui era innamorato e di cui amava proporre nella sua pagina Fb interessanti racconti dedicati ai tanti tesori nascosti, meno noti al grande pubblico ma davvero meritevoli di essere conosciuti. Ed era anche un amante della montagna dove con i suoi amici spesso organizzava escursioni. E poi la bicicletta: come mostra la foto che abbiamo scelto per ricordalo, tratta dal suo profilo social, Lelio era un grande appassionato delle due ruote. Infine ci piace chiudere questo breve ricordo con il suo impegno antifascista di cui ha voluto lasciare traccia nel libro ‘A passeggio per il ghetto’, racconto ambientato nei vicoli del quartiere ebraico nel periodo che va dal luglio 1943 al giugno 1944. Un omaggio ad uno dei principali protagonisti di quei tragici eventi, Mimma Spizzichino. Il libro propone un itinerario per scoprire, andando a piedi tra le strade del Ghetto, l’intreccio fra l’aspetto attuale e quello che ha avuto in passato quando recintato da un muro era il luogo in cui la “comunità ebraica romana” doveva risiedere obbligatoriamente. Ciao Lelio, ti giunga forte l’abbraccio di Lef, e la promessa che il tuo insegnamento non sarà disperso.
Ps: i funerali si terranno venerdì 17 giugno alle ore 11:30 nella Chiesa parrocchiale di San Vigilio, Via Paolo di Dono 218.