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lunedì 10 Marzo 2025
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Pagare tutti per pagare meno: la strada giusta è il canone Rai

Di Radar

Nei giorni scorsi sono stati resi pubblici i risultati dell’azione di contrasto all’evasione svolta nel 2016 dall’amministrazione fiscale italiana. L’enfasi dedicata all’argomento appare eccessiva se consideriamo che nei complessivi 19 miliardi di euro, presentati come risultato della lotta all’evasione nell’anno, sono compresi 4,1 miliardi derivanti dalla “liquidazione-controllo” delle dichiarazioni presentate dai contribuenti ai fini della voluntary disclosure, sui quali soltanto la conoscenza di maggiori informazioni potrà consentire di comprendere quanta parte dell’introito avrà carattere permanente e quanta, ma è certamente la parte prevalente, ha avuto carattere straordinario e non ripetibile, risolvendosi nell’ennesima sanatoria di chi ha in precedenza violato la legge.
Quanto all’azione di accertamento sostanziale (la vera lotta all’evasione), pur includendovi il cosiddetto ravvedimento indotto per effetto delle comunicazioni inviate (in automatico) dall’Agenzia delle entrate, emerge come essa abbia prodotto risultati inferiori a quelli dell’anno precedente: complessivamente 6,9 miliardi contro i 7,8 miliardi del 2015. Il resto degli introiti (8 miliardi, contro i 6,9 dell’anno precedente) deriva dalla liquidazione automatizzata delle dichiarazioni presentate ed è correlato all’enorme ammontare, cresciuto in modo preoccupante negli anni, delle imposte dichiarate e non versate dai contribuenti, imposte che solo in parte vengono poi recuperate con tale procedura automatizzata o con i ruoli affidati a Equitalia.
D’altra parte, che il risultato fosse inevitabile era evidente se si considera che dal 2015 l’azione dell’amministrazione fiscale è stata gravemente depotenziata, dopo la decapitazione di circa 1000 funzionari incaricati di funzioni dirigenziali per effetto di un discutibile e formalistico pronunciamento della Corte costituzionale (la sentenza n. 35 del 2015), al quale il Governo non ha voluto porre tempestivo e adeguato rimedio.
In questo scenario difficile per l’amministrazione, con un’Agenzia delle entrate privata improvvisamente di due terzi dei suoi quadri dirigenziali, e con una raffica di misure del tutto incompatibili con una effettiva strategia di contrasto dell’evasione, quali l’indebolimento delle sanzioni amministrative e penali, l’introduzione del ravvedimento perpetuo, le rateizzazioni a oltranza e in assenza di qualsiasi valutazione sulla futura solvibilità del debitore, l’innalzamento della soglia di utilizzo del contante, ecc., è evidente come non vi possa essere alcuna capacità di modificare i comportamenti dei contribuenti e si finisca per perpetuare l’evasione anno dopo anno.
Unica nota realmente positiva che emerge dai risultati del 2016 è l’operazione di “reingegnerizzazione” fiscale effettuata sul canone RAI, che ha determinato un sensibile aumento degli introiti (circa 500 milioni di euro) nonostante la sensibile riduzione dell’importo dovuto dai contribuenti (passato da 113,50 a 100 euro).
Come è noto, infatti, dal 2016 il canone non è stato più corrisposto mediante uno spontaneo versamento del contribuente, ma è stato prelevato attraverso il fornitore dell’energia elettrica che lo ha fatturato ratealmente nella bolletta delle utenze residenziali.
Finalmente lo slogan pagare tutti per pagare meno si è tradotto in realtà, sia pure circoscritta a un aspetto minore della fiscalità. Della best practice del canone RAI il legislatore fiscale dovrebbe fare tesoro se volesse davvero ridurre l’evasione di massa che affligge il nostro Paese. Un altro esempio, se solo si volesse attuarlo, potrebbe essere quello del bollo auto versato alle regioni, caratterizzato anch’esso da un elevato tasso di evasione e che dà luogo ad una massa imponente di iscrizioni a ruolo poi in gran parte non riscosse. Giace da mesi in Parlamento (A.C. 3948) una proposta di legge, primo firmatario l’on.le Ribaudo, che potrebbe contribuire ad abbattere in modo drastico l’evasione in questo settore, abbinando la periodica revisione del veicolo alla verifica del pagamento del tributo. Si tratta di una soluzione che non comporta alcun serio problema operativo, considerato che tutta l’attività di revisione dei veicoli è oggi centralizzata sul piano informatico e che parimenti centralizzato è l’archivio delle tasse automobilistiche. Stupisce, pertanto, che finora la proposta non sia stata recepita del Governo, magari inserendola in uno dei veicoli legislativi utilizzati in questi mesi per intervenire in materia tributaria.
Naturalmente resterebbero fuori i sempre più numerosi veicoli immatricolati in altri stati che circolano in Italia e che oggi sfuggono al pagamento del tributo. Ma questo è un altro problema di cui anche il legislatore italiano, prima o poi, si accorgerà e per il quale possono immaginarsi soluzioni diverse, sempre basate sull’uso della tecnologia.
Infine, va ricordato come un decisivo contributo al contenimento dell’evasione fiscale potrebbe venire dalla reingegnerizzazione delle procedure di pagamento. Basti pensare all’effetto rivoluzionario, ma forse si dovrebbe dire eversivo rispetto a quanto avviene oggi, che avrebbe l’estensione dell’obbligo di pagamento tracciato a tutti i rapporti tra i soggetti IVA (e, perché no, anche ai rapporti con i clienti consumatori finali nel caso dei compensi professionali) con effettuazione della ritenuta da parte della banca che gestisce la transazione, in analogia a quanto avviene oggi per le spese di ristrutturazione edilizia.
Si registrerebbe, è facile prevederlo, un drastico abbattimento dell’evasione sostanziale e di quella da riscossione (quest’ultima ha ormai superato i 15 miliardi all’anno), avvicinando la posizione di coloro che svolgono attività indipendenti a quella dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che presentano livelli di evasione molto più contenuti e compatibili con un paese sviluppato.
Si tratta di una misura che risolverebbe gran parte dei problemi di equilibrio dei conti pubblici esistenti oggi in Italia. Sul perché non venga attuata ciascuno può trovare la risposta da solo.

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