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martedì 29 Aprile 2025
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Nel 2010 il calo delle compensazioni Iva dovuto alle restrizioni salva il gettito

Gettito salvato dal calo delle compensazioni Iva nel 2010. Nelle casse dello Stato sono entrati complessivamente 429,7 miliardi con un aumento dell’1,6% pari a 6,5 mld. Un aumento determinato da un calo delle compensazioni pari a poco più di 8 mld. Dal monitoraggio sul gettito del Dipartimento delle Finanze emerge una crescita di Irpef e Iva, mentre cala l’imposta sostiutiva e vengono meno alcune entrate una tantum del 2009.

 

Nel complesso le entrate tributarie dello Stato e degli enti territoriali, inclusi gli incassi erariali dei ruoli e tenendo conto delle compensazioni si attesta a 429.788 milioni di euro per il 2010 contro 423.216 milioni di euro per il 2009 (+1,6%). Una crescita determinata dal consistente calo delle compensazioni che sono passate da 35.560 milioni nel 2009 a 27.481 mln nel 2010 con una riduzione di 8.079 milioni (-22,7%). Un calo determinato dalle misure poste in essere in materia di controllo preventivo delle compensazioni Iva. Al netto di tale fenomeno le entrate tributarie dello Stato registrano una variazione negativa di –2.558 milioni di euro (-0,6 per cento) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Bene invece l’andamento dei ruoli incassati, che evidenziano una crescita pari a +908 milioni di euro (+17,9 per cento) e le imposte degli enti territoriali che registrano una variazione positiva di +143 milioni di euro (+0,3 per cento).

Entrate tributarie (competenza): Nel dettaglio le entrate tributarie dello Stato determinate con il criterio della competenza sono state pari nel 2010 a 406.671 milioni di euro, in flessione rispetto a quelle registrate nell’anno 2009 (-2.558 milioni di euro, pari a –0,6 per cento). Un calo imputabile al risultato negativo dell’imposta sostitutiva su interessi e altri redditi da capitale (-6.053 milioni di euro, pari a –49,1 per cento), dovuto sia al previsto minor versamento a saldo (febbraio 2010) conseguente alla riduzione dei tassi d’interesse avvenuta nel 2009, sia alle minori ritenute derivanti dagli interessi corrisposti sui buoni postali fruttiferi rimborsati nel 2009, e al minor gettito dell’Ires (-167 milioni di euro, pari a –0,4 per cento), del lotto (-432 milioni di euro pari a –7,6 per cento) e degli oli minerali (-299 milioni di euro, pari a –1,5 per cento), nonché al venir meno delle entrate una tantum per il riallineamento dei valori contabili per l’adozione Ias che incide per –4.462 milioni di euro (-67,9 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2009. La flessione di gettito è parzialmente compensata dai risultati positivi soprattutto dell’Ire (+6.917 milioni di euro, pari a +4,4 per cento) e dell’Iva (+4.437 milioni di euro pari a +4,0 per cento). La consistente crescita dell’Ire è dovuta al buon andamento del gettito delle ritenute nel loro complesso rispetto al quale si conferma, in particolare, l’andamento positivo delle ritenute versate dai lavoratori autonomi. In crescita anche il gettito Iva trainato dall’andamento dell’imposta sulle importazioni e dalla ripresa dell’imposta sugli scambi interni.

Entrate tributarie (incassi): Passando ad analizzare le entrate tributarie dello Stato incassate nel 2010 emergono alcuni scostamenti ripetto a quelle di competenza. In particoalre il gettito ammonta a 409.730 milioni di euro con una variazione negativa, rispetto al 2009 di 4.280 milioni di euro (-1,0 per cento). Lo scostamento è attribuibile per larga parte (–6.582 milioni di euro) al comparto delle imposte dirette, in cui si evidenzia la flessione dell’imposta sostitutiva.

Ruoli: I ruoli incassati nel periodo ammontano a complessivi 5.993 milioni di euro con una variazione positiva di 908 milioni di euro (+17,9 per cento)

Enti territoriali: Le entrate tributarie degli enti territoriali del periodo gennaio-dicembre ammontano a complessivi 44.605 milioni di euro con una crescita di 143 milioni di euro (+0,3 per cento).

 

Una tantum: Considerando l’andamento delle entrate tributarie al netto delle una tantum, si registra una variazione di segno passando dal –0,6 al +0,3 per cento per la competenza giuridica e dal –1,0 al +0,0 per cento per gli incassi.

 

 

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