Non solo Recovery plan, dall’Ue arriva una nuova iniziativa per sostenere e rilanciare l’economia dell’area. Il
Consiglio europeo ha adottato “InvestEU”, il nuovo programma di investimenti europeo che, sull’esempio del Fondo europeo per gli investimenti strategici, presenta un ambizioso piano di stimolo e
mobilitazione di interventi pubblici e privati attraverso la costituzione di un fondo di garanzia di oltre 26
miliardi di euro per sostenere i progetti di investimento di partner finanziari di livello, quali la Banca
europea per gli investimenti (Bei), istituti di credito nazionali ed istituzioni finanziarie strutturate a livello
mondiale.
Sembra davvero, a giudicare dal tenore delle misure implementate, che il vento del liberismo economico
abbia smesso di soffiare con veemenza. Al riguardo, il Consiglio europeo rileva come la chiave di riuscita di
InvestEU sia legata al suo effetto “moltiplicatore” grazie al quale gli esperti prevedono di generare nei
prossimi 7 anni oltre 370 miliardi di investimenti aggiuntivi, dando così una robusta spinta alle politiche
unionali di medio e lungo termine tra cui, in particolare, la transizione ecologica e digitale.
Il fondo di garanzia che sosterrà gli obiettivi e le strategie sottese al raggio di azione di InvestEU sarà
ripartito, secondo una percentuale già stabilita, tra 4 macro-aree la cui implementazione costituisce una
vera costante delle politiche unionali dell’era von der Leyen.
Di seguito i settori di intervento e il fondo di dotazione (espresso in percentuale) ad essi destinato:
Lo sviluppo di infrastrutture sostenibili, quali i progetti per l’energia sostenibile, la connessione
digitale, i trasporti e la digital economy : 37,8%
Il sostegno alla ricerca e all’innovazione in modo da ottenere risultati competitivi sul fronte dei
mercati e dell’intelligenza artificiale: 25,1%
Aiuti alle piccole e medie imprese per facilitarne l’accesso al credito: 26,4%
Potenziamento degli investimenti per il sostegno alle famiglie, all’educazione e al superamento
delle differenze di genere: 10,6%
L’obiettivo di fondo delle politiche unionali resta, comunque, la transizione verde.
La lotta contro i cambiamenti climatici, l’impoverimento dei territori, i cambiamenti colturali conseguenti ai
preoccupanti innalzamenti di temperatura nel bacino del Mediterraneo sono leitmotiv che accompagnano
l’implementazione di ogni progetto. Si stima che il sostegno della “green transition” drenerà
complessivamente il 30% delle risorse di InvestEU proprio grazie alla politica orizzontale di azioni ed
interventi che vuole che ogni programma sia strutturato in linea con gli obiettivi della svolta ecologica.
L’erogazione dei finanziamenti è subordinata, difatti, al principio del “Do no significant harm” : vale a dire
che i progetti da finanziare dovranno risultare coerenti con gli obiettivi e le strategie ambientali perseguite
dall’Unione.
InvestEU è uno strumento di attivazione di politiche sociali, ambientali ed economiche ad ampio spettro:
esso prevede anche consistenti dotazioni di liquidità alle Pmi europee particolarmente colpite dalla pandemia da Covid 19 a condizione, però, la loro situazione finanziaria fosse, alla fine del 2019, in equilibrio.
Grazie ad InvestEU, gli Stati potranno contare su un ulteriore strumento per ripartire.
Accanto al piano di ripresa e resilienza, la cui entità per ciascuno Sato membro è stata commisurata
all’impatto negativo subito a causa dalla pandemia, InvestEU costituisce un importante fondo di dotazione
di risorse aggiuntive cui ricorrere per l’ulteriore implementazione dei programmi oggetto dei Pnrr.
Serrati i tempi previsti per l’entrata in vigore di InvestEU.
Il regolamento di esecuzione ne prevede l’avvio agli inizi di aprile prossimo data entro la quale la Commissione
avrà dovuto mettere a punto le procedure con i partner operativi.
Forse già entro giugno i soggetti interessati potranno presentare le domande di finanziamento per i
loro progetti.
