back to top
martedì 29 Aprile 2025
spot_img
spot_img

Anagrafe bancaria europea, 5 Paesi si alleano contro l’evasione

Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna e Spagna metteranno i loro dati in comune per individuare chi non paga le imposte.

 

Un patto antievasione dei 5 maggiori Paesi europei per la costruzione di una «anagrafe» continentale dei conti correnti bancari. Il progetto che coinvolge Italia, Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna ha preso il via ieri dopo lunghe trattative: i ministri dell’Economia dei 5 Paesi hanno inviato a Bruxelles una lettera per chiedere che in Europa le informazioni bancarie vengano scambiate, ai fini della lotta all’evasione, «automaticamente e obbligatoriamente» e non solo, come avviene oggi, su singole richieste e rogatorie sui sospetti contribuenti infedeli. E’ probabile che l’input all’azione sia arrivato dopo il nuovo scandalo «Offshore leaks», cioè la lista diffusa nei giorni scorsi di 130 mila titolari di conti correnti nei «paradisi fiscali».

Il modello cui si ispirano i cinque governi europei è il Fatca (Foreign account tax compliance act) adottato nel 2010 da Obama. Un sistema che permette di ottenere le informazioni complete su tutti i conti bancari, gli investimenti e i redditi all’estero dei contribuenti statunitensi e che il presidente americano è riuscito a imporre alla Svizzera. Diversi gli accordi con i paesi europei che rappresentano il grosso della partita per Berna: una sanatoria internazionale, chiamata schema Rubik, prevede un prelievo pari al 20-30% sulle somme depositate nelle banche svizzere in cambio dell’anonimato dei contribuenti stranieri. Ora, però, l’«alleanza anti-evasione»
dei cinque paesi dà maggiore forza contrattuale all’Unione europea nei confronti di Berna e degli altri paradisi fiscali e può aprire la strada ad accordi simili a quelli ottenuti dagli Usa.

La Commissione Ue «accoglie con favore» la mossa di Francia, Italia, Germania, Spagna e Gran Bretagna. «L’iniziativa è un nuovo passo contro l’evasione fiscale», ha detto il commissario alla fiscalità Algirdas Semeta, dopo aver ricevuto la lettera dei 5 Paesi in vista della discussione dell’argomento all’ordine del
giorno dell’Ecofin di Dublino di fine settimana. Lo scopo è chiudere definitivamente anni di negoziati complicati e inconcludenti al Consiglio Economia e Finanza, a causa dell’opposizione di Lussemburgo e Austria, in difesa del proprio segreto bancario. La mossa delle cinque capitali arriva, infatti, dopo le caute aperture dei due Paesi dell’Unione allo scambio automatico di informazioni. Soddisfatto il ministro francese Pierre Moscovici che ha annunciato l’iniziativa dei cinque ministri europei all’Assemblea nazionale: «Occorre passare allo scambio di informazioni automatiche su scala europea superando la fase delle informazioni su richiesta», ha osservato Moscovici.

La lettera dei ministri (per l’Italia ha firmato Vittorio Grilli) annuncia che i cinque governi hanno deciso di lavorare «per un accordo pilota multilaterale per facilitare lo scambio tra i nostri paesi usando il modello concordato con gli Usa». Obiettivo: assicurare la «trasparenza fiscale» in funzione antievasione. Quello dell’evasione fiscale, dunque, non è un problema solo italiano, dove raggiunge i 180 miliardi di euro: si stima che in Germania il problema valga 158 miliardi, in Francia 120 miliardi, in Gran Bretagna 74 miliardi e in Spagna 72 miliardi.

Il passo successivo ora è coinvolgere anche il resto della Ue nel progetto: «Invitiamo gli altri Stati ad unirsi e auspichiamo che la Ue possa diventare leader nel promuovere un sistema globale di scambio automatico di informazioni, rimuovendo i nascondigli per chi cerca di evadere» si legge nella lettera.

Dello stesso autore

RISPONDI

Please enter your comment!
Please enter your name here

Altro in Archivio

Rubriche