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lunedì 10 Marzo 2025
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Approvato da Cdm disegno di legge riforma giustizia tributaria, le principali novità

Esercizio della funzione giurisdizionale affidata ai magistrati tributari professionali a tempo pieno, assunti tramite concorso pubblico, e ai giudici tributari nominati presso le Commissioni tributarie, presenti alla data del 1° gennaio 2022; assegnazione dei ricorsi di primo grado al giudice monocratico per le controversie di valore fino a 3.000 euro e istituzione dell’Ufficio del massimario nazionale presso il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria; in ordine ai poteri istruttori delle commissioni tributarie superamento del divieto di prova testimoniale. Sono queste le principali novità previste dal disegno di legge recante “Disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari”, approvato il 17 maggio scorso dal Consiglio dei Ministri. L’atteso provvedimento, come preannunciato, si concentra sulla importante novità della figura del magistrato tributario, nominato per concorso pubblico, che si sostituisce al giudice “onorario” con la finalità di assicurare una più efficiente giurisdizione tributaria nel suo complesso, vista sia la complessità della materia, sia la rilevanza degli interessi in gioco.

Come si evince dalla relazione illustrativa, che accompagna il disegno di legge, la finalità di questo “doppio binario” nella composizione dei collegi giudicanti è quella di accompagnare i giudici attualmente in organico al completamento della loro carriera, valorizzando dunque le figure professionali esistenti.

In questo contesto, i presidenti delle Commissioni tributarie provinciali e regionali, nonché i presidenti di sezione delle stesse, saranno nominati tra i magistrati ordinari, amministrativi, contabili o militari (ovvero tra i “togati” degli attuali giudici tributari) e i nuovi magistrati tributari professionali, in servizio o a riposo.

Tralasciando i tecnicismi delle disposizioni sulle modalità di svolgimento del concorso pubblico utile per l’accesso alla magistratura tributaria, un’ulteriore novità che attiene all’organo giudicante concerne l’assegnazione dei ricorsi di primo grado al giudice monocratico per le controversie di valore fino a 3.000 euro.

In merito alle assunzioni dei magistrati “professionali” le disposizioni del disegno di legge prevedono 100 assunzioni entro il 2023, attraverso una procedura che consente agli attuali magistrati ordinari, amministrativi, militari e contabili, già in servizio presso le Commissioni tributarie, di optare per l’esercizio esclusivo delle funzioni giurisdizionali tributarie.

Altri 476 magistrati tributari saranno assunti mediante concorso nel periodo compreso tra il 2024 ed il 2030, con cadenza di 68 nuove assunzioni per ciascun anno.

Un’ulteriore interessante novità, che dovrebbe facilitare l’accesso alla consultazione della giurisprudenza di merito per tutti i soggetti interessati, concerne l’istituzione dell’Ufficio del massimario nazionale presso il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria.

Detto Ufficio ha il compito di massimare le sentenze di secondo grado e quelle più significative di primo grado con la finalità di alimentare la banca dati di giurisprudenza di merito, nell’ambito del servizio di documentazione economica e finanziaria del Ministero dell’economia e delle finanze, istituito in conformità alla legge sullo Statuto del contribuente.

Un’ultima notazione sotto il profilo ordinamentale: il nuovo giudice tributario, da un punto di vista organizzativo, resta comunque vincolato al Ministero dell’economia e delle finanze, al quale si affida la nomina dei nuovi magistrati.

“Esprimiamo apprezzamento per la riforma del contenzioso tributario varata ieri in Consiglio dei ministri”. Ad affermarlo è oggi il presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), Tiziano Treu. Che in una nota ricorda come “lo scorso novembre, il Cnel ha depositato una proposta di legge sullo stesso tema (A.C. 3352 e A.S. 2467) e nella medesima direzione concernente la ‘Riforma dell’ordinamento della giustizia tributaria e del contenzioso tributario’, contestualmente all’iniziativa di integrazione ed attuazione dello Statuto del contribuente (A.C. 3333 e A.S. 2421), al termine dei lavori di una autorevole Commissione di studio tuttora operativa”.
“Nelle scorse settimane – aggiunge Treu –, l’Assemblea del Cnel ha approvato, inoltre, due ulteriori iniziative legislative di delega in materia di riforma dell’accertamento e di riforma della riscossione che verranno depositate in Parlamento nei prossimi giorni”, “In via di completamento ci sono ulteriori iniziative concernenti il superamento dell’Irap e la riforma dell’Iva e delle accise, oltre alla formulazione di proposte organiche di riforma in senso duale del sistema tributario e di revisione puntuale delle misure di tax expenditures”, prosegue Treu. “L’auspicio è che il forte impegno del Cnel e delle parti sociali in esso rappresentate nello svolgimento dei primari compiti ausiliari al Parlamento ed al Governo possano contribuire fattivamente al compimento dell’ambizioso disegno riformatore del Sistema fiscale italiano”, conclude il presidente del Cnel.

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