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sabato 5 Ottobre 2024
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Bankitalia, l’Italia è ultima nell’Ue per i pagamenti elettronici

Nel nostro Paese continua a prevalere l’utilizzo del contante: nel 2012 l’83% delle transazioni complessive eseguito in contante a fronte di una media europea del 65%. E da palazzo Koch avvertono: “pressione fiscale troppo alta”

Gli italiani continuano a preferire il contante. Secondo quanto emerge dal rapporto di Bankitalia su «Sepa e i suoi riflessi sul sistema dei pagamenti italiano», nel 2012 l’83% delle transazioni complessive nel nostro Paese è stato eseguito in contante a fronte di una media
europea del 65%. E allo stesso tempo in Italia il numero delle operazioni pro capite annue effettuate con strumenti di pagamento diversi dal contante sono solo 71 contro le 187 della media europea e le 194 di quella dell’area euro. I dati dimostrano che quanto a utilizzo di altri e più moderni sistemi di pagamento restiamo sempre fanalino di coda in Ue.

La classifica. Sotto questo aspetto, l’Italia si stacca nettamente dagli altri grandi partner europei che tra bonifici, addebiti, operazioni con carte di pagamento e assegni, effettuano un numero di transazioni con strumenti di pagamento diversi dal contante ben superiore ogni anno. In cima alla lista ci sono i Paesi Bassi (349 operazioni procapite), seguiti dal Regno Unito (292), dalla Francia (276) e dalla Germania (222). Ma a superarci è anche la Spagna con 125 operazioni all’anno contro le nostre 71.

Gli strumenti. Gli assegni sono fra gli strumenti di pagamento alternativi al contante più utilizzati nel nostro Paese (19 operazioni pro capite annue). E sebbene ci sia da noi una discreta diffusione delle transazioni con carte (il 40% circa del totale), bonifico e addebito diretto sono utilizzati solo per il 15-17% dei casi, dato inferiore alla media europea (30%).
Pressione fiscale. Agli ultimi posti nei pagamenti elettronici l’Italia recupera, si fa per dire, nella classifica sulla pressione fiscale. Nel 2012 si è attestata al 44% sul Pil, in crescita rispetto al 42,5% dell’anno precedente. Secondo la Banca d’Italia dunque il nostro Paese si colloca al quarto posto in Eurolandia, insieme alla Finlandia (pure al 44%), e al sesto posto nella Ue, scalando di un posto la classifica.
Debito pubblico. Sul debito pubblico, invece, ci batte solo la Grecia. L’Italia è sempre al top nella classifica Ue per la mole del debito in rapporto al prodotto interno lordo: nel 2012 il debito pubblico lordo si è attestato al 127,0%, in crescita rispetto al 120,7% dell’anno precedente. Dalle statistiche di Bankitalia il nostro Paese risulta solo dietro la Grecia, che ha un rapporto debito-Pil nel 2012 al 156,9 per cento. Debito a tre cifre in Europa anche per Portogallo (124,1%) e Irlanda (117,4%). La media Ue è 85,2%, nell’area euro 90,6 per cento.
In calo i prestiti Bce alle banche italiane. Dal report emerge poi che diminuiscono, a novembre, i prestiti della Bce alle banche italiane. Secondo quanto si legge negli aggregati di bilancio della Banca d’Italia sono scesi da 230 miliardi di ottobre a 227,6 miliardi di euro. Per la gran parte (224,9) si tratta di operazioni di rifinanziamento a lungo termine.

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