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martedì 29 Aprile 2025
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Caos dirigenti, Orlandi: “Soluzioni immediate, funzionalità agenzia a rischio”

Il Direttore delle entrate accoglie l’idea di un nuovo concorso, ma chiede soluzioni immediate per non compromettere il lavoro dell’Agenzia e rivendica l’autonomia organizzativa della sua amministrazione.

Va bene il concorso, ma a patto che lo si bandisca “nel più breve tempo possibile”. Anche perché l’espletamento della procedura “richiederà tempi medio-lunghi” e, di conseguenza, la paralisi dell’Agenzia non solo “si trascinerà a lungo” ma “si aggraverà con gli inevitabili pensionamenti”. A dirlo è Rossella Orlandi, intervenuta presso la commissione finanze del Senato per commentare gli ultimi decreti fiscali approvati dal Governo. Tra cui lo schema di riordino delle agenzie fiscali, che prevede la possibilità di indire un nuovo concorso per dirigenti da concludere entro fine 2016. Per la numero uno delle entrate la soluzione “contribuirà a colmare le carenze nell’organico” causate dalla sentenza della Consulta, ma non basta. “Occorre affrontare nell’immediato la problematica del funzionamento di un’organizzazione privata di buona parte della catena di comando”, partendo dalla previsione di “un incremento delle posizioni organizzative non dirigenziali” che, oltre a “realizzare risparmi di spesa” consentirebbe di “valorizzare preparazione, capacità e competenze acquisite”.

No a passi indietro. Qualità che rischiano di non essere più determinanti nella progressione di carriera e spingono la Orlandi ad “auspicare una strada che abbandoni procedure selettive che privilegiano l’aspetto nozionistico per valorizzare adeguatamente specifiche competenze e capacità”. Sulla questione, la Orlandi difende l’autonomia organizzativa dell’Agenzia ricordando che “sulla base delle disposizioni del decreto del ’99 l’amministrazione fiscale aveva previsto nel proprio regolamento di amministrazione procedure concorsuali innovative” che, dopo una prima selezione pubblica, “prevedevano un percorso di tirocinio teorico-pratico per i candidati, proprio per verificare concretamente il possesso dei requisiti per svolgere le funzioni dirigenziali”.  Senza contare che il ritorno ad un modello ministeriale, almeno dal punto di vista organizzativo, sarebbe un passo indietro sul fronte istituzionale, se si considera che su 52 paesi (dell’Ue e del G20) circa il 60% delle amministrazioni ha adottato un assetto organizzativo autonomo per la gestione delle imposte.

Agenzia in apnea. Un appello che il direttore dell’Agenzia rivolge alla politica, in un momento in cui l’intera macchina finanziaria rischia il collasso. “Con la decadenza degli 866 funzionari incaricati”, ha spiegato Orlandi, “più di due terzi degli uffici sono senza responsabile”. Per fare fronte al caos la soluzione immediata era stata quella di conferire ai dirigenti rimasti gli incarichi ad interim e, contestualmente, la delega di firma ai funzionari. Eppure, spiega “questa soluzione non può reggere a lungo, perché alcune situazioni sono letteralmente ingestibili”. La Orlandi fa riferimento ai responsabili delle direzioni provinciali di Milano e Roma, a cui sono stati attribuiti otto interim ciascuno, o al fatto che alcuni direttori provinciali siano stati chiamati a dirigere anche gli uffici del territorio. “Nelle direzioni provinciali” ha aggiunto, “solo cinque uffici Controllo su 107 sono diretti da titolari”, ed è del tutto “evidente che la riorganizzazione è fortemente rallentata”.

Antonio Biondi

 

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