Cartelle esattoriali, Messaggero continua campagna per cancellarle

Il Messaggero continua nella sua (sua e del centrodestra) campagna per cancellare le cartelle fiscali non pagate dopo cinque anni. Come ho già scritto, nelle condizioni attuali, un favore agli evasori fiscali. Questa volta Il Messaggero fa una furbata e intervista la sottosegretaria Cecilia Guerra (economista di vaglia e di sinistra) ed enfatizza un pezzetto della sua risposta (metterla tutta avrebbe smosciato l’affondo). Che cosa dice Guerra? Semplice: sì, sarebbe bene cancellare le cartelle inesigibili dopo cinque anni, forse anche prima, “se” si offrissero alla riscossione gli strumenti adeguati per intervenire in tempi brevissimi e in modo efficace. Ecco dunque, ancora una volta, la strategia a tenaglia della destra per favorire gli evasori. Prima hanno smontato gli strumenti della riscossione: ricordate le campagne contro Equitalia? Contro Visco Dracula? Gli emendamenti e i provvedimenti per togliere l’esecutività alla riscossione? Poi, oggi, l’idea (in sé, come dice Guerra, legittima, se ci sono gli strumenti per incassare presto e con forza, ripeto: con forza) di cancellare le cartelle dopo cinque anni. E, zac, il gioco è fatto. Pensate solo a che cosa potrebbero scrivere Il Giornale, La Verità o Il Tempo se il governo proponesse strumenti di riscossione coattiva dei debiti fiscali….Il gioco è sempre quello, come per le norme contro l’evasione. Nella stessa intervista lo esplicita la stessa Guerra: la lotta all’evasione sarebbe molto più facile se si potessero usare la banca dati dei conti correnti e se la fattura elettronica fosse estesa a tutti i contribuenti. Peccato che proprio le cosette che piacciono di più al centrodestra, come i forfait a tassa piatta, escludono larghe platee di contribuenti dalla fatturazione elettronica, creando buchi incolmabili nell’inseguimento dell’evasione di massa.