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lunedì 10 Marzo 2025
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Consiglio Ue all’Italia: salvaguardare progressività e equità fiscale minacciate da Flat tax

Nonostante la riduzione delle imposte sul reddito delle persone fisiche attuata nel 2022, in Italia il cuneo fiscale sul lavoro rimane elevato a tutti i livelli di reddito rispetto ad altri Stati membri dell’Ue. Inoltre l’estensione del regime forfettario (flat tax) ai lavoratori autonomi desta preoccupazioni circa l’equità e l’efficienza del sistema fiscale e l’introduzione di un nuovo regime forfettario sugli incrementi di reddito per il 2023 ha reso il quadro ancora più complesso.  Ad affermarlo  è il Consiglio europeo, nel capitolo della Raccomandazione  dedicato al fisco sul programma nazionale di riforma 2023 dell’Italia, che formula un parere sul programma di stabilità 2023.

 Nel marzo 2023 – si legge ancora – il governo ha adottato una nuova legge delega di riforma generale del sistema fiscale. Questa legge dovrebbe affrontare alcune carenze di lunga data, anche riducendo le imposte sul lavoro e razionalizzando e ottimizzando le spese fiscali e le imposte sulle società. Nell’attuare tale riforma, si osserva nel documento, è fondamentale preservare la progressività del sistema fiscale, ridurne la complessità, aumentare gli incentivi al lavoro, rafforzare l’adempimento degli obblighi fiscali e garantire la neutralità di bilancio. A tale riguardo è possibile aumentare le entrate ricorrendo ad altre fonti meno penalizzanti per la crescita, come i beni immobili, l’Iva e l’autorizzazione per l’uso di beni demaniali costieri, al fine di ridurre gli oneri fiscali sul lavoro senza gravare sul bilancio dello Stato. Vi è inoltre margine per migliorare l’architettura delle imposte ambientali che, nonostante le entrate relativamente elevate, non è sufficientemente favorevole alla transizione verso tecnologie più pulite, anche a causa dell’ampio ricorso a sovvenzioni dannose per l’ambiente. Oltre a ciò, prosegue il documento del Consiglio, è importante affrontare una sfida di lunga data non inclusa nella legge delega, ossia quella relativa ai valori catastali in gran parte obsoleti, che fungono da base per il calcolo dell’imposta sui beni immobili.

Infine si raccomanda all’Italia di prendere provvedimenti nel 2023 e nel 2024 al fine di “ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema fiscale mediante l’adozione e la corretta attuazione della legge delega di riforma fiscale, preservando nel contempo la progressività del sistema fiscale e migliorando l’equità, in particolare mediante la razionalizzazione e la riduzione delle spese fiscali, comprese l’Iva e le sovvenzioni dannose per l’ambiente, e la riduzione della complessità del codice tributario; allineare i valori catastali ai valori di mercato correnti”.

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