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lunedì 10 Marzo 2025
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Corte dei conti, da pressione fiscale effetti recessivi

Per Giampaolino serve una riduzione del peso e una distribuzione più equa del prelievo. Il Pg Nottola apre al condono, ma poi precisa:”nessun parere favorevole”.

Riduzione della pressione fiscale e una più equa distribuzione del carico fiscale. E’ l’apello lanciato oggi dal presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Il percorso di riequilibrio dei conti pubblici si presenta ancora lungo e non privo di impegni gravosi» ha detto Giampaolino, sottolineando che “l’azione di riequilibrio dei conti pubblici costituisce non solo una precondizione per riprendere il
cammino della crescita ma è essa stessa un fattore di crescita”. Piccolo giallo su una frase del procuratore generale della Corte dei Conti Salvatore Nottola che prima apre ad un eventuale condono “ha le sue ragioni”, per poi precisare di non aver espresso alcun “parere favorevole”.

“Al nuovo Parlamento e al nuovo Governo – ha detto Gianpaolino – spetta il compito di esplorare le azioni in grado di generare una più equilibrata composizione di entrate e spese”, ha aggiunto il presidente, sottolineando la necessità di “restare sul sentiero di risanamento che conduce al pareggio di bilancio”.

Gli aumenti del prelievo forzano “una pressione fiscale già fuori linea” e favoriscono “le condizioni per ulteriori effetti recessivi» avverte Giampaolino, che ribadisce la necessità di ridurre la pressione e di “una più equa distribuzione del carico fiscale”. Le manovre correttive spiega il Presidente della Corte dei Conti hanno generato “il
pericolo di un avvitamento”. Un rischio “connesso alla composizione, più che alle dimensioni, delle manovre correttive del disavanzo – ha spiegato – è stato tempestivamente e ripetutamente segnalato dalla Corte che
ha molto insistito, nelle proprie analisi,
sulla necessità di puntare in ogni modo sui fattori in grado di favorire il recupero di livelli di crescita economica più elevati. Ma con la consapevolezza del lungo tempo necessario per riassorbire il vuoto di prodotto generato dalla crisi”. Giampaolino ha parlato poi della corruzione ricordando che in Italia ha assunto una “natura sistemica che oltre al prestigio, all’imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione pregiudica l’economia della nazione”.

La giornata dell’inaugirazione ha registrato anche un piccolo giallo legato ad una apertura poi smentita al condono fiscale da parte del procuratore generale Salvatore Nottola. Il condono, ha detto nel corso della conferenza stampa tenuta al termine della cerimonia, ”ha le sue
ragioni: deflazione del contenzioso e realizzare in tempi rapidi introiti che difficilmente potrebbero essere realizzati”. ”Le motivazioni, gli scopi, sono abbastanza intuitivi e fondati”. Una frase che ha creato qualche sconcerto e che comunque è stata corretta più tardi con una precisazione. “Non è stato espresso -ha fatto sapere Nottola- nessun avviso favorevole al condono fiscale ed eventuali interpretazioni diverse sono da ritenersi infondate”.

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