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lunedì 10 Marzo 2025
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Dal 730 precompilato alla fatturazione elettronica, le novità del 2015

Sono molte le novità fiscali che attendono i cntribuenti nel 2015. Accanto alla dichiarazione precompilata, che sarà il banco di prova più atteso del nuovo fisco annunciato dal Governo, arriva anche la ‘collaborazione volontaria’ una sorta di ‘sanatoria permanente’.

Dalla dichiarazione precompilata per oltre 20 milioni di contribuenti alla fatturazione elettronica per i fornitori della pubblica amministrazione. Ma anche piccoli passi verso la riforma del catasto e la progressiva introduzione di un’anagrafe digitale unica. Sono queste le novità più importanti e attese sul fronte fiscale per l’anno appena cominciato. Tra queste non c’è l’annunciata “Local tax”, l’imposta unica in cui sarebbero dovute confluire Imu, Tasi e addizionali Irpef già a partire da quest’anno e che è slittata al 2016. C’è invece, e sa di ennesimo condono, la “collaborazione volontaria” per chi ha illecitamente portato soldi all’estero, con sconti sulle sanzioni e nessun rischio penale per gli evasori.

 

Fatturazione elettronica Pa. Niente più cartaceo nelle pubbliche amministrazioni. Dal 31 marzo gli enti locali potranno accettare solo fatture in formato elettronico. Il decreto legge su “misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale” del 24 aprile 2014, estende l’obbligo anche a comuni, province, regioni, università e strutture sanitarie pubbliche, che dovranno dotarsi di uno più uffici di fatturazione elettronica.

Decreto catasto. Entro fine gennaio dovrebbe essere presentato in Consiglio dei Ministri il secondo decreto attuativo sul catasto. Il condizionale è d’obbligo, viste le difficolta in cui versa il mercato immobiliare: secondo le stime dell’Agenzia delle Entrate, in 5.158 comuni degli 8mila totali ci sono state meno di 100 compravendite nel 2014, troppo poche per avere un benchmark di riferimento che consenta di definire valori e rendite catastali. Per avere un quadro preciso ci sarebbe bisogno di più tempo, molto più di quanto la delega fiscale (che scade il 26 febbraio) conceda. Per questo il Governo sta pensando a soluzioni diverse, meno accurate ma più rapide: quella più accreditata è l’accorpamento delle zone in ambiti territoriali più vasti di quelli attualmente previsti, in modo da quantificare le rendite in base alla provincia di appartenenza e drenare gli eventuali squilibri con correttivi statistici. La riforma, comunque, passerà per una parziale ridefinizione delle categorie catastali. Da un lato le unità immobiliari “ordinarie”, a sua volta suddivise in sottocategorie: abitazioni tipiche, palazzi, cantine, negozi e magazzini, studi o uffici, box auto e ville. Dall’altro gli immobili a destinazione “speciale”, suddivise per ambito di attività: energetico, logistico, industriale, scolastico, commerciale e sanitario. In sostanza, la rendita di un’unità sarebbe il risultato del valore catastale dell’ambito territoriale di riferimento (corretto all’insù o per difetto) moltiplicato per la metratura dell’immobile.

Anagrafe digitale. Entro fine anno l’anagrafe digitale unica sarà pienamente a regime. Il provvedimento entrerà in vigore il 23 gennaio e prevede il graduale subentro di un’unica banca dati in sostituzione delle oltre 8mila anagrafi tenute dai comuni italiani. Il processo di “migrazione” dal vecchio al nuovo sistema è spalmato su 32 settimane: si parte dai comuni più piccoli (fino a 100mila abitanti) fino ad arrivare alle città metropolitane entro settembre. Alle informazioni anagrafiche standard (nome, cognome, codice fiscale, stato civile, data di nascita e sesso) sarà affiancato il c.d. “domicilio digitale”, un indirizzo di posta certificata che potrà essere utilizzato come canale esclusivo per i rapporti con la pubblica amministrazione.

Voluntary disclosure. Con il 2015 si inaugura anche la c.d. “collaborazione volontaria” per far rimpatriare i capitali portati illegalmente all’estero. Anche se non paragonabile allo scudo fiscale di tremontiana memoria, la voluntary disclosure messa a punto dal Governo offre agli evasori un percorso di redenzione particolarmente generoso. L’autodenuncia infatti, non più in forma anonima, evita la reclusione nei casi di infedele e omessa dichiarazione, frode e riciclaggio. Al collaboratore basta pagare l’intero ammontare dei tributi evasi più una sanzione amministrativa, che arriva al 6% se le attività sono detenute in paesi black list. A chi non aderisce e viene scoperto si applica il reato di autoriciclaggio, con pene dai due agli otto anni di reclusione.

Tfr in busta paga. Entro il 31 gennaio si attende il decreto attuativo sulla discussa quota di Tfr da integrare con la busta paga, che sarà operativa da marzo. Le condizioni sono note: destinata ai soli dipendenti privati, la misura consente di richiedere l’anticipo mensile del Tfr maturato durante l’anno. Anticipo che sarà assoggettato a tassazione ordinaria e non imponibile ai fini previdenziali. Una volta inoltrata la richiesta, il trattamento sarà obbligatorio per i primi tre anni.

Voucher bebè. Assegni da 960 euro l’anno, per massimo tre anni, per i bambini nati tra il primo gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. Per la definitiva operatività del “bonus bebè” è atteso entro fine gennaio il decreto attuativo che dovrà chiarirne i termini e definirne le modalità di richiesta presso l’Inps. Per la misura sono stanziati 45 milioni di euro: le somme saranno erogate ai nuclei con un Isee familiare non superiore ai 25mila euro, con la possibilità di raddoppio dell’assegno se il reddito è inferiore ai 7mila euro.

Local tax. In teoria sarebbe dovuta entrare in vigore nel 2015, in pratica è stata rinviata al 2016. Nei progetti la “Local tax”, gestita direttamente dai municipi, avrebbe dovuto semplificare già da quest’anno il quadro dei tributi locali, inglobando in un’unica imposta Imu, addizionale Irpef, Tasi e tasse minori, tra cui quella sull’occupazione di suolo pubblico, affissioni pubblicitarie e passi carrai.

Dichiarazione precompilata. Il 2015 vedrà l’esordio, per ora in via sperimentale, del 730 precompilato. Il modello sarà a disposizione dei contribuenti entro il 15 aprile e conterrà i dati relativi a redditi, interessi passivi sui mutui, contributi previdenziali, premi assicurativi e unità immobiliari. Chi accetta tout court la dichiarazione senza effettuare integrazioni non subirà il controllo formale. Diversamente, il modello dovrà essere validato da un professionista o un centro Caf, sui quali ricadono le responsabilità in caso di dichiarazioni infedeli.

Bonus casa. Confermati anche per quest’anno gli incentivi fiscali per i lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica. Il bonus è pari al 50% per i lavori di recupero abitativo; al 65% per le opere di efficientamento energetico. La detrazione è estesa anche all’acquisto di elettrodomestici con classe energetica A e A+.

Antonio Biondi 

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