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domenica 7 Luglio 2024
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Def: Confesercenti, senza taglio del cuneo fiscale nel 2025 si perderanno 5,5 miliardi di euro di consumi

Senza il taglio del cuneo fiscale nel 2025 perderemmo circa 5,5 miliardi di euro di consumi a prezzi costanti, con una crescita della spesa delle famiglie che rallenterebbe dal +0,7% al +0,2%. Se per l’anno in corso, infatti, prevale l’ottimismo, con una previsione di crescita del PIL dell’1%, positiva considerata la situazione internazionale, le prospettive per il 2025 sono invece dominate dall’incertezza.

Così Confesercenti in audizione sul DEF davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.

La decisione di non presentare il quadro programmatico rappresenta già di per sé un elemento di incertezza. Il governo prevede una crescita del Pil dell’1,2%, ma la stima potrebbe non includere il costo della decontribuzione: al netto di questa, Confesercenti stima una variazione del Pil del +0,8%, che potrebbe raggiungere il +1.2% indicato dal DEF solo con il taglio del cuneo. Preoccupa, quindi, la possibilità di mantenere o meno nei prossimi anni le misure introdotte nella scorsa legge di bilancio solo per il 2024: il taglio del cuneo da solo vale circa 11 miliardi.

In questo quadro, Confesercenti individua tre questioni prioritarie, fino ad oggi affrontate in maniera discontinua e inefficiente, su cui auspica un cambio di marcia nell’azione di governo: contrastare il declino dell’occupazione indipendente; investire nel turismo, porre argini alla delocalizzazione della ricchezza.

Su quest’ultimo punto, Confesercenti invita ad una riflessione sulla necessità di verificare e riequilibrare le distorsioni concorrenziali tra le imprese del territorio e le grandi piattaforme multinazionali di servizi digitali che molto spesso non hanno radici in Europa e che tendono a sottrarre ricchezza al territorio e a trasferirla altrove. L’impatto di questo processo, secondo le stime Confesercenti, si concretizzerà nella perdita di circa 1 miliardo di euro di vendite per i negozi, con la conseguente sparizione di 15mila piccole imprese e 18mila posti di lavoro tra il 2024 ed il 2025.

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