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sabato 5 Ottobre 2024
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Def, nel 2020 recuperati 12,7 mld, evasione resta alta sopra i 106 mld l’anno

Nel corso del 2020 sono stati riscossi complessivamente dall’Agenzia delle Entrate 12,7 miliardi dall’attività di promozione della compliance e dall’attività di controllo, ma l’evasione fiscale resta elevata e si attesta a 106, 3 miliardi l’anno nel triennio 2016-2018. E’ quanto si legge nel Def, il documento di economia e finanza approvato dal Cdm in un focus sul contrasto all’evasione. Dei 12,7 mld recuperati 8,2 derivano dai versamenti diretti su atti emessi dall’Agenzia, circa 1,2 miliardi sono il risultato dell’attività di promozione della compliance e 3,3 miliardi rappresentano le somme recuperate a seguito di riscossione coattiva. Si tratta di risultati, si legge nel Def, non confrontabili con quelli del 2019, i quanto sono condizionati dagli effetti degli interventi normativi adottati nel corso dell’anno per sostenere le attività economiche a seguito del diffondersi dell’emergenza sanitaria Covid–19.

Quanto invece all’evasione il Def evidenzia che le ultime stime ufficiali e aggiornate sull’evasione fiscale e contributiva, pubblicate nella “Relazione sull’Economia Non Osservata e sull’Evasione Fiscale e Contributiva – Aggiornamenti per gli anni 2013- 2018 –“, a seguito della revisione dei Conti nazionali apportata dall’Istat”, “mostrano una dinamica di netto miglioramento della tax compliance nel corso dell’anno d’imposta 2018 e confermano l’efficacia delle azioni di contrasto all’evasione fiscale adottate negli anni più recenti”. Più precisamente, dalle ultime stime del tax gap risulta che in media, nel triennio 2016- 2018 il gap complessivo, ancora molto elevato, è stato pari a circa 106,3 miliardi, di cui 94,7 miliardi ascrivibili a mancate entrate tributarie e 11,6 miliardi a mancate entrate contributive.

Tuttavia, a fronte di questi livelli, l’evasione tributaria e contributiva si è ridotta nel 2018 di 3,1 miliardi (-2,9 per cento rispetto al 2017), che corrisponde al saldo tra la riduzione dell’evasione tributaria (-3,7 miliardi) e l’aumento dell’evasione contributiva (+578 milioni). Particolare rilievo assume, nella relazione di quest’anno, la riduzione dell’evasione Iva di circa 3,7 miliardi (da circa 36,9 miliardi nel 2017 a quasi 33,2 miliardi nel 2018). Il risultato è principalmente legato agli effetti dell’introduzione e della successiva estensione del meccanismo della scissione dei pagamenti in materia di Iva. L’emersione dell’imponibile Iva ha determinato anche una riduzione dell’evasione di altre imposte. Registrano un miglioramento anche il tax gap in materia di accise sui prodotti energetici, in riduzione di 587 milioni, quello dell’Ires che diminuisce di circa 104 milioni, nonché, per importi minori, il tax gap dell’Irap, dell’Imu e della cedolare sulle locazioni. Per quanto concerne l’Irpef, invece, il tax gap aumenta di circa 709 milioni, di cui 111 milioni sono riferiti ai lavoratori dipendenti irregolari e 598 milioni ai lavoratori autonomi e alle imprese.

Ancora più marcata, si legge nel Focus, risulta la dinamica della propensione al gap, calcolata come rapporto tra il tax gap e l’imposta teorica che si potrebbe riscuotere nel caso di perfetto adempimento da parte dei contribuenti, che è interpretabile come una proxy della propensione a evadere. Nel 2018, rispetto al 2017, la propensione all’evasione si riduce di 1,3 punti percentuali, passando dal 21 per cento al 19,7 per cento. Tale diminuzione è più significativa se valutata al netto del gap attribuibile al lavoro dipendente irregolare, il cui valore passa dal 30,9 per cento del 2017 al 29 per cento del 2018 (1,9 punti percentuali). Sebbene quindi la propensione all’evasione si mantenga su livelli piuttosto elevati, il 2018 registra risultati particolarmente significativi sotto il profilo del contrasto all’evasione fiscale, soprattutto se confrontati con gli andamenti registrati nel corso degli scorsi anni.

Rispetto al 2017, l’andamento riflette soprattutto una flessione della propensione al gap Iva (3,3 punti percentuali) e, nonostante l’incremento in valori assoluti, della propensione al gap Irpef dei lavoratori autonomi (2,2 punti percentuali); resta, invece, sostanzialmente invariata la propensione al gap relativa all’Irpef da lavoro dipendente irregolare. Meno significative sono le riduzioni della propensione al gap delle altre imposte, pari a -0,7 punti percentuali per l’Ires e -0,4 punti percentuali per le locazioni. Registra un leggero aumento la propensione al gap legata al canone Rai (+0,5 punti percentuali) e Irap (+0,1 punti percentuali).

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