Novità anche per sistema sanzionatorio, tasse ambientali e abuso del diritto. Il provvedimento passa al Senato. Il Governo ha 12 mesi dopo il varo definitivo per adottare i decreti legislativi.
Riforma del catasto, monitoraggio dell’evasione, semplificazione fiscale e revisione del sistema sanzionatorio. Sono solo alcune delle misure contenute nel disegno di legge di delega fiscale approvato dall’aula della Camera e che ora passa al Senato per la seconda lettura. Una proposta che si compone di 16 articoli concernenti alcuni principi generali e le procedure di delega. Si va dalla più urgente revisione del catasto dei fabbricati alla disciplina dell’abuso del diritto e dell’elusione fiscale, dalla revisione del contenzioso e della riscossione degli enti locali all’ideazione di un piano regolatore per individuare le aree più idonee all’apertura di nuove sale da gioco. Un riassetto del sistema fiscale che ricalca il provvedimento varato dal governo Monti nella scorsa legislatura e poi naufragato con la crisi dell’esecutivo. Il primo via libera della Camera è giunto in tempi piuttosto brevi, dopo sole due settimane di esame in commissione Finanze e dopo che era stato proprio il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ad augurarsi che la delega fiscale fosse approvata entro il mese di settembre. Oggi il ministro ha ribadito che il governo vuole “un fisco prevedibile e leggero per ridurre la tassazione su lavoro e imprese, una più efficace lotta all’evasione e una revisione periodica e costante delle agevolazioni fiscali”. Tra i punti critici della delega le norme sull’abuso di diritto che di fatto intervengono dopo che la giurisprudenza della Cassazione ha definito un orientamento particolarmente rigoroso nel contrastare comportamenti elusivi ed evasivi attuati dalle imprese senza alcuna giustificazione di tipo economico.
Riforma Catasto. Probabilmente il primo decreto delegato approvato sarà quello che conterrà la riforma del Catasto, per la sua urgenza legata al tema dell’imposta sugli immobili e della service tax, ma anche per i tempi di realizzazione che, da una prima stima, sono risultati non inferiori ai quattro anni. Secondo la delega fiscale il valore catastale degli immobili, che dovrà avvicinarsi a quello reale di mercato senza superarlo, sarà rideterminato in base al calcolo dei metri quadrati e non del numero dei vani. Per definire la nuova rendita si sottrarrà dai valori di locazione annui l’ammontare di una serie di spese. I Comuni saranno direttamente coinvolti nella riforma del Catasto, anche attraverso incentivi per quelli più attivi nell’individuare gli immobili non censiti e abusivi e nel definire le nuove rendite e i nuovi valori. Previsto anche un monitoraggio semestrale con relazione del Governo al Parlamento sugli effetti della riforma, per verificare l’invarianza di gettito.
Lotta evasione. Viene previsto che le maggiori entrate derivanti dal contrasto all’evasione e all’erosione devono essere esclusivamente attribuite al Fondo per la riduzione della pressione fiscale. Saranno utilizzate a tale scopo le risorse al netto di quelle necessarie al mantenimento dell’equilibrio di bilancio e alla riduzione del rapporto tra debito e Prodotto interno lordo. Dovrà poi essere favorita l’emersione di base imponibile anche attraverso il contrasto di interessi, il potenziamento della fatturazione elettronica e la riduzione degli adempimenti a carico dei contribuenti. L’articolo 9 indica i principi e i criteri da perseguire per il rafforzamento dei controlli fiscali, in particolare contrastando le frodi carosello, gli abusi nelle attività di money transfer e di trasferimento di immobili, i fenomeni di transfer pricing e di delocalizzazione fittizia di impresa, nonché le fattispecie di elusione fiscale. Nell’attività di controllo deve essere, tra l’altro, rispettato il principio di proporzionalità e rafforzato il contraddittorio con il contribuente. Si prevede poi che siano espressamente previsti i metodi di pagamento sottoposti a tracciabilità promuovendo adeguate forme di coordinamento con i Paesi esteri nonché favorendo una corrispondente riduzione dei relativi oneri bancari.
Abuso di diritto. Tra gli obiettivi delineati emerge inoltre la certezza del sistema tributario, da perseguire in particolare attraverso la definizione dell’abuso del diritto, inteso come uso distorto di strumenti giuridici idonei ad ottenere un risparmio d’imposta, ancorché la condotta non sia in contrasto con alcuna specifica disposizione. Deve essere garantita la scelta tra regimi alternativi quando l’operazione è giustificata da ragioni extrafiscali “non marginali”. Di fatto vengono tipicizzati i comportamenti comunque da evitare per non incorrere in eventuali contestazioni da parte degli uffici dell’Agenzia delle entrate. Il rischio è che la novazione introdotta non comporti un colpo di spugna sull’attività di accertamento fatta negli anni scorsi e ora al vaglio delle commissioni tributarie e della Cassazione, che negli ultimi anni ha assunto un orientamento particolarmente seevero nel contrastare l’abuso di diritto a fini elusivi.
Tax compliance. Per stimolare l’adempimento spontaneo degli obblighi fiscali la delega introduce norme volte alla costruzione di un migliore rapporto tra fisco e contribuenti attraverso forme di comunicazione e cooperazione rafforzata. Le imprese di maggiori dimensioni devono costituire sistemi aziendali strutturati di gestione e controllo del rischio fiscale, con una chiara attribuzione di responsabilità nel sistema dei controlli interni. A fronte di ciò sono previsti minori adempimenti per i contribuenti, con la riduzione delle eventuali sanzioni, nonché forme premiali, consistenti in una riduzione degli adempimenti, in favore dei contribuenti che aderiscano ai predetti sistemi di tutoraggio, i quali possono utilizzare, inoltre, un interpello preventivo specifico con procedura abbreviata.
Controlli e sanzioni. Si prevede la revisione delle sanzioni penali e amministrative secondo criteri di predeterminazione e proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti, dando rilievo alla configurazione del reato tributario per i comportamenti fraudolenti, simulatori o finalizzati alla creazione e utilizzo di documentazione falsa per i quali non possono comunque essere ridotte le pene minime. Si prevede, al riguardo, la revisione del regime della dichiarazione infedele e la possibilità di ridurre le sanzioni per le fattispecie meno gravi, ovvero di applicare sanzioni amministrative anziché penali, tenuto anche conto di adeguate soglie di punibilità. Nel corso dell’esame in sede referente, è stata introdotta l’efficacia attenuante o esimente dell’adesione alle forme di comunicazione e di cooperazione rafforzata. Con una modifica operata nella medesima sede referente, è stato disposto che l’Autorità giudiziaria possa affidare i beni sequestrati in custodia giudiziale all’amministrazione finanziaria, in luogo degli organi della polizia giudiziaria, al fine di utilizzarli direttamente per le proprie esigenze operative.
Tassazione profitti multinazionali. In commissione Finanze è stato inoltre approvato il cosiddetto emendamento Google, che prevede le multinazionali paghino le tasse alle casse del nostro Paese in base alla percentuale di fatturato realizzato in Italia.
Redditi d’impresa. Si prevede l’assimilazione delle imposte sui redditi di impresa (anche in forma associata) dei soggetti Irpef, con assoggettamento a un’imposta sul reddito imprenditoriale, con aliquota proporzionale ed allineata a quella dell’Ires. Le somme prelevate dall’imprenditore e dai soci concorreranno alla formazione del reddito Irpef. Sono introdotti regimi semplificati per i contribuenti di minori dimensioni e, per i contribuenti “minimi”, regimi sostitutivi forfetari con invarianza del quantum dovuto, nonché istituti premiali per le nuove attività produttive. Infine, si delega il Governo a introdurre “forme di opzionalità”. Allo stesso tempo, il governo è delegato ad introdurre norme per la revisione delle imposte sulla produzione e sui consumi (accise) e delle imposte c.d. minori, vale a dire le imposte di registro, di bollo, ipotecarie e catastali, sulle concessioni governative, sulle assicurazioni e sugli intrattenimenti, attraverso la semplificazione degli adempimenti, la razionalizzazione delle aliquote nonché l’accorpamento o la soppressione di fattispecie particolari, in coordinamento con le disposizioni attuative del federalismo fiscale.
La responsabilizzazione fiscale. La delega prevede che sia individuabile, per ciascun tributo, il livello di governo che beneficia delle relative entrate. In base ad un principio di chiarezza e responsabilizzazione, va dunque suddiviso per soggetti istituzionali (Stato, regioni, enti locali) il quadro dei beneficiari o dei co-beneficiari delle singole imposizioni. Stop alla giungla delle addizionali.
Gioco d’azzardo. Si giunge così all’articolo ampiamente dibattuto in commissione e che prevede i Comuni partecipino alla pianificazione della dislocazione di sale da gioco e punti vendita, che ci siano maggiori controlli anti-riciclaggio, oltre al rafforzamento delle norme sulla trasparenza e sui requisiti soggettivi. Un emendamento approvato in Aula stabilisce inoltre che la pubblicità dei giochi d’azzardo che prevedono vincite in denaro sia vietata nelle fasce protette in tv e radio.
Green tax. Il Governo è delegato ad introdurre nuove forme di fiscalità, in raccordo con la tassazione già vigente a livello regionale e locale e nel rispetto del principio della neutralità fiscale, finalizzate a preservare e a garantire l’equilibrio ambientale, e a rivedere la disciplina delle accise sui prodotti energetici, prevedendo che il maggior gettito sia destinato prioritariamente alla riduzione della tassazione sui redditi, in particolare sul lavoro, e al finanziamento delle tecnologie a basso contenuto di carbonio, nonché alla revisione del finanziamento dei sussidi alle fonti di energia rinnovabili.
I tempi. Dopo l’approvazione definitiva, il governo avrà 12 mesi di tempo per adottare i decreti delegati sulla base del ddl. Il primo decreto dovrà però essere varato entro 4 mesi, ma dopo i primi 2 il Governo dovrà riferire alle Commissioni parlamentari competenti sullo stato di attuazione della delega. Successivamente la relazione avrà invece scadenza quadrimestrale.
Gli obiettivi complessivi. I decreti dovranno rispettare i principi costituzionali, quelli dell’ordinamento dell’Ue e quelli dello Statuto del contribuente. Dai decreti delegati, inoltre, non dovrà derivare un aumento della pressione fiscale complessiva a carico dei contribuenti, al contrario, la delega ha lo scopo di ridurre la pressione compatibilmente con il rispetto dell’articolo 81 della Costituzione e degli obiettivi europei in materia di conti pubblici.