Li propone la senatrice Pd Guerra per garantire la funzionalità dell’Agenzia delle entrate alla luce dello slittamento della collaborazione volontaria.
La possibilità in capo all’Agenzia delle entrate di istituire nuove posizioni organizzative transitorie per sbrigare le pratiche relative alla collaborazione volontaria. È quanto prevedono due emendamenti a firma della senatrice Pd Maria Cecilia Guerra inseriti nell’atto 2070, la legge di conversione del D.l 153/2015 relativo alla proroga della voluntary disclosure.
Una soluzione ponte per ovviare alla paralisi dell’Agenzia dopo la sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittimi quasi 800 funzionari incaricati delle agenzie fiscali e «assicurare la funzionalità» operativa delle strutture nel bel mezzo della procedura di collaborazione volontaria, appena prorogata al 30 dicembre. La stessa che era stata inserita dalla commissione Finanze come condizione al parere positivo sul dlgs Agenzie fiscali, salvo poi essere scartata dal governo in sede di conversione del decreto della delega fiscale.
Negli emendamenti la senatrice propone di attribuire all’Agenzia delle entrate “la facoltà di istituire ulteriori posizioni organizzative di livello non dirigenziale in numero comunque non superiore a quello delle posizioni dirigenziali soppresse, tale da assicurare un risparmio di spesa complessivo pari ad almeno il 10 per cento”.
Sul piano della retribuzione, poi, la misura prevede che “ai funzionari di terza area con contratti a tempo indeterminato stipulati in esito al superamento di concorsi banditi in applicazione del contratto collettivo nazionale di comparto del quadriennio 1998-2001 continui ad essere corrisposto, a titolo individuale e in via provvisoria, il relativo trattamento economico”.
Gli emendamenti presentati dai senatori saranno valutati domani in commissione Finanze di Palazzo Madama. Sempre per domani è atteso il parere del Governo, prima dell’esame su ammissibilità e coperture.
