Nel nostro paese la pressione fiscale resta alta. Si colloca ben 3 punti sopra la media dell’area dell’euro. A ricordare una realtà che i contribuenti onesti conoscono bene è il governatore di Bankitalia Mario Draghi nel suo intervento al Forex di Verona. Draghi torna quindi a indicare l’evasione fiscale e il conseguente eccessivo carico su chi paga come una delle ragioni della mancata crescita dimensionale delle imprese e chiede che il recupero di getto generato dal contrasto allì’evasione venga usato per ridurre il peso su chi pagha il dovuto.
Il Governatore inquadra le sue riflessioni in due passaggi, dedicato il primo al contenimento della spesa pubblica e il secondo all’innovazione e crescita delle imprese. Dopo aver sottolineato che il contenimento del disavanzo deciso per il biennio 2011-2012 “dovrà proseguire anche oltre il 2012” orientando la spesa pubblica ”a favore ddella cresccita” Draghi afferma: ”non vi sono altre strade per ridurre il disavanzo visto che la pressione fiscale già supera di 3 punti quella media dell’area dell’euro. Maggiori entrate che si rendano disponibili grazie a recuperi di evasione dovranno essere usate per ridurre la pressione sui contribuenti che già pagano il dovuto”.
E non manca un accenno ad evitare che il federalismo si trasformi in uno strumento per aumentare ulteriormente il prelievo, “Potranno inoltre doversi compensare a livello centrale -sottolinea- eventuali aumenti del prelievo decentrato conseguenti al federalismo fiscale”. Quanto alla crescita delle imprese Draghi sottolinea: “la propensione all’innovazione e la proiezione internazionale delle nostre imprese sono insufficienti a sospingere la crescita, in ultima analisi perché troppe imprese, anche di successo, rimangono piccole. I comportamenti degli imprenditori risentono anche di incentivi impropri a non crescere: un sistema fiscale con meno evasione e aliquote più basse favorirebbe la decisione di aumentare la dimensione dell’impresa”.
