Pubblicato il report 2015 sulle entrate tributarie: ammontano a 436,347 miliardi, +4% rispetto al 2014 grazie all’impennata delle imposte dirette (+6,5%) e la crescita di quelle indirette (+1,1%). A pesare sui risultati, la nuova normativa sui rimborsi, lo split payment e il reverse charge.
Nel 2015 lo Stato ha incassato quasi 17 miliardi di euro in più rispetto al 2014. Lo riferisce il ministero dell’Economia, nel report sulle entrate tributarie relative al periodo gennaio-dicembre 2015: rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le entrate erariali fanno segnare un +4%. Merito del moderato miglioramento della congiuntura economica, ma soprattutto di alcune novità che hanno influenzato l’andamento del gettito: da un lato i meccanismi di “split payment” e “reverse charge” hanno avuto effetti positivi sulle entrate Iva; dall’altro il nuovo sistema di contabilizzazione previsto dal D.lgs n174/2014 (“Semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata”) per velocizzare l’erogazione dei rimborsi ha impattato in modo determinante sia sull’Irpef accertata (+7,7%) che, a cascata, sulle compensazioni d’imposta.
Schizzano le imposte dirette. Gran parte dell’aumento di gettito va imputato all’andamento delle imposte dirette, che fanno registrare un balzo in avanti di 14,7 miliardi rispetto al 2014 (+6,5%) per un totale di 239,7 miliardi. A trainare è soprattutto il gettito Irpef: tra gennaio e dicembre 2015 segna un +7,7% (pari a +12,5 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per effetto delle ritenute sui redditi da lavoro dipendente (+17,5%, in cifre 11,3 miliardi). Si tratta perlopiù di un effetto contabile, però: il risultato è influenzato dalle novità introdotte con i decreti attuativi della delega fiscale, che obbligano i sostituti d’imposta a indicare nel modello F24 le ritenute da versare e la somma delle compensazioni. Sugli altri fronti, in crescita il gettito Ires: +4%, pari a circa 1,29 miliardi, per effetto dei maggiori versamenti dell’acconto in autoliquidazione (1,3 miliardi). Impenna il gettito dell’imposta sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+47,8%) e quello sulle imposte sostitutive su interessi e altri redditi di capitale (+10,2%), ma il risultato è dovuto essenzialmente all’aumento dal 20 al 26% dell’aliquota sui redditi finanziari in regime di risparmio amministrato.
In crescita il gettito Iva. Sulla stessa scia le imposte indirette. Nel 2015 mostrano un incremento dell’1,1% (pari a +2,158 milioni) rispetto all’anno precedente, per un ammontare complessivo di 196 miliardi. In netta ascesa il gettito Iva: +4,2%, pari a 4,8 miliardi, grazie ai nuovi meccanismi di “split payment” (+5,7%, pari a +5,8 miliardi) e “reverse charge”. Le entrate da accise, invece, sono tutte in flessione: sia quella sui prodotti energetici (-0,6%) che quella sul gas (-35,9%).
Giochi e controlli. Le entrate relative ai giochi portano in cassa 554 milioni di euro (+4,8% rispetto al 2014), mentre l’attività di accertamento e controllo registra una lieve crescita (+2,4%), dovuta essenzialmente agli incassi realizzati sul fronte delle imposte indirette (+305 milioni).