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sabato 27 Luglio 2024
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Evasione Apple, per le Entrate una regia occulta tra 2008 e 2014 ha nascoso fatturato da 9,6 miliardi.

Un rapporto dell’Agenzia delle entrate ricostruisce la filiera evasiva interna alla Apple Italia srl, società di mero supporto che in realtà avrebbe gestito in modo autonomo il canale di distribuzione dei prodotti a marchio Apple sul territorio nazionale.

Circa 9,6 miliardi di fatturato tra il 2008 e il 2014 per una presunta evasione di 897 milioni di euro. Sono queste le cifre che emergono da un rapporto dell’Agenzia delle entrate sulla maxi-elusione di Apple, ora tra le carte dell’inchiesta della Procura di Milano. A riferirlo è l’Adnkronos. Nella relazione, i funzionari delle entrate hanno ricostruito la filiera distributiva sul mercato italiano, dalla quale risulterebbero gravi indizi di una vera e propria organizzazione occulta all’interno del colosso californiano per evadere il Fisco italiano. Dagli accertamenti eseguiti dagli uomini dell’Agenzia, emergerebbe come la commercializzazione dei prodotti sul territorio nazionale non fosse gestita dalla controllata irlandese di Apple, ma da quella italiana, formalmente costituita per la sola attività di supporto. Un meccanismo ad hoc per erodere la base imponibile e nascondere cifre da capogiro: nel periodo contestato la multinazionale di Cupertino ha dichiarato al Fisco italiano un fatturato di 150 milioni, quando per le entrate avrebbe dovuto dichiarare un volume d’affari di 9,6 miliardi.

Dall’Italia all’Irlanda. Un sistema che avrebbe consentito alla Apple di spostare i ricavi da una parte all’altra dell’Europa per sfruttare la ben più favorevole tassazione irlandese, dove anche grazie ai tax ruling concessi alle multinazionali si può arrivare a un’aliquota dello 0,05%. Secondo i funzionari dell’Agenzia, la gestione del canale di distribuzione sulla Penisola passerebbe per le mani della Tech Data Italia, controllata dalla statunitense Td Corp, che avrebbe stipulato nel corso degli anni diversi contratti di fornitura con due società irlandesi: prima con la Apple Sales International, limitatamente ai prodotti Cpu (vale a dire pc, Ipad, Ipod); poi dal 2012 con la Apple Distribution International, includendo nelle forniture anche i prodotti telefonici (IPhone). Ma c’è di più. Sulla base di colloqui telefonici, scambi di mail e riunioni settimanali, i verificatori sarebbero arrivati alla conclusione che a coordinare vendite, campagne promozionali e sconti fosse un gruppo di professionisti interno alla Apple Italia srl- costituita formalmente al solo scopo di supportare la distribuzione- e non la Tech Data Italia, relegata al mero ruolo di esecutore.  Da qui gli elementi che proverebbero “la presenza di una rete Apple- scrivono i funzionari- operante in Italia dedicata alla gestione, al controllo, nonché allo sviluppo e alla commercializzazione dei prodotti a marchio Apple sul territorio nazionale”.

Le cifre. Come detto, l’Agenzia stima il fatturato di Apple in Italia intorno ai 9,6 miliardi tra il 2008 e il 2014. Di questi, 3,9 derivano da cessioni interne e 5,7 miliardi da cessioni intracomunitarie effettuate da Asi e Adi. I cessionari più importanti sono Telecom e H3G per 1,3 miliardi, Vodafone per 1,1, Tech Data per 216mila euro.  

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