back to top
sabato 5 Ottobre 2024
spot_img
spot_img

Federalismo, ai comuni compartecipazione Iva, trasferimenti immobili e Imposta propria

Il federalismo municipale arriva al traguardo. I comuni potranno contare sull’introduzione di una imposta municipale propria, sulla compartecipazione all’Iva e alle imposte legate ai trasferimenti e agli affitti di immobili. Inoltre avranno la possibilità di sbloccare le addizionali Irpef e introdurre tasse di scopo e di soggiorno.

L’autonomia impositiva dei municipi come disegnata dal provvedimento sul quale il Governo ha ottenuto il via libera di Camere e Senato alla fine ha dovuto fare i conti con le esigenze di cassa dei comuni. Ai quali il governo ha concesso una serie di possibilità che se attivate potranno sensibilmente aumentare il carico fiscale per i contribuenti. Si va dallo sblocco delle addizionali alla tassa di soggiorno, passando per quella di socopo. Accanto all’Imposta muinicipale propria potranno introdurre una imposta secondaria al posto degli attuali prelievi su pubblicità e occupazione suolo pubblico. L’autonomia disegnata dall’esecutivo presenta una forte incongruenza con il principio più volte richiamato di mettere in relazione gli amministratori e i cittadini amministrati in quanto esclude dall’imposta propria la prima casa. Il prelievo finisce per gravare sugli immobili destinati ad attività imprenditoriali e commerciali e sui proprietari di seconde case che non sempre risiedono nel comune in cui hanno la seconda casa. Inoltre con l’introduzione della cedolare secca sugli affitti si opera una redistribuzione del prelievo avvantaggiando i redditi di capitale scaricandone il costo sulle persone fisiche. Si tratta, dunque, nel complesso di un provvedimento che riconosce ai comuni una maggiore autonomia, ma che presenta dei punti che saranno chiari con i decreti attuativi e comunque sul quale pesa la scelta della maggioranza di procedere alla Camera con un voto di fiducia per evitare che propri deputati potessero sostenere proposte di moifica delle opposizioni. L’introduzione delle novità sarà graduale e le principali scatteranno solo dal 2014 come la compartecipazione Iva e l’introduzione delle Imposta municipale propria e secondaria. Inoltre vi è la sofferenza delle categorie produttive sia per l’aggravio che l’Imposta municipale rappresenta rispetto all’Ici attuale che per la tassa di soggiorno che finisce per colpire il turismo.

Imposta municipale propria. L’Imposta comunale principale scatterà dal 2014 e di fatto sostituirà l’attuale Ici. Colpisce infatti gli immobili ad esclusione della casa di abitazione. L’aliquota viene fissata al 7,6 per mille. I comuni potranno aumentarla o diminuirla del 3 pm. Quando l’imposta colpisce un immobile affittato l’aliquota viene ridotta della metà e i comuni possono aumentarla o ridurla del 2 pm. L’imposta inoltre sostituisce anche l’Irpef e relative addizionali che attualmente grava sugli immobili non locati. All’imposta si applicano sostanzialmente e regole attualmente previste per l’Ici.

Imposta municipale secondaria. A partire dal 2014 alposto di tasse e canoni relativi a occupazione di suolo pubblico e spazi pubblicitari viene introdotta l’Imposta minicipale secondaria. L’imposta sostituisce anche l’addizionale per l’integrazione dei bilanci comunali.

Imposta di soggiorno. Viene introdotta una imposta legata ai pernottamenti in albergo. Sarà pagata in percentuale sul costo di una notte in albergo, con un tetto di 5 euro. Il balzello potrà essere adottato da tutti i Comuni “turistici”. Gli introiti dovranno essere utilizzati per manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e migliorare i servizi pubblici locali. Sono possibili esenzioni o riduzioni per particolari fattispecie o determinati periodi di tempo.

Cedolare secca. Viene introdotta la cedolare secca sugli affitti, che sostituisce l’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali, le imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione e quelle di bollo che riguardano la risoluzione e le proroghe del contratto di locazione. L’aliquota viene fissata al 21% che scende al 19% gli immobili affittati a canone concordato. La cedolare scatta dal 2011. Ai comuni andrà una quota del 21,7% nel 2011 e del 21,6% nel 2012. Ai proprietari di immobili concessi in locazione viene comunque lasciata la facoltà di optare in luogo della cedolare secca per la tassazione Irpef ordinaria.

Sblocco addizionali Irpef. I comuni potranno rimettere mano alle addizionali Irpeg già da quest’anno. Viene stabilito che l’aumento non potrà superare lo 0,2% e potrà essere attuato dai comuni che hanno una addizionale inferiore allo 0,4%.

Compartecipazione all’Iva. Viene introdotta una compartecipazione all’Iva dei Comuni che scatterà a partire dal 2014. L’aliquota e le modalità di attuazione della compartecipazione verranno fissati con decreto dalla presidenza del Consiglio dei ministri e comunque dovrà garantire ai comuni un ammontare di riorse pari al 2% dell’Irpef. I criteri di attribuzione del gettito ai singoli Comuni dovranno far riferimento al territorio su cui si è determinato il consumo che ha dato luogo al versamento dell’imposta. In prima applicazione l’assegnazione ai Comuni avverrà sulla base del gettito Iva per provincia, suddiviso per il numero degli abitanti di ciascun ente locale.

Imposta trasferimento proprietà. L’imposta sui trasferimenti di proprietà degli immobili passa ai comuni a partire dal 2014. L’aliquota passa dal 4 al 2% per la prima casa e dal 10 al 9% per la seconda.

Lotta evasione. Ai comuni andrà il 50% delle somme recuperate dal contrasto all’evasione relativa ai tributi statali nei casi in cui vi è stato un apporto dell’ente. L’importo viene assegnato in via provvisoria anche per le imposte riscosse a titolo non definitivo. Ai comuni andranno anche le somme derivanti dall’accatastamento degli immobili non registrati. Inoltre a partire dal primo aprile le sanzioni per la mancata dichiarazione all’Agenzia del Territorio vengono aumentate del 75%.

Tassa di scopo. I comuni potranno introdurre la tassa di scopo. Il prelievo è finalizzato a finanziarie specifiche opere pubbliche. La mancata realizzazione dovrebbe comportare la restituzione del prelievo ai cittadini.

Tributi soppressi. Vengono soppressi dal 2014, anno dell’entrata a regime della riforma, diversi tributi regionali. Si tratta di quello relativo all’abilitazione dell’esercizio professionale, imposta sulle concessioni statali dei beni demaniali marittimi, per le concessioni statali per occupazione e uso di beni del patrimonio indisponibile, la tassa per l’occupazione di spazi pubblici regionali, concessioni regionali e addizionale regionale sull’acqua.

Fondo di perequazione. Viene istituito un fondo sperimentale di riequilibrio, di durata triennale in cui affluiranno a partire dal 2011 l’intero gettito dell’Irpef sui redditi fondiari (escluso il reddito agrario) e quello relativo alle imposte di registro e bollo sui contratti di locazione immobiliare; una quota, pari al 30%, del gettito delle imposte di registro, ipotecarie e catastali sugli atti di trasferimento immobiliare ed una quota, pari al 21,7% nel 2011 ed al 21,6% dal 2012, del gettito della cedolare secca sugli affitti. Il fondo è finalizzato a realizzare in forma progressiva e territorialmente equilibrata la devoluzione dei gettiti medesimi ai Comuni. Il Fondo verrà ripartito sulla base di un accordo in sede di Conferenza Stato-città, nell’osservanza, comunque, di due specifici criteri: una quota del 30% del Fondo andrà ripartita in base al numero dei residenti e, al netto di tale quota, una ulteriore percentuale del 20% dovrà essere destinata ai piccoli comuni.

{jcomments on}

Dello stesso autore

RISPONDI

Please enter your comment!
Please enter your name here

Altro in Attualità

Rubriche