Il decreto che introduce il federalismo municipale dedica scarsa attenzione all’impatto tecnico organizzativo per la gestione dell’autonomia impositiva da parte dei comuni. Una dettagliata analisi di Lelio Violetti evidenzia limiti e incongruenze del provvedimento.
di Lelio Violetti
Il rischio è che senza un progetto definito si ripetano esperienze negative, tipo quella dell’introduzione dell’Ici nel 1992, con un aumento incontrollato dei costi e del disagio dei contribuenti. L’autonomia impositiva e di bilancio dei comuni, infatti, era l’occasione per investire nella modernizzazione dell’Amministrazione pubblica creando una infrastruttura informatico-organizzativa comune fra centro e periferia. Occorre evitare il rischio di spendere senza ridurre le attuali aree di inefficienza e di spreco. Forse proprio il federalismo fiscale era l’occasione per avviare, sul modello anglo-sassone, un processo di cambiamento con una spesa orientata su investimenti in grado di ridurre nel tempo i costi di gestione del settore pubblico, migliorando contemporaneamente i servizi forniti ai cittadini (“making public policy work” ).
Quella che poteva essere l’occasione per avviare un processo di cambiamento con minori costi di gestione del settore pubblico e maggiori servizi forniti ai cittadini, sembra, dunque, essere stata sprecata. La partecipazione effettiva dei comuni all’attività di accertamento delle imposte erariali prevista dall’articolo 2 comporta importanti novità per l’ente locale. Ne consegue, da parte del comune, l’assunzione di nuovi e precisi impegni sia in termini di risorse umane da impiegare che in termini di archivi e procedure automatiche, con il rischio di sprechi e di poca funzionalità. L’attribuzione della compartecipazione dei comuni al gettito dell’Iva sui consumi finali relativo al proprio territorio stabilito con il comma 4 comporta una complessa problematica sulla fonte dei dati da utilizzare per la sua determinazione. Il comma 7 dello stesso Articolo 2 inoltre tratta delle modalità di gestione del fondo sperimentale per equilibrare la gestione della devoluzione ai comuni della fiscalità immobiliare. Dal punto di vista tecnico-organizzativo il fondo prefigura la creazione di un sistema informativo tutto da sviluppare, non delineato all’interno del comma. (leggi il documento completo completo)