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martedì 29 Aprile 2025
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Firmato l’accordo fra Italia e Svizzera, segreto bancario ai titoli di coda

Il Fisco italiano potrà  chiedere informazioni su conti e polizze assicurative alle autorità elvetiche. Con l’accordo la Svizzera esce dalla black list: un assist alla voluntary disclosure.

 

Italia e Svizzera firmano l’accordo sulla cooperazione fiscale. Il ministro Padoan e il capo dipartimento delle finanze elvetico Eveline Widmer-Schlumpf hanno ratificato il protocollo d’intesa tra i due paesi, che prevede lo scambio automatico delle informazioni ai fini fiscali sulla base del nuovo standard Ocse. Le autorità italiane potranno così richiedere informazioni finanziarie su potenziali evasori che hanno portato soldi al di là delle Alpi. Il negoziato “va nella direzione dell’eliminazione dei paradisi fiscali” ha detto il capo del Mef, che ha poi annunciato per il 26 febbraio la ratifica di un’intesa fiscale anche con il Liechtenstein. Importanti e immediati gli effetti sulla voluntary disclosure: in base all’accordo, la Svizzera esce dalla black list e, aderendo alla procedura di collaborazione, i contribuenti potranno regolarizzare la propria posizione usufruendo degli sconti su sanzioni e tempi di accertamento. Nel protocollo c’è poi la rimodulazione della tassazione sui lavoratori transfrontalieri e una road map per superare le criticità in materia di fiscalità indiretta di Campione d’Italia.

 

Stop al segreto bancario. È questa la novità più importante: da oggi il fisco potrà chiedere alle autorità svizzere di frugare nei conti dei clienti italiani e verificare la posizione dei sospetti evasori. Lo scambio automatico delle informazioni ha per oggetto conti di custodia, di deposito e polizze assicurative a contenuto finanziario, che in diverse occasioni hanno celato maxi evasioni, non ultimo il caso delle filiali lombarde di Credit Suisse. L’intesa bilaterale anticipa l’accordo stipulato a fine ottobre a Berlino, che impegna oltre 150 paesi ad adottare il “Common Reporting Standard” dell’Ocse a partire dal 2017. Si tratta di una procedura di semplificazione e cooperazione amministrativa che punta a uniformare le legislazioni in materia fiscale e contrastare il fenomeno dell’evasione, cui ha aderito l’Italia e numerosi paradisi fiscali, tra cui Svizzera, Isole Cayman, Principato di Monaco e San Marino.

 

Voluntary con lo sconto. Con l’accordo il ministero conta di incentivare l’adesione alla procedura di collaborazione volontaria introdotta alla fine del 2014, perché lo scambio automatico di informazioni consente di equiparare la Svizzera ai paesi non black list. Chi ha portato illecitamente capitali in terra elvetica potrà così accedere alla sanatoria e servirsi dei vantaggi previsti per i paesi white list, dallo sconto dal 6% al 3% sulle sanzioni al dimezzamento dei tempi di accertamento.

 

Gli altri accordi. In dirittura d’arrivo anche l’accordo bilaterale in materia fiscale con il Liechtenstein, che come annunciato da Padoan,  dovrebbe essere concluso il 26 febbraio. A stretto giro di posta è attesa anche la ratifica dell’intesa con il Principato di Monaco: perché possa essere valido ai fini della collaborazione volontaria, l’accordo deve essere firmato entro il 2 marzo.

 

Transfrontalieri, si cambia. L’altra novità contenuta nell’accordo fra Italia e Svizzera è la revisione della tassazione per i lavoratori transfrontalieri. Questi ultimi saranno assoggettati all’imposizione sia del paese in cui esercitano l’attività lavorativa che dello stato in cui hanno la residenza. Al primo paese spetterà il 70% dell’imposta dovuta; il secondo dovrà sottrarre dall’imponibile la quota di tassazione già prelevata e poi applicare l’aliquota ordinaria sul reddito.

 

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