L’aumento dell’occupazione e l’effetto “fiscal drag” dell’inflazione in forte crescita si riverberano positivamente sulle entrate tributarie del primo quadrimestre 2023 Calano le entrate da accertamento e controllo.
Le imposte dirette Il gettito dell’Irpef ha segnato un aumento di 5 miliardi e 26 milioni (+ 7,5%). In crescita tutte le tipologie di ritenute, da quelle effettuate sui redditi dei dipendenti del settore privato (+ 6,7%), dei dipendenti del settore pubblico (+ 8,4%) al lavoro autonomo (187 milioni di euro e + 4,2%). Il Mef segnala l’incremento dell’Ires (742 milioni + 60,8%) e delle ritenute sugli utili delle persone giuridiche pari a 447 milioni (+ 42,8%).
Variazioni negative significative del gettito si evidenziano per l’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusuvalenze, che ha registrato una contrazione di 2 miliardi e 18 milioni (-96%) dovuta ai risultati del risparmio gestito nel 2021. Anche il gettito dell’imposta sostitutiva sui fondi pensione ha subito una contrazione pari a un miliardo 921 milioni (- 93,8%) con il crollo dei rendimenti delle varie forme di previdenza integrativa. Crescono le entrate dell’imposta sulla rivalutazione del Tfr (+ 105%), strettamente legate all’inflazione registrata nel 2022.
Le imposte indirette hanno registrato un incremento di gettito pari a 2 miliardi 347 milioni di euro nel quadrimestre (+3,5%). All’aumento ha contribuito l’Iva, nel complesso cresciuta del 5,3%. Al dato tuttavia ha contribuito un saldo positivo della componente interna (+6,6%) e uno negativo dell’Iva sulle importazioni (-2,5%). Il settore dei servizi privati (+ 13,2%) e il commercio (+ 7,2%) hanno evidenziato andamenti positivi, di segno contrario l’industria (- 0,6%). L’80,5% del gettito è versato dalle società di capitale.
Il gettito delle entrate tributarie da attività di accertamento e controllo è diminuito del 15%. In particolare le imposte dirette hanno evidenziato una diminuzione di 766 milioni (-31,1%) e le indirette un incremento di 144 milioni di euro (+8,6%).