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lunedì 10 Marzo 2025
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Fisco e dipendenti pubblici, nuove norme in Manovra: abbassata soglia per pignoramento in buste paga  a 2500 euro

Giro di vite sull’evasione dei lavoratori nella Pa. Ai dipendenti pubblici che hanno debiti con il Fisco per almeno 5mila euro potrà essere pignorata una parte dello stipendio se la retribuzione supera i 2mila 500 euro e non più 5mila come prevede la normativa vigente.Lo stabilisce l’articolo 10 della nuova Legge di Bilancio presentata alle Camere.

La Manovra fa riferimento agli obblighi di verifica di inadempienza previsti dall’art. 48-bis del decreto del Presidente della Repubblica n.602 del 29 settembre 1973 secondo il quale «le pubbliche amministrazioni e le società a prevalente partecipazione pubblica prima di effettuare un pagamento di importo superiore a 5mila euro, verificano, anche in via telematica, se il beneficiario è inadempiente agli obblighi di versamento derivanti dalla notifica di una o più cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno a tale importo». 

Cosa cambia

Nel testo della legge di Bilancio si legge: «All’articolo 48-bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente: 1-bis. Limitatamente alle somme dovute a titolo di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche al pagamento di importi superiori a duemilacinquecento euro; in tal caso, i soggetti di cui allo stesso comma 1 verificano la sussistenza di un inadempimento del beneficiario all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno cinquemila euro». La definizione di nuovi limiti di importo per le verifiche di inadempienza all’obbligo di versamento secondo il governo potrà «determinare effetti positivi di gettito» quantificabili in 36 milioni di euro per l’anno 2026 e circa 90 milioni di euro all’anno, una volta che la misura sarà entrata a regime.

Pignoramenti fino a un settimo dello stipendio

Questa stima si legge nella scheda tecnica allegata alla Manovra viene fatta tenendo conto che i dipendenti pubblici con debiti che superano i 5mila euro sono circa 250 mila. Tra questi quelli che superano la soglia di 2mila 500 euro di reddito in ciascuna mensilità sono circa 30 mila. «Per tali contribuenti è stato ipotizzato uno stipendio netto medio mensile di 3.500 euro, a cui è applicabile il limite di pignorabilità del settimo, previsto dall’articolo 72-ter del DPR n. 602 del 1973», si legge nella scheda. Altri 150 mila circa superano i 2.500 euro solo con la tredicesima «per tali contribuenti è stato ipotizzato uno stipendio netto medio mensile di 1.500 euro, a cui è applicabile il limite di pignorabilità del decimo, previsto dall’articolo 72-ter del DPR n. 602 del 1973». Il governo precisa che il pignoramento non scatterà per tutti: secondo le stime solo 2 dipendenti su dieci potrebbero decidere di non pagare spontaneamente o a seguito dell’ordinaria attività di riscossione. Considerato questo,  «il gettito mensile derivante dall’introduzione della disposizione risulta stimato in circa 3 milioni di euro (30 mila x 3.500 euro x 1/7 x 20%) il primo anno di applicazione della disposizione a cui si aggiungono ulteriori 4,5 milioni di euro (150 mila x 1.500 euro x 1/10 x 20%) a partire dal secondo anno, dopo l’applicazione della disposizione all’erogazione delle tredicesime».

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