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domenica 1 Settembre 2024
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Fisco, verso una nuova rottamazione delle cartelle e niente più tasse “inutili” (Il Sole 24 Ore)

Un nuovo post su Facebook della viceministra Laura Castelli (M5S) rilancia sulla possibilità che il Governo adotti nelle prossime settimane una nuova rottamazione delle cartelle. Un annuncio che certamente finirà per riaccendere lo scontro all’interno della maggioranza sulla necessità o meno di ricorrere a sanatorie e condoni per sostenere la ripresa. Leu e parte del Pd sono da sempre contrari, mentre il Movimento cinque stelle e Italia Viva spingono per un definizione agevolata delle somme scritte a ruolo, soprattutto in questa fase di crisi che stanno vivendo le partite Iva egli autonomi.

Per ridimensionare la crisi e le difficoltà che hanno imprese e autonomi, ha scritto la viceministra nel suo post su Facebook, si lavora in primo luogo alla possibilità di far salire sul treno delle rateizzazioni anche i contribuenti decaduti. In questo senso si studia una sospensione delle rate dovute entro il 10 dicembre per la rottamazione “ter” e il saldo e stralcio. Sospensione dei versamenti che potrebbero confluire nel decreto legge “ristori-quater” messo in cantiere dal Governo e con cui si punta a rinviare le tasse di fine anno, tra cui gli acconti di fine novembre (Irpef, Ires e Irap) e i pagamenti di Iva, ritenute e addizionali del 16 dicembre e l’acconto dell’Iva annuale dovuto entro il 27 dicembre. Ma anche la sospensione delle rate della rottamazione e del saldo stralcio sono al momento oggetto di confronto soprattutto alla luce delle risorse necessarie a coprire il mancato incasso per lo Stato e in particolare per l’agente pubblico della riscossione.

Non solo. La viceministra pentastellata annuncia che al Mef si lavora «a una rottamazione quater» che sarà accompagnata da «una riforma della riscossione che stralci le vecchie cartelle che non sono più riscuotibili». Il che, tradotto, vorrebbe dire cancellare i ruoli inesigibili e che hanno fatto lievitare in questi 20 anni il magazzino della ex Equitalia, ormai carico di centinaia di miliardi di euro riferiti a contribuenti falliti, defunti o del tutto scomparsi.

Per intervenire sulla pressione fiscale degli autonomi, «che non possono più aspettare» scrive la viceministra, si punta all’introduzione di meccanismi di semplificazione e accordi tra imprese e Fisco, capaci di ridare slancio alla colonna vertebrale del Paese, che è fatta di Pmi. Una carta, quella delle semplificazioni, giocata negli ultimi anni da tutti i Governi di turno ma su cui anche l’Esecutivo giallorosso scommette. E questo «anche abolendo tutte quelle piccole tasse che infastidiscono solo i cittadini e non portano nulla», dice la Castelli. E rilanciando quanto già ipotizzato anche dal direttore dell’agenzia delle Entrate la scorsa estate, il lavoro di riforma e di semplificazione del sistema «passa anche dalla realizzazione di Testi unici, che mettano ordine tra le centinaia, quasi migliaia, di norme».

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