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sabato 5 Ottobre 2024
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Fmi: debito fiscale allarmante, 30% Iva non riscossa

L’accumulazione del debito fiscale italiano è “allarmante” e i problemi strutturali devono essere affrontati “urgentemente”. E’ il richiamo del Fondo monetario internazionale e dell’Ocse, che hanno presentato al ministero dell’Economia il rapporto sul sistema fiscale italiano. “C’e’ bisogno di prendere misure significative nel recupero del credito”, ha dichiarato Juan Toro, dell’Fmi. In particolare sull’evasione dell’Iva, che raggiunge circa il 30% e che presenta situazioni di credito anche di due -tre anni: “Recuperare del credito vecchio è molto difficile”. Secondo il Fondo monetario, rende piu’ complessa la riscossione dell’Iva il fatto che avviene in Italia a livello annuale e non mensile come in altri Paesi. Ma a incidere sono anche “la suddivisione, la duplicazione di revisioni e indagini”.L’Italia deve superare la frammentazione dell’amministrazione fiscale. La frammentazione, hanno fatto notare i due rappresentanti delle due istituzioni, è “un’eredita’ storica” ma sicuramente bisogna “rivitalizzare il dialogo tra il ministero e le agenzie” e “restaurare l’autonomia delle agenzie”. Inoltre ,occorre evitare duplicazioni, favorire il coordinamento tra gli attori in campo e migliorare la governance. Secondo Juan Toro del Fmi, negli ultimi 15 anni l’autonomia delle agenzie “si e’ deteriorata” e la relazione con il ministero delle Finanze “e’ diventata operativa invece che strategica”. Le agenzie hanno “cominciato a perdere autonomia” e i manager sono stati sovraccaricati di funzioni. “E’ una questione molto seria – ha dichiarato Toro – di cui abbiamo discusso con il ministro. Le agenzie non riuscivano a svolgere il loro compito e abbiamo raccomandato di stabilire un nuovo rapporto”. La frammentazione anche nell’aspetto di audit e investigativo riduce l’efficacia nel recupero crediti. “La pressione fiscale si deve ridurre e le tasse si devono pagare nel modo piu’ semplice”, ha affermato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, secondo cui gli studi delle due istituzioni internazionali danno testimonianza “dei risultati positivi a seguito delle misure introdotte dal governo” sul fronte della riduzione della pressione fiscale e su quello della semplificazione e trasparenza. “Il punto – ha aggiunto Padoan – non è godersi i risultati positivi, ma chiedersi quali sono i problemi che ancora ci sono”. (AGI)

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