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lunedì 10 Marzo 2025
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Francia, accordi bilaterali e azioni mirate per migliorare lotta evasione fiscale

Allo studio “tassa internet” per colpire le società del mercato digitale che eludono il fisco grazie a succursali estere.

 

Un piano nazionale per coordinare gli sforzi nella lotta all’evasione fiscale. E’ stato approvato dalla Francia, secondo quanto annunciato dal premier Jean-Marc Ayrault, nel corso di un incontro del comitato nazionale responsabile per le attività di lotta alle frodi (Cnlf). Attraverso una maggiore efficienza degli accordi fiscali bilaterali già conclusi e lo sviluppo di azioni mirate a livello nazionale, il governo mira, infatti, a dare un nuovo corso alla politica di contrasto all’evasione. Il piano prevede anche un maggior utilizzo dei dati statistici per valutare in dettaglio l’incidenza delle differenti forme di evasione fiscale (ad esempio, sull’Iva, sull’Ires e sui contributi di sicurezza sociale) e un rafforzamento della cooperazione e dello scambio di informazioni tra le diverse amministrazioni attraverso il comitato di sorveglianza speciale che, da settembre 2012, ha il compito di mettere a punto piani d’azione contro le forme più diffuse di frode.

Ma, secondo il piano, la collaborazione non deve fermarsi solamente ai confini nazionali. Fra gli obiettivi principali, infatti, emerge anche un rafforzamento di scambio di informazioni tra le amministrazioni fiscali straniere e quella francese. Una delle prime azioni del
governo è stato, infatti, assicurare maggiore efficienza nell’implementazione degli accordi fiscali bilaterali. Sarà inoltre prevista una consultazione per assicurare che, entro il 2013, siano adottati un decreto e delle misure legislative che prevedano un abbassamento del limite per i pagamenti in contanti: da 3.000 euro a 1.000 euro per gli acquisti da parte di residenti in Francia, e da 15.000 euro a 10.000 euro per i non-residenti. Infine, il governo prevede di monitorare il transfer pricing e di esplorare nuovi metodi per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi da parte delle società, in modo da ridurre i costi delle verifiche fiscali. Nel 2012 le operazioni di controllo delle imprese hanno permesso di rettificare 9,1 miliardi di euro e di applicare 3,2 miliardi di sanzioni. Per quanto riguarda, invece, le imposte sui redditi delle società, la rettifica delle imposte è in aumento del 16% e si attesta sui 493 milioni di euro.

Ma le novità non sono ancora finite. In Francia si lavora per una “tassa internet” che andrebbe a colpire la raccolta dei dati personali messa in atto dalle società del mercato digitale come Google e Facebook. L’idea della nuova imposta è emersa dopo che un report commissionato dal governo Hollande ha esaminato l’elusione delle tasse in Francia dei principali protagonisti del Web, grazie a succursali estere. Un esempio su tutti è fornito da Google: il motore di ricerca genera quasi 2 miliardi di dollari di pubblicità nel Paese transalpino, versando pochissimo al fisco locale.

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