back to top
sabato 5 Ottobre 2024
spot_img
spot_img

Gallo, Patrimoniale rende sistema più equo colpendo ricchezza statica

Fisco Equo pubblica una riflessione del professor Franco Gallo ex ministro delle Finanze e attuale vice presidente della Consulta, in cui analizza le ragioni teoriche, economiche e tributarie che giustificano l’introduzione di una patrimoniale nel nostro paese. Lo scritto, del 1986, è di particolare attualità e dimostra come già 25 anni fa era chiaro agli studiosi più attenti la deriva a cui sarebbe andato incontro il nostro sistema tributario eccessivamente sbilanciato sulla tassazione del reddito delle persone fisiche.

L’imposta patrimoniale, scrive Gallo, “trova la ragione d’essere nell’esigenza di colpire la ricchezza statica tenuta ‘oziosa’ non collegata di per sé all’esercizio di un’attività produttiva”. In pratica ,argomenta, a spingere verso l’introduzione di un prelievo sul patrimonio è la stessa esigenza economica di “perseguire obiettivi di discriminazione qualitativa rispetto ai redditi più rischiosi, cui non corrisponde un patrimonio”. In ultima analisi la patrimoniale è giustificata da quella particolare capacità contributiva riferibile all’esistenza di un patrimonio ed ai vantaggi in termini di potere e forza economica che ciò comporta per il titolare, anche indipendentemente dal distacco da esso di un reddito in senso stretto”. La stessa Carta costituzionale, secondo alcuni studiosi, scrive Gallo, imporrebbe “un rigido vincolo” al legislatore ad istituire l’imposta sui patrimoni”.

 

Soffermandosi sulla capacità contributiva richiamata dall’articolo 53 della Cstituzione, Gallo rileva che se si accettasse la tesi secondo cui almeno per le imposte reali immobiliari la capacità ”è manifestata non tanto e non solo dalla capacità economica in senso stretto ma in termini più propriamente economico-finanziari dalla forza economica qualificata dal godimento dei pubblici servizi da parte del soggetto di imposta la logica coseguenza giuridica sarebbe che il titolare di un patrimonio gode dei pubblici servizi molto più del reddituario o del consumatore. Egli quindi manifestando maggiore capacità contributiva dovrebbe essere assoggettato prima di ogni altro soggetto ad imposizione”. Soffermandosi poi sulle ragioni di ordine economico che giustificano l’imposta patrimoniale Gallo scrive che la sua introduzione consente di ”distribuire più equamente il carico tributario su una più ampia e diversificata materia imponibile e soprattutto di discriminare l’imposizione anche in relazione alle caratteristiche degli stessi patrimoni e a favore dei redditi minori e in particolare di quelli di lavoro”. L’applicazione di un’imposta patrimoniale e il contemporaneo assoggettamento delle rendite finanziarie ad una tassazione più equa e progressiva eviterebbero di doversi riferire quasi unicamente all’Irpef per le frequenti manovre”. (Vai allo scritto completo di Gallo).

 

Dello stesso autore

RISPONDI

Please enter your comment!
Please enter your name here

Altro in Analisi

Rubriche