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sabato 5 Ottobre 2024
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Gdf, nel 2013 sottratti a tassazione 52 mld, scoperti 8.315 evasori totali

Irregolare 32% scontrini, 12.726 persone denunciate per frode fiscale, sequestrati 4,6 mld. Sul fronte internazionale scoperti 15,1 mld ricavi non dichiarati e costi non deducibili

Sono 8.315 gli evasori totali, 27mila i lavoratori tenuti in nero. Nel 2013 sono stati sottratti a tassazione in Italia 51,9 miliardi. E ancora, un’attività commerciale su tre ha emesso nello scorso anno una ricevuta o uno scontrino fiscale irregolare o non lo ha proprio emesso. E’ di quasi 5 miliardi l’ammontare dell’Iva evasa nel 2013 dagli italiani. E’ una situazione impietosa quella descritta dai numeri del bilancio delle attività della Guardia di Finanza nel 2013. Cifre impressionanti, che valgono complessivamente quasi 60 miliardi di euro: 12mila persone sono state accusate per reati fiscali, inoltre sono stati sequestrati 4,6 miliardi di euro e scoperti 15,1 miliardi i ricavi non dichiarati ed i costi non deducibili sul fronte internazionale.

In dettaglio, nell’anno appena concluso sono stati denunciati 12.726 responsabili di frodi e reati fiscali, di cui 202 arrestati, principalmente per aver utilizzato o emesso fatture false (5.776 violazioni), per non aver versato l’Iva (534 casi), per aver omesso di presentare la dichiarazione dei redditi (2.903 violazioni) o per aver distrutto/occultato la contabilità (1.967 casi).

I 15,1 miliardi sono stati individuati grazie anche agli strumenti di collaborazione amministrativa con altri Stati e all’attività degli esperti della Guardia di finanza all’estero. I casi più rilevanti riguardano i trasferimenti di comodo della residenza di persone e società in paradisi fiscali e l’individuazione di stabili organizzazioni occulte, ovvero di sedi secondarie non dichiarate al fisco di società con sede estera che svolgono in Italia attività soggette a tassazione.

Evasori totali. Sono 8.315 gli evasori totali scoperti dalla Guardia di Finanza nel 2013 in Italia. Questi soggetti, completamente sconosciuti al fisco, hanno nascosto redditi – che dovevano essere soggetti a tassazione – per 16,1 miliardi.

Un’attività commerciale su tre ha emesso nel 2013 una ricevuta o uno scontrino fiscale irregolare o non lo ha proprio emesso. Degli oltre 400mila controlli eseguiti sul rilascio di scontrini e ricevute dalla Guardia di Finanza nell’anno appena concluso, sono state riscontrate irregolarità nel 32% dei casi. Le verifiche, sottolinea la Gdf, sono state eseguite sia nell’ambito “dei piani coordinati di controllo, calibrati sulle singole realtà territoriali”, sia durante i “servizi quotidiani rivolti al contrasto delle varie forme di abusivismo ed illeciti in campo economico”.

E’ di quasi 5 miliardi l’ammontare dell’Iva evasa nel 2013 dagli italiani. Il dato è contenuto nel bilancio dell’attività della Guardia di Finanza relativa allo scorso anno. Di questi 4,9 miliardi, due sono riconducibili a frodi carosello, quelle basate su false transazioni commerciali con l’estero.

Per frodi e reati fiscali la Gdf ha denunciato 12.726 persone nel 2013, arrestandone 202. Dal bilancio relativo all’anno appena concluso emerge inoltre che nei confronti dei responsabili delle frodi fiscali le Fiamme Gialle hanno avviato procedure di sequestro di beni mobili, immobili, valuta e conti correnti per 4,6 miliardi. Sono invece 14.220 i lavoratori completamente in nero scoperti nel 2013 e 13.385 irregolari, impiegati da 5.338 datori di lavoro.

Ma si recupera solo la minima parte. I dati della Guardia di Finanza arrivano proprio il giorno dopo che il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha mostrato altri numeri alquanto preoccupanti. Negli ultimi 15 anni si sono accumulati crediti non riscossi per lo Stato per 545 miliardi ma di questi sono riscuotibili solo il 5-6%. Così Befera durante un’audizione alla Commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria spiegando che dove era possibile la riscossione è stata fatta. Il resto dei crediti sono riferiti a persone decedute, situazioni di fallimento o persone nullatenenti e quindi non ”e’ possibilità di recupero della somma dovuta. In crescita anche il fenomeno dei coniugi con diversa residenza per risparmiare sull’imposta di registro e sull’Imu: E’ una ”patologia” del sistema, ha concluso il direttore.

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