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lunedì 10 Marzo 2025
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Il decreto Irpef è legge, da bonus 80 euro a Tasi ecco le misure

Arriva il via libera definitivo della Camera al decreto Irpef con 322 voti sì, 149 no ed 8 astenuti. Aumenta prelievo su rendite, sconto Irap, tagli a Rai e auto blu.

Dopo il voto di fiducia incassato ieri dal governo (342 sì e 201 no), via libera definitivo della Camera al decreto Irpef con 322 voti sì, 149 no ed 8 astenuti. Al momento del voto finale, a sopresa, si schierano a favore della conversione anche i deputati di Sel. Ma il leader del partito, Nichi Vendola, avverte: il voto favorevole «non é uno scivolo per avvicinarsi progressivamente all’area di governo. Io dico no». Tra le principali misure contenute nel decreto, oltre agli 80 euro in busta paga e al differimento della Tasi a ottobre per i Comuni nei quali non si è pagata ieri, trovano posto anche l’apertura a una nuova rateizzazione delle cartelle Equitalia per chi aveva perso il beneficio, il taglio di 150 milioni alla Rai, la riduzione Irap, l’innalzamento della tassazione delle rendite finanziarie al 26% e l’aumento della tassazione sui fondi pensione dall’11 all’11,5%.

Bonus Irpef. Bonus di 80 euro per i lavoratori dipendenti. L’allargamento della platea viene rinviata alla legge di stabilità, dove ”saranno prioritariamente previsti interventi di natura fiscale che privilegino, in particolare, le famiglie monoreddito con almeno due o più figli a carico”.

Tasi. Il versamento della prima rata della Tasi, nei comuni ritardatari, è rinviata al 16 ottobre, “sulla base delle deliberazioni concernenti le aliquote e detrazioni” pubblicati nel sito informatico entro il 18 settembre. I comuni sono quindi tenuti a inviare le deliberazioni, esclusivamente in via telematica, entro il 10 settembre. E’ previsto un acconto per gli enti locali, pari al 50% del gettito annuo stimato. I comuni dovranno rendere disponibili i modelli precompilati per il pagamento della Tasi

Rai. Vengono confermati i tagli da 150 milioni di euro; la società sarà invece esclusa dai tagli aggiuntivi, previsti per le partecipate. Viene assicurata la presenza, in ciascuna regione e provincia autonoma, di proprie redazioni e strutture adeguate. Le sedi dovranno soddisfare le esigenze di promozione delle culture e degli strumenti linguistici locali. E infine prevista la possibilità di cedere quote di Rai way; mentre non è più prevista la costituzione di una società ad hoc che si occupa di trasmissione dei programmi radiotelevisivi all’estero (Rai world).

Irap. Viene ridotta l’aliquota base che passa dal 3,9% al 3,5%. vengono inoltre introdotte una serie di modifiche che riguardano imprese di assicurazioni, banche e soggetti finanziari, società di capitali. L’estensione dei tagli Irap a soggetti che non sono stati inclusi nel provvedimento sarà contenuta nel decreti delegati sulla riforma fiscale.

Rendite finanziarie. A partire dal primo luglio la tassazione passa dal 20% al 26%. Resta al 12,55 la tassazione sui titoli di stato, buoni postali. E’ inoltre previsto l’affrancamento delle plusvalenze e minusvalenze maturate entro il 30 giugno 2014. Per le casse di previdenza private è previsto un credito d’imposta, per il 2014, che consente di lasciare invariato il prelievo all’11,5%.

Cartelle Equitalia. I contribuenti ritardatari, che non hanno rispettato i termini di pagamento delle cartelle Equitalia, potranno accedere di nuovo alla rateazione, a patto che la violazione sia antecedente al 22 giugno 2013. I contribuenti potranno accedere alle nuove norme, chiedendo al massimo la dilazione in 72 rate. La richiesta dovrà essere presentata entro il 31 luglio di quest’anno.

Bankitalia. Il versamento dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione delle quote di partecipazione al capitale viene effettuato in un’unica soluzione, pari al 26% del valore nominale delle quote, al netto del valore fiscalmente risconosciuto al 31 dicembre 2013.

Delega fiscale. Nel caso di un decreto legislativo che determina nuovi o maggiori oneri, non compensati nell’ambito dello stesso provvedimento, si consente la compensazione con le risorse recate dai decreti legislativi presentati prima o contestualmente a quello oneroso. A questo scopo le maggiori entrate confluiscono in un apposito fondo del Mef.

Conti pubblici. Viene spostato al 31 dicembre 2015 il termine per la riforma della struttura di bilancio dello Stato e il riordino della disciplina della gestione di bilancio, con il potenziamento del bilancio di cassa. Mentre il termine per la predisposizione di un testo unico delle disposizioni in materia di contabilità dello Stato slitta al 31 dicembre 2016.

Evasione fiscale. E’ prevista la presentazione da parte dei governo di un rapporto sulla realizzazione delle strategie di contrasto all’evasione, sui risultati del 2013, specificati per ciascuna regione, e sui risultati attesi. Il governo dovrà inoltre attuare un programma per la definizione di altre misure per conseguire nel 2015 un incremento di 2 mld di entrate dalla lotta all’evasione rispetto al 2013.

Fondo riduzione tasse. Le maggiori entrate strutturali, pari a 300 mld dal 2014, andranno alla copertura del bonus Irpef.

Spese Pa. E’ prevista una riduzione per l’acquisto di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni, a partire dal 2014, pari a 2,1 mld le amministrazioni pubbliche, che possono procedere al taglio del 5% degli importi dei contratti in essere.

Compensi F24. E’ prevista la riduzione dei compensi riconosciuti alle banche per il servizio di pagamento di imposte e contributi versati con il modello F24. Contestualmente per i versamenti superiori a 1.000 euro o in presenza di compensazioni è previsto, a partire dal primo ottobre, l’obbligo di utilizzare il modello F24 on line.

Spiagge. La rata per il pagamento dei canoni demaniali scade il 15 settembre. Il termine di riordino complessivo del settore slitta dal 15 maggio 2014 al 15 ottobre.

Stipendi Pa. Viene fissato un tetto massimo per il trattamento economico a chi riceve lo stipendio dalle pubbliche amministrazioni e dalle società partecipate (240.000 euro).

Auto blu. Viene ridotta la spesa per l’acquisto e la manutenzione delle auto e buoni taxi; si passa dal 50% della spesa sostenuta nel 2011 al 30%.

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