In arrivo aumenti dell’Irap e dell’addizionale Irpef per quattro regioni: Lazio, Campania, Calabria e Molise. I conti della sanità non tornano, il buco è arrivato a 1,4 miliardi di euro. E i piani presentati per rimettere in riga Asl e ospadali non hanno convinto. Il Consiglio dei ministri ha quindi deciso di lanciare un ‘early warning’ agli enti territoriali, colpevoli di non aver presentato una tabella di marcia convincente, dal punto di vista strutturale e finanziario. Di conseguenza brutte novità potrebbero arrivere, il prossimo anno, per i contribuenti; cioè l’incremento dello 0,15% per l’imposata regionale sulle attività produttive e dello 0,30% per l’imposta sui redditi, da cui dovrebbero arrivare poco più di 600 milioni.
In realtà ci sarebbe un’alternativa all’aumento dei tributi: la legge prevede infatti la possiblità di utilizzare i fondi per le aree sottoutilizzate per coprire i disavanzi sanitari, ma le regioni hanno l’obbligo di presentare un piano di rientro che sia ritenuto adeguato. Purtorppo il tavolo di monitoraggio sui bilanci dello scorso anno ha fatto emergere delle situazioni molto preoccupanti: il rosso della Calabria arriva a un miliardo di euro, con pendenze che partono dal 2006, dalla Campania arriva un deficit di 500 milioni, mentre dal Lazio altri 420 milioni e dal Molise 67. Si sono invece salvate Abruzzo e Sicilia, che hanno presentato dei piani ritenuti più adeguati all’emergenza. Per le quattro regioni che hanno visto scattare il semaforo arancione c’è ancora una possibilità. Entro giugno dovranno dimostrare, nel corso degli appositi tavoli di confronto, di avere un piano adeguato. Se le valutazioni conclusive saranno positive il governo potrebbe decidere di non aumentare le imposte a partire dal prossimo anno, e aprire invece i rubinetti del Fas.