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lunedì 10 Marzo 2025
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Il piano Gentiloni per la tassazione delle multinazionali: aliquote trasparenti e lotta alle società di comodo

Entro il 2023 Bruxelles presenterà un nuovo quadro per la tassazione delle imprese riducendo gli oneri amministrativi, rimuoverà gli ostacoli fiscali e creerà un ambiente più favorevole alle imprese nel mercato unico. L’obiettivo è quello di rendere trasparente la tassazione delle grandi imprese con la pubblicazione delle aliquote effettive. Sono queste le scadenze sulla quali la Commissione europea, guidata da Paolo Gentiloni, lavorerà nei prossimi mesi in parallelo con il negoziato a livello globale sulla tassazione delle imprese multinazionali avviato all’interno dell’Ocse.

«Oggi gli Stati membri perdono decine di miliardi di euro ogni anno a causa della frode, dell’evasione e dell’elusione fiscale» ha incalzato Gentiloni spiegando che i Paesi «circa 50 miliardi di euro all’anno a causa delle frodi transfrontaliere sull’Iva, 46 miliardi all’anno per evasione fiscale internazionale da parte di individui, e tra i 35 e i 70 miliardi l’anno a causa dell’elusione delle imposte sulle società».

Contrasto all’utilizzo delle società di comodo
Il Befit (acronimo di “Business in Europe: Framework for Income Taxation”) fornirà un unico regolamento sull’imposta sulle società, fornendo una più equa ripartizione dei diritti di tassazione tra gli Stati membri. Dell’agenda fiscale per i prossimi due anni fanno anche parte misure che promuovono gli investimenti produttivi e l’imprenditorialità, salvaguardano meglio le entrate nazionali e sostengono le transizioni verdi e digitali. La maggiore trasparenza sul contributo fiscale delle grandi imprese sarà assicurata dalla pubblicazione delle aliquote fiscali effettive previste. L’utilizzo abusivo delle società di comodo sarà anche contrastato mediante nuove misure contro l’elusione fiscale. La distorsione dovuta all’attuale tassazione delle società dovrà essere superata per incoraggiare le aziende a finanziare le proprie attivita’ attraverso azioni anziché ricorrere al debito.

Il ruolo dell’Ocse
Sulle società di comodo, la Commissione proporrà nuovi requisiti di monitoraggio e comunicazione in modo che le autorità fiscali abbiano una migliore supervisione e possano rispondere meglio alla pianificazione fiscale aggressiva attraverso queste entita’. Si tratta di società che hanno poca o nessuna sostanza e attivita’ economica e in alcuni casi possono essere utilizzate esclusivamente per la pianificazione fiscale aggressiva. Bruxelles lavora nell’ipotesi che sarà raggiunto un accordo globale presso l’Ocse sulla riassegnazione parziale dei diritti di tassazione e sulla tassazione minima effettiva degli utili delle multinazionali, reso possibile con la svolta americana a favore di una imposizione minima del 21% su queste ultime. 

Gentiloni: “Sistemi fiscali da adattare”
Paolo Gentiloni, commissario all’economia, rileva che «mentre le nostre economie stanno passando a un nuovo modello di crescita supportato da NextGenerationEU, anche i nostri sistemi fiscali devono adattarsi alle priorità del 21esimo secolo. Dobbiamo lavorare per cogliere questa opportunità, garantendo nel contempo che un accordo internazionale protegga gli interessi fondamentali dell’Europa. Oggi stabiliamo come sarà attuato un accordo globale nella Ue e gli altri passi che intraprenderemo nei prossimi tre anni per aumentare la trasparenza fiscale e aiutare le piccole e grandi imprese a riprendersi, crescere e investire».

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