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martedì 29 Aprile 2025
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Impasse dirigenti, in attesa del concorso spuntano le deleghe

La soluzione verrà inserita nel decreto enti locali che approderà domani in aula a Palazzo Madama: i dirigenti potranno conferire deleghe ai funzionari di terza area in base ad anzianità e competenze.

 

Una soluzione ponte per superare l’impasse dell’Agenzia delle entrate. Entro oggi la commissione bilancio del senato dovrebbe dare l’ok all’emendamento, presentato dal senatore Pd Giorgio Santini, col quale si autorizzano i dirigenti delle agenzie fiscali a conferire deleghe temporanee ai funzionari di terza area per la direzione degli uffici rimasti scoperti. La disposizione è inserita nel decreto enti territoriali (Dl 78/2015) che approderà in aula domani. Una soluzione tampone per garantire la funzionalità della macchina fiscale, in attesa del concorso che dovrà concludersi entro la fine del 2016. L’emendamento prevede che le deleghe siano affidate ai funzionari con almeno cinque anni di anzianità, in base alla preparazione tecnico-tributaria e alle competenze specifiche richieste dai singoli uffici. Ai delegati spetterà un’indennità di funzione di 26mila euro più un’altra legata al risultato e graduata in base alla performance: 2500 euro se “adeguata”, 3.750 se “più che adeguata” e 5mila se “eccellente”. Così formulati, gli indennizzi sostituiranno i compensi per lavoro straordinario e tutti gli altri trattamenti accessori. Stando a quanto calcolato dai tecnici del Senato sulla base dei concorsi banditi nel 2010 e 2014, le posizioni da delegare sarebbero in tutto 695: 578 per l’Agenzia delle entrate e 117 per dogane e monopoli.

 

Il passaggio parlamentare dovrebbe essere rapido. Una volta ottenuto il via libera da Palazzo Madama (il termine per la conversione del decreto scade il 18 agosto) il testo passerà alla Camera per l’ok definitivo. La soluzione, resa necessaria dopo la paralisi denunciata più volte dal Direttore delle entrate Rossella Orlandi, rischia però di scontentare tutti: sia chi aveva auspicato il ricorso alle posizioni organizzative speciali senza passare per un concorso pubblico, sia chi aveva rigettato qualunque ipotesi di “sanatoria” per i dirigenti decaduti. Con l’emendamento, di fatto, l’esecutivo conferma la volontà di bandire il concorso per soli esami entro la fine del 2016, come previsto nel decreto sul riordino delle agenzie fiscali. Volontà peraltro già rimarcata nei giorni scorsi con il parere contrario all’ordine del giorno presentato dai deputati Pd Aiello e Causi, che impegnava il Governo “a riconoscere, in prima applicazione, il ruolo dirigenziale a chi abbia svolto le funzioni dirigenziali per almeno un triennio, con valutazioni positive ed abbia avuto accesso alle stesse in possesso di laurea magistrale e a seguito di procedura selettiva”. 

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