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sabato 5 Ottobre 2024
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Imu, abolita la prima rata sulla casa di abitazione, dal 2014 scatta la Service Tax

Nessun aumento della tassazione sulle seconde case sfitte, dietro front sulla deducibilità ai fini Ires/Irpef per le imprese e riduzione della cedolare secca. Se non ci sarà copertura sufficiente aumenteranno gli acconti Ires e Irap

Dopo mesi di contrasti tra le forze di maggioranza arriva il decreto che abolisce la prima rata dell’Imu. Molte conferme e qualche novità nella versione finale del provvedimento pubblicato in Gazzetta ufficiale. Dal testo sono scomparsi sia l’articolo che ripristinava parzialmente l’Irpef per le case sfitte sia quello che introduceva la deducibilità al 50 per cento dell’Imu dalle imposte dirette e dall’Irap, per quel che riguarda gli immobili delle imprese. Un tema questo che sarà ripreso probabilmente con la legge di stabilità che il Governo deve presentare in Parlamento entro la metà di ottobre. Le incertezze, però, sono ancora molte: nel primo articolo del testo licenziato dal governo, infatti, si parla espressamente della cancellazione della prima rata di giugno, mentre per il saldo di dicembre per adesso ci sono solo le rassicurazioni del premier Enrico Letta. Di stabilito inoltre c’è la riduzione della cedolare secca che passa dal 19 al 15%. Ancora nessuna menzione per la Service Tax, ma il nuovo tributo dovrebbe essere il passo successivo alla cancellazione dell’Imu relativamente al 2013.

 

Via l’imposta sulla prima casa. L’imposta municipale unica è abolita sulla prima casa. Per il 2013 non è dovuta la prima rata sull’abitazione principale e sui fabbricati e terreni agricoli. Per qanto riguarda la seconda rata, sono state stabilita ulteriori esenzioni: non dovranno pagarla le imprese sugli immobili costruiti ma non venduti né affittati, una regola che rimane valida anche per il 2014. Esenzione anche per Iacp e per gli enti di edilizia residenziale pubblica. Vengono equiparati alla prima casa anche gli alloggi di proprietà delle cooperative edilizie a proprietà indivisa e dal gennaio 2014 i fabbricati destinati a edilizia sociale.

Seconda rata. Il governo ha annunciato che entro il 15 ottobre troverà le coperture finanziarie necessarie anche per abolire il saldo dell’Imu sulla prima casa, che quindi nel 2013 non si pagherà. Per ora il decreto ha trovato coperture solo per la prima rata che vale 2,4 miliardi.

Service Tax. Entro il 15 ottobre, con la legge di Stabilità, il governo disciplinerà il funzionamento della service Tax che sostituirà, a partire dal 2014 l’Imu e ingolberà la Tares, la tassa sui rifiuti, compresa la componente sui servizi. Sarà un’imposta federalista che i comuni potranno manovrare entro tetti fissati dallo Stato.

Cedolare secca al 15%. E’ uno degli interventi decisi per favorire l’emersione degli affitti in nero e per dare una spinta alle locazioni a canone concordato. La cedolare secca del 21%, precedentemente ribassata al 19 per chi sceglieva il canone concordato, scende ulteriormente al 15%. Un vantaggio consistente, considerando che la cedolare sostituisce l’Irpef e le addizionali comunali e regionali, oltre alle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione, sulla sua risoluzione e sulle sue proroghe.

Deducibilità. Inizialmente il decreto prevedeva anche la deducibilità al 50% dell’Imu sugli immobili strumentali delle imprese. Lo sgravio era finanziato col gettito Irpef sulle seconde case sfitte. Ma entrambe le misure sono saltate nella stesure definitiva del decreto.

Sanatoria giochi. Il governo punta a recuperare 600 milioni da un contenzioso ormai annuale nei confronti delle società che gestiscono le slot machines. Per la mancata connessione durante lo scorso decennio di questi apparecchi alla rete telematica gestita dalla Sogei, i gestori hanno totalizzato multe fissate dalla Corte dei Conti in circa 2,5 miliardi. Aderendo entro il 15 ottobre alla sanatoria le stesse società verserebbero il 25% della somma prima del secondo grado di giudizio davanti alla magistratura contabile.

Detraibilità ridotta per le polizze vita. Un’altra copertura al nuovo decreto arriverà dalla forte riduzione della detraibilità sulle polizze assicurative contro il rischio di morte e di infortuni. Attualmente è possibile detrarre dall’Irpef i premi pagati fino a un tetto di 1.291 euro. Dalla dichiarazione 2014 si potranno scalare dalle imposte solo 630 euro e dall’anno successivo il taglio sarà ancora maggiore: si scende infatti a 230 euro. Sono compresi i premi vita e infortuni stipulati o rinnovati entro il periodo d’imposta 2000. Le maggiori entrate previste per lo Stato sono pari a 458, 5 milioni per il 2014, 661 milioni per il 2015 e 490 milioni per il 2016.

Clausola di salvaguardia. Se in base al monitoraggio del Ministero dell’Economia e delle Finanze le previste maggiori entrate non si materializzassero, si provvederà entro il mese di novembre a rivedere gli acconti Ires e Irap e ad aumentare le accise su alcol, tabacchi o prodotti energetici.

Tagli al fondo per l’occupazione, per la lotta all’evasione fiscale e per le rinnovabili. Tagli al fondo per l’occupazione per 250 milioni e «prelievo» di 300 milioni alla disponibilità su 40 conti Mps che raccolgono le risorse della Cassa Conguaglio Settore Elettrico per finanziare l’efficienza energetica e le rinnovabili. Sono alcune delle coperture della cancellazione della prima rata Imu previste nel decreto legge. Come la sforbiciata ai fondi per le assunzioni finalizzate alla sicurezza; la riduzione delle risorse per rimpinguare gli ispettori in lotta contro l’evasione; scure da 300 milioni per la manutenzione della rete ferroviaria.

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