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lunedì 10 Marzo 2025
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Irpef: 1.000 euro di detrazioni in più redditi fino a 25.000 euro

L’annuncio di Renzi: taglio di 10 mld distribuito su 10 mln contribuenti. Irap giù del 10% finanziato con aumento dal 20 al 26% del prelievo sulle rendite finanziarie e interessi sui conti correnti. Nessun aumento per i Bot.

Dieci miliardi di riduzione del cuneo fiscale tutti a favore dei lavoratori con stipendi lordi fino a 25.000 euro l’anno (netti fino a 1.500 euro al mese) che, già dal 1° maggio, si ritroveranno una busta paga più pesante: circa mille euro all’anno in più derivanti da maggiori detrazioni Irpef. È questo il punto principale tra quelli esaminati dal lungo Consiglio dei ministri di ieri che ha affrontato tutti i principali nodi legati alle riforme e agli interventi per il rilancio dell’economia. Il provvedimento sul cuneo fiscale avrà una portata di 10 miliardi di euro e secondo il premier Matteo Renzi sarà in grado di dare una scossa al sistema economico nazionale. Una misura che, sempre dal primo maggio, sarà accompagnata da un intervento gemello di compensazione per le imprese destinato a ridurre il costo del lavoro: un taglio del 10%, circa 2,4 miliardi, dell’Irap, con copertura garantita dall’innalzamento dal 20 al 26% dell’imposta sostitutiva sulle rendite finanziarie. Ma non solo: il premier ha illustrato successivamente in una conferenza stampa tutta una serie di provvedimenti piccoli e grandi finalizzati a rimettere in movimento l’economia con finanziamenti a progetti specifici, fondi ad hoc e aiuti alle imprese.

Mille euro in più all’anno. Renzi ha dunque promesso sgravi fiscali che dovrebbero portare mille euro netti in più all’anno a chi guadagna meno di 1.500 euro al mese, ovvero circa 25 mila all’anno, una platea che riguarda, secondo le stime del governo, circa 10 milioni di italiani. Il provvedimento, che dovrebbe avere effetto dal 1° maggio è rivolto a persone che hanno contratti da lavoro dipendente o parasubordinato, si concretizzerà mediamente in un aumento di circa 85 euro al mese e avrà un costo di circa 10 miliardi. La copertura di questa somma arriverà ‘da risparmi di spesa’, da altre manovre di bilancio e, ha assicurato il premier, “senza aumento di tassazione”. “Sarà lo Stato – ha precisato – a stringere un po’ la cinghia”.

Nodo coperture. Il dettaglio dei numeri sarà nel Def che sarà presentato nei prossimi giorni, ma già il premier ha cercato di dare un’idea delle possibili fonti di raccolta della somma necessaria precisando che circa 7 miliardi arriveranno dalla spending review. Si potrà poi utilizzare parte del margine tra l’attuale 2,6% e il 3% di rapporto massimo tra deficit e pil che vale fino a 6 miliardi. E altri 2,2 miliardi di margine dovrebbero arrivare dalla riduzione del costo del debito derivante dalla riduzione dello spread che è calcolato su 250 punti base mentre l’obiettivo del governo è che esso non vada mai oltre i 200 punti.

Scambio Irap-rendite. “Dal primo maggio, ha annunciato Renzi, faremo un’operazione sull’Irap che si finanzierà con l’aumento della tassazione sulle rendite dal 20 al 26% (2,6 miliardi). L’Irap si ridurrà del 10%”. “Non si toccherano i titolo di Stato, non si toccano i Bot” ha comunque precisato il premier. Questa misura è aggiuntiva rispetto ai 10 miliardi da accantonare per il cuneo fiscale, ovvero l’operazione mille euro sopra citata. Una delle principali incognite della misura è costituita dal fatto che l’elevata mobilità del fattore capitale rispetto agli altri fattori produttivi potrebbe generare una fuga di capitali verso Paesi con una tassazione più bassa. Sempre dal primo maggio la tassazione sulle rendite finanziarie passa dal 20 al 26%. E’ una misura che vale 2,6 miliardi di euro. Sono esclusi i titoli di stato.

Energia, per le Pmi costo ridotto del 10%. Il costo dell’energia per le Pmi, pari a 14 miliardi di euro, verrà ridotto del 10% attraverso la rimodulazione del paniere della bolletta energetica. Anche questo intervento secondo Matteo Renzi dovrebbe scattare a partire dal 1 maggio. Per le Pmi dunque dovrebbe arrivare una bolletta energetica più leggera e trasparente agendo sugli oneri di sistema con un piano che partirà dal primo maggio e che evidentemente avrà bisogno di alcune tempistiche a seconda anche del tipo di provvedimento che dovremo prendere, ha spiegato invece il ministro dell’Economia. Da verificare come saranno rimodulati gli oneri: possibile che per tagliare la bolletta delle Pmi si vada ad appesantire quelle delle industrie.

Piano casa e affitti concordati. Il governo ha anche varato il piano casa da 1,7 miliardi, che prevede tra l’altro agevolazioni fiscali per chi destina alloggi ad affitto di residenza sociale, 467 milioni per l’edilizia popolare, l’incremento fino a 200 milioni di euro del fondo per gli affitti concordati per i quali è prevista anche una riduzione della cedolare secca dal 10 al 15%. Il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha poi prospettato “la possibilità di vendere gli alloggi ex Iacp”, così da reperire risorse per la “riqualificazione, ristrutturazione o costruzione di alloggi per rispondere all’emergenza abitativa”.

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