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lunedì 10 Marzo 2025
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Irpef, il 24% dei contribuenti con reddito fino a 26.000 euro esclusi da aumento detrazioni

Nessun beneficio per circa 3,7 mln di incapienti già nella fascia della no tax area. Colpiti soprattutto redditi molto bassi, nuclei con più figli e soggetti che hanno consistenti detrazioni e deduzioni di altro genere.

Di Lelio Violetti

Sono circa 3,7 milioni i contribuenti incapienti che non beneficeranno dell’aumento delle detrazioni Irpef annunciato dal governo. Per loro nella busta paga di maggio non ci saranno gli 80 euro promessi dal primo ministro Matteo Renzi per un motivo molto semplice. Già non pagano l’Irpef in quanto rientrano nella cosiddetta ‘no tax area’. Da uno studio di Lef emerge che si tratta, in pratica, di poco più del 24% di tutti i contribuenti con reddito lordo di lavoro dipendente fino a 26.000 euro che si collocano per la maggior parte nella fascia di reddito più bassa oppure arrivano ad azzerare l’Irpef grazie alle detrazioni e deduzioni (carichi di famiglia, spese sanitarie, polizze, mutui, ecc.) di cui beneficiano. I contribuenti con un reddito lordo di lavoro dipendente fino a 26.000 euro sono circa 15,3 milioni dei quali 11,6 mln hanno pagato l’Irpef nel 2011. Il beneficio varia col variare del reddito. A parte la vasta platea degli incapienti che non avranno alcun beneficio, si va da 235 euro annui per un reddito di 9.000 euro a 1.061 euro per un reddito di 20.000 euro, passando a 655 euro per un reddito di 11.000 euro e a 836 euro per un reddito di 15.000 euro. Dopo i 20.000 euro la maggiore detrazione scende a 691 euro per 22.000 euro, 248 per 24.000 euro, fino ad azzerarsi per i redditi di 25.000 euro.

L’introduzione della nuova detrazione Irpef, che si aggiunge al ritocco già deciso con la legge di stabilità, finirà per determinare un elevato numero di contribuenti che non usufruiranno per intero delle maggiorazioni, soggetti concentrati soprattutto nelle fasce di reddito fino a 15.000. Inoltre i soggetti che, prima dell’introduzione delle nuove detrazioni, azzeravano l’imposta dovuta, con deduzioni ed altre detrazioni, all’atto della presentazione della dichiarazione riceveranno mensilmente nel corso dell’anno, in tutto o in parte, quello che avrebbero ricevuto a giugno dell’anno dopo attraverso il rimborso.

Dal punto di vista dell’equità si osserva che non riceveranno benefici dal provvedimento proprio quei soggetti che ne avrebbero più bisogno (reddito inferiore agli 8.000 euro) e che tra quelli che ne godranno solo in parte ci sono soprattutto dipendenti con carichi di famiglia (coniuge e figli) o che hanno sostenuto nel corso dell’anno oneri deducibili/detraibili d’importo elevato quali spese mediche o riscatto ai fini previdenziali degli anni di laurea o interessi passivi per il mutuo sull’abitazione principale e così via.

Inoltre i dipendenti con coniuge e figli a carico usufruiscono anche delle detrazioni per carichi familiari che sommate alle maggiorazioni previste azzerano l’imposta fino a poco sotto i 20.000 euro o addirittura al di sopra di tale importo. Tali dipendenti usufruiranno, pertanto, solo marginalmente delle maggiorazioni e per importi modesti.

Dal confronto con i sistemi fiscali degli altri paesi sviluppati emerge che l’utilizzo dell’imposizione sui redditi per trasferire risorse ai meno abbienti è una prerogativa esclusivamente italiana e che, conseguentemente, le detrazioni decrescenti al crescere del reddito sono negli altri paesi meccanismi sconosciuti. Oltre a questo le detrazioni decrescenti producono effetti distorcenti sulle aliquote marginali non di poco conto. I rilevanti importi concessi in detrazione dall’imposta solo al reddito da lavoro dipendente aprono, infine, una ulteriore problematica inerente le cause e le motivazioni a sostegno della giustezza e dell’equità della scelta.

Se da una parte, infatti, è corretto riconoscere a questa tipologia di reddito uno sconto forfetario per le spese non documentabili relative alla sua produzione, come avviene in tutti i sistemi impositivi comparabili con il nostro, meno comprensibile risulta la spiegazione che i contribuenti dipendenti debbono godere di vantaggi in quanto non possono evadere. E i titolari di reddito da pensione non si trovano nelle stesse condizioni? Probabilmente è possibile quantificare una differenziazione fra chi ha la possibilità di non dichiarare tutto e chi no, ma non raggiungerebbe mai gli importi messi in campo dalla maggiorazione annunciata. Forse sarebbe stato più equo intervenire a sostegno dei dipendenti con redditi bassi attraverso assegni (sempre gestiti dal datore di lavoro nell’ambito del rapporto) commisurati al nucleo familiare.

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CONTRIBUENTI CON REDDITO DA LAVORO DIPENDENTE

CLASSI DI REDDITO COMPLESSIVO

TOTA LE

CHE DOVEVANO IMPOSTA

IMPOSTA DOVUTA (Ammontari in migliaia di €)

IMPOSTA MEDIA DOVUTA in €

CHE NON DOVEVANO IMPOSTA

%DI CHI DOVEVA IMPOSTA SUL TOTALE

minore di 7.500

3.942.147

1.219.105

301.829

248

2.723.042

30,92%

da 7.500 a 12.000

2.346.686

1.687.742

1.153.974

684

658.944

71,92%

da 12.000 a 15.000

1.585.132

1.405.946

1.912.685

1.360

179.186

88,70%

da 15.000 a 20.000

3.645.167

3.540.447

8.202.898

2.317

104.720

97,13%

da 20.000 a 26.000

3.864.897

3.832.729

13.920.258

3.632

32.168

99,17%

Totale

15.384.029

11.685.969

25.491.644

2.181

3.698.060

75,96%

 

EFFETTI DEI PROVVEDIMENTI SULLE DETRAZIONI DA LAVORO DIPENDENTE (in Euro)

VECCHIO IMPORTO

NUOVO IMPORTO LEGGE DI STABILITÁ 2014

MAGGIORA ZIONE GIÁ IN VIGORE

NUOVO IMPORTO ANNUNCIATO DAL GOVERNO

NUOVA
MAGGIORA ZIONE

MAGGIORA ZIONE TOTALE

8.000

0

0

0

0

0

0

9.000

1.768

1.835

67

2.400

235

302

10.000

1.697

1.790

93

2.400

510

603

11.000

1.625

1.745

120

2.400

655

775

12.000

1.553

1.700

146

2.400

700

847

13.000

1.481

1.655

173

2.400

746

919

14.000

1.410

1.609

200

2.400

791

990

15.000

1.338

1.564

226

2.400

836

1.062

16.000

1.305

1.519

215

2.400

881

1.095

17.000

1.271

1.474

203

2.400

926

1.129

18.000

1.238

1.429

191

2.400

971

1.162

19.000

1.204

1.384

180

2.400

1.016

1.196

20.000

1.171

1.339

168

2.400

1.061

1.229

21.000

1.137

1.294

156

2.179

885

1.041

22.000

1.104

1.249

145

1.939

691

836

23.000

1.070

1.204

133

1.682

479

612

24.000

1.047

1.158

111

1.407

248

360

25.000

1.024

1.113

90

1.113

0

90

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