Nel 2009 cala il numero dei contribuenti, mentre si mantengono stabili l’imponibile e l’imposta media dichiarati. Dalle dichiarazioni presentate nel 2010 emerge che solo lo 0,17% dichiara oltre 200.000 euro, mentre un quarto si colloca sotto la soglia di esenzione e il 90,2% sotto 35.000 euro. Il reddito medio dichiarato si ferma a 19.000 euro.
Nel 2009 dopo molti anni di continua crescita cala il numero dei contribuenti. Rispetto al 2008 si registra una contrazione di 280.000 dichiarazioni. Il calo è concentrato soprattutto tra le fasce dei giovani e dei precari che la crisi ha espulso dal mercato del lavoro. Per il resto la fotografia scattata dal Dipartimento delle Finanze che ha analizzato le dichiarazioni presentate nel 2010 ci presenta uno spaccato non dissimile da quello degli anni scorsi. La gran parte dell’Irpef arriva dal lavoro dipendente e dai pensionati, mentre si registra una contrazione del 7% delle dichiarazioni superiori a 200.000 euro. Nel complesso sono state presentate oltre 41,5 milioni di dichiarazioni, per un importo medio dichiarato di 19.000 euro e una Irpef netta pagata di 4.720 euro.
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Dichiarazioni : i contribuenti sono risultati pari a 41.523.054 con una contrazione rispetto al 2008 dello 0,7%, pari a 280.000 unità. La contrazione ha riguardato soprattutto i soggetti con età inferiore ai 24 anni (-10% rispetto al 2008) e tra i 25 e i 44 anni (-3%). Quanto alla tipologia di reddito il calo ha riguardato soprattutto il lavoro dipendente (-1,3%).
Imponibile: il reddito complessivo dichiarato ammonta a 783 miliardi di euro, sostanzialmente invariato rispetto al 2008 (+0,1%), mentre il reddito medio complessivo è di 19.030 euro con un leggero incremento dello 0,85% rispetto al 2008. Analizzando la distribuzione dei contribuenti per livello di reddito le variazioni rispetto agli anni precedenti sono minime: il 49,07% (20,4 milioni di soggetti) dichiara redditi Irpef inferiori a 15.000 euro l’anno e il 41,13% (circa 17 milioni) dichiara redditi tra 15.000 e 35.000 euro. In totale il 90,2% dei contribuenti dichiara meno di 35.000 euro e solo lo 0,17% dichiara redditi maggiori di 200.000 euro: questa classe registra un calo dei soggetti del 7% rispetto al 2008 anno in cui era composta per il 58% da lavoratori dipendenti, per il 26% da pensionati e per il rimanente 16% da “indipendenti”. Dei circa 5.300 contribuenti persi da tale classe, poco più della metà (2.755) sono lavoratori dipendenti (-6,1%), i pensionati calano di 124 unità (-0,6%), mentre i contribuenti “indipendenti” si riducono di 2.405 unità, pari ad un calo di quasi il 20%.
Tipologia reddito: oltre la metà dell’Irpef (53%) è rappresentata da redditi da lavoro dipendente che nel complesso registrano nel 2009 un calo dello 0,5% rispetto al 2008. In crescita invece l’apporto dei redditi da pensione che rappresentano il 28,5% dell’Irpef e sono cresciuti nel 2009 del 4,6%. Nel dettaglio i redditi medi da pensione (+4,73%) e da lavoro autonomo (+2,55%) crescono in misura maggiore rispetto alla crescita dello 0,83% del reddito medio complessivo, il reddito da lavoro dipendente cresce dello 0,76% mentre i redditi d’impresa hanno un decremento rispettivamente del 5,35% per la contabilità ordinaria e del 2,76% per la contabilità semplificata. E’ consistente il calo dei redditi da partecipazione (-6,86%).
Regioni: l’analisi territoriale mostra che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (22.430 euro), seguita dal Lazio (21.440 euro), mentre la Calabria ha il reddito medio più basso con 13.860 euro. Nelle regioni meridionali si osserva una crescita del reddito complessivo medio superiore rispetto al dato nazionale (Sud +1,8%, Isole +1,6%), anche se la distanza massima tra le diverse aree del Paese rimane notevole: si passa da 21.553 euro al Nord-ovest a 15.316 euro al Sud.
Imposta netta: L’imposta netta totale è pari a 146,5 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto al 2008 (+0,2%), con una Irpef media di 4.720 euro (4.700 euro nel 2008). A pagare l’imposta sono circa 31 milioni di contribuenti (il 75% del totale contribuenti). Il restante 25%, circa 10,5 milioni di dichiaranti, hanno imposta netta pari a zero, in quanto presentano un reddito compreso nelle soglie di esenzione, oppure presentano una imposta che si azzera per effetto delle detrazioni riconosciute dal nostro ordinamento. I contribuenti con redditi fino a 35.000 euro (87% del totale) dichiarano il 48% dell’imposta netta totale, mentre il restante 52% dell’imposta netta totale è dichiarata dai contribuenti con redditi superiori a 35.000 euro (13% del totale dei contribuenti).