Per superare tutte le problematiche di equità nella distribuzione del bonus si potrebbe assimilare il credito d’imposta a una qualsiasi agevolazione o prestazione sociale legandone l’assegnazione all’indicatore della situazione economica.
di Lelio Violetti e Stefano Ciarla
Utilizzare l’Isee per superare le criticità, soprattutto sul versante dell’equità, emerse in merito alla individuazione della platea dei beneficiari del bonus Irpef di 80 euro. La proposta è contenuta in una elaborazione di Lelio Violetti e Stefano Ciarla di Lef che dopo aver evidenziato alcune criticità, sotto l’aspetto equitativo, del provvedimento varato dal Governo e ora all’esame del Parlamento, suggerisce di assimilare il credito d’imposta ad una qualsiasi agevolazione o prestazione sociale.
Il provvedimento introduce nell’ordinamento dell’Irpef un concetto fortemente innovativo: in pratica si abbatte l’imposta dovuta e, nei casi in cui non vi è capienza, la si trasforma in un credito che origina rimborso o riporto all’anno successivo. Ciò genera qualche criticità. A partire dai soggetti beneficiari, da cui attualmente risultano esclusi non solo i lavoratori autonomi e i titolari di reddito d’impresa, ma anche i pensionati e i cosiddetti incapienti (soggetti con reddito inferiore a 8.000), cioè lavoratori dipendenti con imposta zero in quanto annullata dalle relative detrazioni d’imposta.
La norme, come proposta rischia di creare una situazione di favore per i soggetti al cui imponibile concorrono oltre al lavoro dipendente anche altre tipologie di reddito e i nuclei che hanno un reddito familiare al quale concorrono più soggetti percettori di reddito di lavoro dipendente (famiglie plurireddito), rispetto a quelli composti da un unico percettore di reddito di lavoro dipendente (famiglie monoreddito). A parità di reddito familiare, infatti, i primi potrebbero percepire più di un bonus contro un solo bonus percepito dai secondi. E’ altrettanto evidente, spiega il rapporto, come il sistema attualmente adottato, a parità di reddito complessivo familiare e del numero dei soggetti che concorrono alla sua formazione, penalizzi maggiormente le famiglie più numerose. Nell’analisi la soluzione e il metodo di utilizzo dell’Isee per risolvere le criticità evidenziate.