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martedì 29 Aprile 2025
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Irpef: sconti per 37,2 mld, più della metà vanno alla casa, solo 315 mln a istruzione

di Victoria Felix

Dagli 8,3 miliardi per le ristrutturazioni edilizie ai 315 milioni per l’esenzione delle borse di studio universitarie. La lunga lista dei principali sconti fiscali legati all’Irpef riporta ben 22 voci per un totale che supera i 37 miliardi di euro (37,2 mld), di cui la metà è dedicata al bene più caro per gli italiani: la casa. Mentre c’è solo una voce che riguarda l’istruzione. Secondo i dati contenuti nel Rapporto annuale sulle spese fiscali 2020 del ministero dell’Economia ben 20,7 miliardi sono dedicati al mattone, mentre il resto viene suddiviso tra: sanità, previdenza complementare, servizi mensa, e assegni familiari e (ultima voce della lista) istruzione. Gli immobili, dunque, si trova saldamente al primo posto ed è destinato a rafforzare la propria posizione già da quest’anno quando si sentiranno gli effetti del super bonus del 110%. E’ importante dare uno squarcio alla lista degli sconti fiscali Irpef perché se il governo manterrà il proposito di mettere mano alla riforma della principale imposta del sistema tributario del nostro paese una loro razionalizzazione diventerà inevitabile.

Il primo sconto dell’elenco fa parte delle  misure dedicate all’abitazione. Si tratta delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizia, per cui vengono ‘spesi’ dallo Stato 8,3 miliardi di euro. Al secondo posto un’altra voce che fa capo al mattone: la deduzione della rendita catastale dell’abitazione principale che vale 3,9 miliardi di euro. La terza voce riguarda invece il capitolo salute, con 3,6 miliardi destinati alle detrazioni per le spese sanitarie, seguita dall’esenzione delle pensioni di guerra, delle pensioni e indennità percepite dai ciechi civili e di altri sussidi assistenziali (3,4 miliardi). Poi si torna di nuovo alla casa, con le detrazioni per interventi di riqualificazione energetica (2,9 miliardi) e la cedolare secca sui canoni degli immobili (2,3 miliardi). Per la deduzione dei contributi versati a forme di previdenza complementare vengono spesi dall’erario 2,3 miliardi di euro; mentre  l’esclusione dalla base imponibile degli assegni al nucleo familiare costa 1,9 miliardi. Segue il regime forfetario per i lavoratori autonomi e le imprese individuali (1,4 miliardi). E poi si torna alla casa, con le detrazioni per interessi su mutui per l’acquisto dell’abitazione principale (925,1 milioni) e per gli interventi anti‐sismici (795,2 milioni). Uno sconto ‘frutto’ del coronavirus è il bonus vacanze (733,8 milioni), seguito dalle deduzioni dei contributi versati ai fondi integrativi del servizio sanitario nazionale (652,9 milioni).

Proseguendo nell’elenco delle principali spese fiscali dell’Irpef si arriva all’esclusione dalla base impobile dei servizi di mensa o ticket restaurant  che vale 626,3 milioni; segue la detassazione dei premi di produttività che impegna 579,7 milioni. Mentre la tassazione agevolata dei compensi ai direttori artistici e ai collaboratori tecnici per prestazioni di natura non professionale in campo artistico e sportivo dilettantesco impegna 540,2 milioni. Si ritorna quindi agli sconti dedicati all’abitazione, come la detrazione per acquisto di mobili ed elettrodomestici in caso di ristrutturazione (489,3 milioni), la riduzione forfettaria di alcuni canoni di locazione (421,5 milioni) e il bonus‐facciate (378,2 milioni). Per le deduzione delle spese mediche e di assistenza in caso di gravi invalidità le minori entrate ammontano a 351,6 milioni. Ma subito si ritorna al capitolo più importante della lista, con le detrazione per i canoni di locazione di unità immobiliari adibite ad abitazione principale (328,4 milioni). Ultima nell’elenco è la voce dedicata all’istruzione, con l’esenzione delle borse di studio universitarie per un valore di 315,1 milioni. 

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