La Corte dei conti ha pubblicato nei giorni scorsi la Relazione sul rendiconto generale dello Stato per il 2010, che rivolge uno sguardo impietoso all’attivita’ di contrasto all’evasione. Dal quadro delineato dalla magistratura contabile emergono numerosi elementi di criticita’, a cominciare dal numero dei controlli che è diminuito rispetto all’anno precedente. Una tendenza ancor più rilevante se non si tiene conto dei controlli parziali automatizzati, mentre aumenta il numero dei controlli formali ex 36-ter.
{jcomments on}Se si scompone la maggiore imposta introitata dai controlli, risulta che l’incremento registratosi nel 2010 è relativo per il 59% ai controlli di liquidazione automatizzata e soltanto per il 35% ad attività di accertamento sostanziale. In sostanza, la gran parte dell’incremento registratosi nel 2010 deriva da una accelerazione sul “magazzino” di liquidazioni 36-bis, Iva e Registro e anche 36-ter.
Il contenzioso è dovuto in gran parte a situazioni non direttamente collegate all’attività di accertamento sostanziale dell’Agenzia delle entrate. L’arretrato esistente nelle commissioni provinciali è concentrato in alcune sedi (sette CTP hanno il 55% dei ricorsi complessivamente pendenti in primo grado). Il fenomeno degli omessi versamenti è rilevante anche se l’Agenzia non ha fornito dati aggiornati né distinti rispetto alle varie annualità.
Per quanto riguarda le rate non versate del condono, su un carico netto di 5,1 miliardi di euro, sono stati riscossi soltanto 925 milioni ed è altamente probabile che gran parte della differenza (quasi 4,2 mld) non possa essere riscossa in futuro.
Sulle compensazioni Iva si è registrata una netta flessione (-5,6 mld pari a -30,1%) mentre sulle imposte dirette complessivamente considerate la flessione è più contenuta (-1,16 mld pari al 10,46%). Dalla Relazione della Corte dei Conti emerge inoltre come fattore sempre più rilevante il fenomeno delle frodi Iva individuate.