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sabato 27 Luglio 2024
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La delega fiscale: nel 2023 abolizione dell’Irap e taglio aliquote medie Irpef, nel 2026 il Catasto ma senza effetti fiscali

Abolizione dell’Irap, riduzione della pressione fiscale su reddito medio-alti in base alla fotografia sfocata scattata dall’Irpef, revisione degli estimi catastali  ma “sterilizzati” fino al 2026 e senza effetti fiscali, definitiva adozione del criterio della flat tax per i redditi da capitale. Infine l’accorpamento della Riscossione all’Agenzia delle entrate. Sono questi gli interventi principali delineati nella bozza di legge delega varata dal Consiglio dei ministri, con la defezione per protesta dei ministri della Lega.

Il pacchetto, secondo quanto dichiarato all’articolo uno del dispositivo di legge, ha come obiettivi lo stimolo alla crescita economica attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui redditi derivanti dall’impiego dei fattori di produzione;  la razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario, con un occhio agli adempimenti a carico dei contribuenti al fine di ridurre i costi di adempimento, di gestione e di amministrazione del sistema fiscale; l’individuazione ed eliminazione di micro-tributi per i quali i costi di adempimento dei contribuenti risultino elevati a fronte di un gettito trascurabile per lo Stato e trovando le opportune compensazioni di gettito nell’ambito dell’attuazione della presente legge; preservare la progressività del sistema tributario. Infine ridurre l’evasione e l’elusione fiscale.

Modifiche al sistema nazionale della riscossione

Il governo si propone di individuare un nuovo modello organizzativo del sistema nazionale della riscossione, anche mediante il trasferimento delle funzioni e delle attività attualmente svolte dall’agente nazionale della riscossione, o parte delle stesse, all’Agenzia delle entrate, in modo da superare l’attuale sistema, connotato da una netta separazione tra il titolare della funzione della riscossione, Agenzia delle entrate, e il soggetto deputato allo svolgimento delle attività di riscossione, Agenzia delle entrate – riscossione

Revisione dell’Irpef e dell’imposizione sui redditi da capitale

Il governo è delegato ad introdurre l’applicazione della medesima aliquota proporzionale di tassazione ai redditi derivanti dall’impiego del capitale, anche nel mercato immobiliare, nonché ai redditi direttamente derivanti dall’impiego del capitale nelle attività di impresa e di lavoro autonomo condotte da soggetti diversi da quelli a cui si applica l’imposta sul reddito delle società (Ires);

ridurre gradualmente le aliquote medie effettive derivanti dall’applicazione dell’Irpef “anche al fine di incentivare l’offerta di lavoro e la partecipazione al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai giovani e ai secondi percettori di reddito, nonché l’attività imprenditoriale e l’emersione degli imponibili”  e le variazioni “eccessive” delle aliquote marginali effettive derivanti dall’applicazione dell’Irpef.

Per aliquote medie e marginali effettive quelle derivanti dall’applicazione dell’Irpef senza tenere conto né dei regimi sostitutivi né delle detrazioni diverse da quelle per tipo di reddito.

Inoltre ci si prefigge il riordino delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche, tenendo conto della loro finalità e dei loro effetti sull’equità e sull’efficienza dell’imposta e  l’armonizzazione dei regimi di tassazione del risparmio, tenendo conto dell’obiettivo di contenere gli spazi di elusione dell’imposta.

Revisione dell’Ires e della tassazione del reddito di impresa

Il governo è delegato ad introdurre la semplificazione e la razionalizzazione dell’Ires, finalizzato alla riduzione degli adempimenti amministrativi a carico delle imprese, anche attraverso un rafforzamento del processo di avvicinamento tra valori civilistici e fiscali, con particolare attenzione alla disciplina degli ammortamenti;

revisione della disciplina delle variazioni in aumento e in diminuzione apportate all’utile o alla perdita risultante dal conto economico per determinare il reddito imponibile, al fine di adeguarla ai mutamenti intervenuti nel sistema economico, anche allineando tendenzialmente tale disciplina a quella vigente nei principali paesi europei;

tendenziale neutralità tra i diversi sistemi di tassazione delle imprese, per limitare distorsioni di natura fiscale nella scelta delle forme organizzative e giuridiche dell’attività imprenditoriale.

Razionalizzazione dell’Iva

Il legislatore delegato dovrà razionalizzare la struttura dell’imposta sul valore aggiunto con particolare riferimento al numero e ai livelli delle aliquote e alla distribuzione delle basi imponibili tra le diverse aliquote;  adeguare in coerenza con l’European Green Deal e la disciplina europea armonizzata dell’accisa, le strutture e le aliquote della tassazione indiretta sulla produzione e sui consumi dei prodotti energetici e dell’energia elettrica, con l’obiettivo di contribuire alla riduzione progressiva delle emissioni di gas climalteranti e alla promozione dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili ed ecocompatibili.

Graduale superamento dell’Irap

Gli interventi normativi che verranno disposti per attuare il graduale superamento dell’Irap  “garantiscono in ogni caso il finanziamento del fabbisogno sanitario”.

Revisione del Catasto

La delega del governo prevede di mettere a disposizione dei comuni e dell’Agenzia delle entrate strumenti per il corretto classamento degli immobili attualmente non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso ovvero la categoria catastale attribuita;

dei terreni edificabili accatastati come agricoli;

degli immobili abusivi, individuando a tal fine specifici incentivi e forme di trasparenza e valorizzazione delle attività di accertamento svolte dai comuni in quest’ambito.

Il governo è delegato inoltre ad attuare una integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati in tutto il territorio nazionale, da rendere disponibile a decorrere dal 1° gennaio 2026, secondo i seguenti criteri direttivi:

a) attribuire a ciascuna unità immobiliare, oltre alla rendita catastale determinata secondo la normativa attualmente vigente, anche il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata in base, ove possibile, ai valori normali espressi dal mercato;

b) prevedere meccanismi di adeguamento periodico dei valori patrimoniali e delle rendite delle unità immobiliari urbane, in relazione alla modificazione delle condizioni del mercato di riferimento e comunque non al di sopra del valore di mercato;

c) prevedere, per le unità immobiliari riconosciute di interesse storico o artistico adeguate riduzioni del valore patrimoniale medio ordinario che tengano conto dei particolari e più gravosi oneri di manutenzione e conservazione nonché del complesso dei vincoli legislativi alla destinazione, all’utilizzo, alla circolazione giuridica e al restauro.

le informazioni rilevate non possono essere utilizzate per la determinazione della base imponibile dei tributi la cui applicazione si fonda sulle risultanze catastali.

Revisione delle addizionali comunali e regionali all’Irpef

Si prevede la sostituzione dell’addizionale regionale e comunale all’Irpef con una sovraimposta la cui aliquota di base può essere aumentata o diminuita  entro limiti prefissati.

In attuazione dei principi del federalismo fiscale, i decreti legislativi devono prevedere la revisione dell’attuale riparto tra Stato e comuni del gettito dei tributi sugli immobili destinati a uso produttivo appartenenti al gruppo catastale D ed eventualmente degli altri tributi incidenti sulle transazioni immobiliari.

Delega al governo per la codificazione in materia tributaria

il governo è delegato ad adottare uno o più decreti legislativi per la codificazione delle disposizioni legislative vigenti per garantire la certezza dei rapporti giuridici e la chiarezza del diritto nel sistema tributario, ivi inclusi l’accertamento, le sanzioni e la giustizia tributaria. Ci si ripropone di organizzare le disposizioni per settori omogenei, coordinare, sotto il profilo formale e sostanziale, il testo delle disposizioni legislative vigenti, assicurare l’unicità, la contestualità, la completezza, la chiarezza e la semplicità della disciplina relativa a ogni settore;

aggiornare e semplificare il linguaggio normativo anche al fine di adeguarlo a quello degli atti dell’Unione Europea;

indicare esplicitamente le norme da abrogare, fatta salva comunque l’applicazione dell’articolo 15 delle disposizioni sulla legge in generale premesse al codice civile.

Una volta ricevuto il via libera definitivo del Parlamento, l’esecutivo avrà 18 mesi a disposizione per emanare uno o più decreti legislativi per la revisione del sistema fiscale.

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