Dalla parziale detassazione dei redditi derivanti da alcune tipologie di beni immateriali a un’agevolazione che maggiora del 90 per cento i costi di ricerca e sviluppo sostenuti per questi beni.
Con il nuovo Patent box è prevista una più ampia deducibilità ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap e una complessiva semplificazione.
Il decreto fiscale e la legge di Bilancio 2022 hanno ridisegnato le agevolazioni del meccanismo normativo che aveva permesso significativi e ingiustificati sconti fiscali ai grandi gruppi in particolare dell’automotive e del fashion style, escludendo, dai beni immateriali agevolabili, gli investimenti in marchi e nel know-how.
Con il Decreto Fisco Lavoro e da ora in poi, anziché quantificare la quota di reddito esclusa dall’imponibile complessivo, si potrà applicare a quei costi una maggiorazione del 90 per cento aumentata dalla Legge di Bilancio 2022 al 110%.
La nuova disciplina si applica su opzione che vale per cinque periodi d’imposta, è irrevocabile e rinnovabileed è efficace ai fini sia delle imposte sui redditi sia dell’IRAP.
La nuova versione dell’agevolazione riguarda i costi di ricerca e sviluppo sostenuti dai titolari di reddito d’impresa che possono esercitare l’opzione a condizione di essere residenti in Paesi con i quali sia in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione e con i quali lo scambio di informazioni sia effettivo.
Per i soggetti che possono accedere al nuovo regime , ai fini delle imposte sui redditi sono maggiorati del 110% per i costi di ricerca e sviluppo sostenuti in relazione a specifici beni immateriali quali:
- software protetto da copyright;
- brevetti industriali;
- disegni e modelli;
Condizione per usufruire dell’agevolazione è che i beni in questione siano utilizzati direttamente o indirettamente nello svolgimento della propria attività d’impresa.
Le modalità di esercizio dell’opzione saranno definite con un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate.