Finora eravamo abituati agli evasori totali o parziali. E a quelli a loro insaputa. Oggi scopriamo che ci sono anche gli evasori per necessità. L’affermazione del viceministro dell’Economia Stefano Fassina, secondo cui in Italia, in alcuni casi, si evade per sopravvivere, oltre ad essere tecnicamente sbagliata è particolarmente irritante perché pronunciata durante la presentazione di una ricerca in cui si evidenziava l’elevato carico fiscale su chi paga tutte le imposte. Ma andiamo per ordine. L’affermazione è tecnicamente sbagliata perché nel nostro sistema le imposte si pagano solo in presenza di un reddito. Relativamente alle persone fisiche tale imposta ha una franchigia (no tax area) per escludere dall’imposta i redditi più bassi ed è progressiva, cioè cresce in maniera più che proporzionale al crescere del reddito.
Per le società il prelievo è proporzionale, cioè l’aliquota è unica fissa. Perciò sostenere che si evade per necessità o per sopravvivere è un’ affermazione errata. La vera emergenza è la mancanza di reddito non la tassazione del reddito. Altro è affermare che il carico fiscale è troppo elevato e ha raggiunto livelli al limite della sopportazione per chi fa per intero il proprio dovere pagando correttamente quanto previsto. Perciò sarebbe più opportuno, anziché strizzare l’occhio a chi non fa il proprio dovere correttamente, ricordare che il carico fiscale reale è arrivato a livelli eccessivi proprio perché ci sono molti che non pagano.
In Italia, e questo Fassina lo dovrebbe sapere bene per i suoi studi e anche perché in passato è stato consigliere di Vincenzo Visco alle Finanze, più che gli evasori per necessità ci sono i tartassati che non possono sottrarsi perché le imposte vengono prelevate loro alla fonte. Oltre l’80 per cento dell’Irpef, infatti, è pagata dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, così come gran parte dell’IVA e delle altre imposte. Chi evade invece lo fa perché lo ritiene conveniente in relazione al rischio che corre. Altro che sopravvivenza. Chi ha responsabilità di governo anzichè lasciarsi andare a facili suggestioni che possono raccogliere il plauso interessato di quanti, e sono tanti, hanno scelto di non versare le somme che dovrebbero pagare in base al loro reddito, sarebbe più utile impegnarsi per attuare una più efficace lotta all’evasione e utilizzare, almeno in parte, le risorse recuperate per ridurre il carico che opprime chi non evade. Un consiglio per Fassina: proponga di sospendere le trattenute ai dipendenti che per l’esiguità del reddito percepito non riescono ad arrivare alla fine del mese. Per necessità.
{jcomments on}