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sabato 5 Ottobre 2024
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Lef, il 4 maggio consegna premio tesi di laurea con Gallo e Romano

Il premio Lef si tinge di rosa. Le borse di studio messe in palio dall’Associazione per la legalità e l’equità fiscale sono state vinte da tre studentesse: Roberta Piccinni della Luiss di Roma, Francesca Morello dell’Università di Trento e Irene Mercadante dell’Università di Bari. Il riconoscimento sarà consegnato il 4 maggio prossimo nel corso di una cerimonia al Cnel alla quale interverranno il vicepresidente della Corte Costituzionale Franco Gallo e l’ex direttore dell’Agenzia delle entrate Massimo Romano. Gallo terrà una lectio magistralis su “Disuguaglianze, giustizia distributiva e progressività”, affrontando il tema dell’imposizione tributaria in relazione ai principi sanciti dalla Costituzione. Più sull’attualità invece il contributo di Romano che parlerà di ‘Nuove strategie nella lotta all’evasione’. Un tema centrale nel paese ma troppo spesso affrontato in maniera inadeguata e ondivaga con continui e a volte repentini mutamenti di strategia legati ai cambiamenti poliitici nella guida del paese. Le ragioni del premio, che vuole essere anzitutto un riconoscimento a giovani studenti che hanno mostrato attenzione ai temi della legalità ed equità fiscale, saranno ilustrate dal presidente di Lef Orlando De Mutiis. A ognuna delle tre vincitrici andranno 2.000 euro lordi.

Non facile il compito della commissione del premio, composta da Orlando De Mutiis, Tamara Gasparri, Salvatore Tutino, Oreste Saccone e Villiam Rossi, che ha dovuto scegliere tra 28 tesi di laurea, tutte meritevoli e interessanti. La positiva risposta all’iniziativa di Lef pone all’associazione il problema di valutare per la prossima edizione di aumentare il numero dei premi. Caratteristica comune delle tre tesi prescelte è la trattazione di argomenti di particolare attualità. Gli studenti uniscono alla riflessione tecnica e teorica la grande capacità di calare il lavoro nella realtà mettendo in relazione l’analisi e le proposte con il sistema tributario e la situazione economica del paese.

Roberta Piccinni, con la professoressa Livia Salvini, affronta “in modo accurato” la “transazione fiscale”, un istituto introdotto da pochi anni nel nostro ordinamento nell’ambito della legge fallimentare. Il lavoro, ricco di richiami giurisprudenziali e dottrinali, e completo di una efficace comparazione tra il sistema italiano e quello di altri stati dell’Unione Europea, risulta “originale nei contenuti, chiaro nell’esposizione e coerente con le finalità del premio che intende promuovere e affermare i principi di legalità ed equità fiscale”. Vengono analizzati con cura i vecchi dogmi dell’indisponibilità dell’obbligazione tributaria e del carattere vincolato del potere dell’Amministrazione finanziaria ed evidenziata con efficacia la necessità di rendere compatibili gli stessi con il principio di buon andamento della Pubblica amministrazione, sancito dall’articolo 97 della Costituzione. Per affermare che in presenza di interessi costituzionali configgenti il legislatore è chiamato ad effettuare un bilanciamento degli stessi.

Francesca Morello tratta il tema della ‘Tassazione dei proventi illeciti’ con la professoressa Alessandra Magliaro dell’Università di Trento.

La tesi affronta in modo “esaustivo e non scontato” il tema dell’imponibilità dei proventi illeciti, ripercorrendo l’evoluzione dottrinaria, giurisprudenziale e normativa della materia. Con una lettura “chiara e convincente” viene analizzata la problematica alla luce del dettato costituzionale e dei principi di solidarietà ed equità fiscale. Principi che consentono una possibile coesistenza tra sanzione penale e tassazione dei proventi illeciti, senza che lo Stato possa essere accusato di immoralità. Di particolare interesse la capacità di focalizzare l’attenzione sulle attuali criticità e sulle ipotesi di soluzione. Il riferimento in particolare è al mancato riconoscimento della deduzione dei costi connessi alla produzione dei proventi illeciti che determina un indebita commistione tra profilo punitivo e profilo tributario e rende censurabile la relativa disciplina sul piano costituzionale.

La tesi di Irene Mercadante analizza i ‘Vecchi e nuovi argomenti a favore dell’imposta patrimoniale’ con il professor Ernesto Longobardi. Vengono messe a confronto le esperienze dei maggiori Paesi e i contributi della dottrina per analizzare il fenomeno in tutte le sue complesse implicazioni. La riflessione teorica sull’introduzione di un nuovo tributo viene sviluppata anche tenendo conto della crisi economica, che è particolarmente pungente nel nostro Paese. Emerge “la profondità dell’analisi, la sua attualità e la coerenza con gli obiettivi di promozione della legalità e dell’equità fiscale che il premio si propone”. Un’imposta patrimoniale avrebbe anche una funzione di riequilibrio equitativo, dopo che negli ultimi 15 anni il peso dei tributi sui redditi di lavoro ha raggiunto in Italia livelli insostenibili, mentre è stato ridotto il prelievo sul patrimonio. Mercadante ricorda che, a parità di reddito, “il possesso del patrimonio dà maggiore potere, maggiore libertà, maggiore sicurezza, indipendenza e influenza” ed è, per eccellenza, espressione di capacità contributiva, alimentata, talora, con redditi precedentemente sottratti a tassazione.

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