Consegnati i premi Lef – Tesi di laurea assegnati alle migliori tesi in materia fiscale. Alla cerimonia, nella prestigiosa sede del Cnel a Roma, sono intervenuti il presidente del Cnel Renato Brunetta, il presidente emerito della Corte costituzionale Franco Gallo, il direttore del dipartimento delle Finanze del Mef Giovanni Spalletta e il professor Paolo Liberati, ordinario di Scienza delle Finanze Università di Roma Tre. I lavori sono stati conclusi dal saluto del presidente del Cnel, professor Renato Brunetta.
Franco Gallo nella sua relazione ha affrontato i temi, attualmente molto discussi, della sorte del federalismo fiscale e del rilancio del regionalismo differenziato attraverso la legge 86. “La recentissima legge 86 del 2024, nell’individuare i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) li intende – ha sottolineato – non come strumenti di prestazioni essenziali perequative da garantire come intesi dall’articolo 119 della Costituzione con carattere di generalità, ma come mere quote di partecipazione al gettito dei tributi erariali maturato nel territorio regionale”. “Ne risulta – ha aggiunto Gallo – di conseguenza una disciplina provvisoria e carente, priva di un quadro di riferimento generale che consenta un adeguato bilanciamento della destinazione sia delle risorse complessive della finanza pubblica, sia di quelle destinate alle singole Regioni, sia di quelle ricavabili dalla loro autonomia tributaria, sia di quelle necessarie al finanziamento di tutti i Lep”.
Quanto alla sorte del federalismo Gallo ha evidenziato che “a tutt’oggi, dopo più di dieci anni dall’emanazione della legge 42 del 2009, le modalità di perequazione non sono state differenziate e, soprattutto, non è stata data applicazione all’impianto delle sue norme attuative”.
Paolo Liberati, nel corso di una lectio magistralis su “equità orizzontale e verticale nel sistema tributario italiano” ha evidenziato il “grave danno” all’equità del sistema derivante dalla proliferazione di trattamenti tributari differenziati che nell’imposta personale si traducono in uscita dalla progressività. “Si tratta – ha spiegato – di forme di imposizione sostitutive dell’imposta personale progressiva, che rendono grave danno al criterio di equità orizzontale e verticale.
Al di fuori di uno schema di tassazione generale e onnicomprensiva non è più l’uguaglianza di reddito a determinare l’uguaglianza del carico fiscale, ma è l’uguaglianza di reddito all’interno di una stessa categoria”. Queste “gravi violazioni” del criterio di equità orizzontale, ad avviso di Liberati, “privano di fondamento economicamente interpretabile la graduazione delle aliquote che dovrebbe garantire la differenziazione del prelievo, dato che tale differenziazione diviene settoriale e non più generale, e quindi potenzialmente non unica”. “Il funzionamento della finanza pubblica – ha aggiunto Liberati -non può essere assimilato al funzionamento di un mercato privato. Ne consegue che qualsiasi riduzione del prelievo, da parte di chi la può esercitare, si presenta come un gioco a somma positiva, un sistema
in cui si riducono gli oneri e non i benefici. Ragione per cui, da forme legali di violazione del contratto sociale, si passa poi facilmente a forme illecite di violazione di quello stesso contratto attraverso l’evasione, niente altro che una forma estrema di “free-riding”. “In questo schema -più di quanto non accada con trattamenti tributari differenziati – il godimento dei beni pubblici avviene senza il pagamento di un corrispettivo”.
Liberati infine si è soffermato sul rapporto tra spesa pubblica e prelievo evidenziando come
i due elementi del bilancio pubblico debbano viaggiare paralleli: “così come aumenti di spesa pubblica -ha detto- dovranno prima o poi essere finanziati con imposte, le promesse di riduzione del prelievo avranno prima o poi effetti sulla composizione e sul livello della spesa pubblica. Sta a noi scegliere questi livelli, sapendo che uno tiene l’altro. E sapendo che dal buon funzionamento
di un sistema tributario dipende l’equità del sistema, dipende la tenuta del contratto sociale, e – in ultima analisi – dipende la tenuta della democrazia e la forza della legalità”.
Il direttore generale del Dipartimento delle Finanze del Mef Giovanni Spalletta, ha fatto il punto sull’attuazione della riforma tributaria.
“Finora è stato fatto tanto in termini di procedure, manca tutto quello che costa e che comporta oneri significativi”. “La possibilità di realizzare pienamente la delega fiscale, come la riforma delle aliquote Iva, è ora collegata al reperimento delle risorse necessarie” ha rilevato l’alto dirigente del Ministero. Rimane all’orizzonte della riforma l’obiettivo del taglio e della razionalizzazione delle cosiddette “tax expenditures” che, sottolinea Spalletta, “trova resistenza di natura politica dalle categorie di contribuenti beneficiarie e che sono ben rappresentate in Parlamento”. “La delega è molto ricca di contenuti e le sue linee guida perseguono l’ambizione di toccare tutto il migliorabile, con tre obiettivi principali: la riduzione della pressione fiscale, la semplificazione del sistema e la ridefinizione dei rapporti fisco-contribuente con molto più dialogo preventivo e meno repressione” ha ricordato il direttore generale del Mef. L’interlocuzione generalizzata e continua con il contribuente richiede per Spalletta “un rafforzamento delle risorse per rendere l’Agenzia delle Entrate idonea a sostenere il nuovo sistema di controllo” e per quanto riguarda il concordato preventivo biennale “è uno strumento analogo ad altri in passato che spinge alla compliance, ma bisognerà vedere quali saranno i livelli di adesione”.
Una forte esortazione ad affrontare con entusiasmo ed energia gli impegni futuri rivolta ai giovani premiati è venuta dal presidente del Cnel Renato Brunetta: “Siate liberi e affamati di libertà, di democrazia, affamati di battaglie; il paese, la comunità europea devono essere il vostro obiettivo”. “La vostra casa è il mondo, studiate, andate all’estero, investite in capitale umano, fate esperienza ma poi tornate, per favore” ha concluso Brunetta.
I premi Lef-Tesi di laurea, consistenti in un assegno di 2.000 euro lordi ognuno, sono andati a Valentina Furino, Nicholas Lo Bianco e Maria Martello. Le tre tesi sono state scelte da una commissione guidata da Vincenzo Busa, per molti anni direttore Normativa e Contenzioso dell’Agenzia delle Entrate.
In particolare Maria Martello ha affrontato il tema “Piattaforme digitali di trading e implicazioni fiscali”, Nicholas Lo Bianco ha analizzato il “Ruolo delle piattaforme digitali nello scambio di informazioni ai fini fiscali” e Valentina Furino il tema dell’”Educazione alla legalità tra i banchi di scuola”.