Mandato alla Commissione europea per negoziare le questioni fiscali con i Paesi a fiscalità privilegiata.
Un passo avanti nella lotta contro l’evasione fiscale. E’ stato definito così l’accordo che ha concesso alla Commissione europea il mandato a negoziare lo scambio automatico di informazioni sull’evasione delle tasse con paradisi fiscali come Svizzera, Montecarlo, San Marino, Liechtenstein e Andorra. La decisione è stata assunta dall’Ecofin, che ha affrontato il tema della lotta all’evasione fiscale. Dopo il sì del Lichtenstein a una revisione degli accordi sul segreto bancario, anche l’Austria, che tra i membri dell’Unione si era mostrata la più restia al cambiamento, ha infatti ora ammorbidito i toni. In ballo c’è un tesoro consistente: si stima, infatti, che l’evasione fiscale costi all’Europa mille miliardi di euro l’anno. La mossa successiva dovrebbe riguardare l’accordo tra i 27 governi per estendere il campo di applicazione della direttiva sulla tassazione dei redditi da risparmio dei cittadini non residenti.
La notizia ufficiale è arrivata dal tedesco Wolfgang Schaeuble: “Abbiamo raggiunto un accordo unanime sul mandato alla Commissione europea per negoziare con i paesi terzi sulla questione fiscale – ha detto – ora dobbiamo procedere rapidamente, non dobbiamo dare l’impressione di deludere le aspettative”. “Il lavoro dell’Ecofin è essenziale per andare avanti nella lotta all’evasione e alla frode fiscale”, ha scritto invece il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy.
Il sì di Austria e Lussemburgo. L’Austria aveva già spianato la strada aprendo alla revisione degli accordi sul fisco con i Paesi terzi, Svizzera compresa. Ieri, infatti, è arrivato il sì definitivo del Paese seguito da quello del Lussemburgo. “Noi possiamo dare il nostro consenso al mandato alla Commissione per negoziare con i paesi terzi in materia di lotta alle frodi fiscali – ha detto Luc Frieden ministro del Lussemburgo – nella misura in cui, contrariamente al passato, lo scambio automatico di informazioni diventa obiettivo del mandato, che dunque sarà più preciso che in passato”.