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martedì 29 Aprile 2025
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Manovra, tagli alle agevolazioni fiscali per 20 mld, cambia bollo deposito titoli

Sì del Senato alla fiducia sul decreto. Oltre all’abbattimento dei bonus fiscali che colpisce anche le famiglie con figli a carico, rimodulata l’imposta di bollo sui titoli, modifiche alle pensioni, confermati i ticket sanitari. Pressione fiscale sale di oltre l’1%.

Via libera del Senato alla fiducia sulla manovra: 161 i sì, 135 i no e 3 gli astenuti. Il decreto legge passa ora alla Camera dove dovrebbe essere approvato definitivamente domani. Diverse le modifiche apportate al testo rispetto al decreto originario: l’impatto della manovra sale oltre i 70 miliardi al 2014. Una serie di variazioni che spaziano dai tagli alle agevolazioni fiscali ai ticket sanitari, dai ritocchi alle pensioni al prelievo sulle stock option, dagli ammortamenti per i beni in concessione all’entità dell’imposta di bollo sui depositi titoli. {jcomments on}

Agevolazioni fiscali. Venti miliardi e non più i 15 iniziali ipotizzati dal ministro Tremonti arriveranno dal taglio immediato alle agevolazioni fiscali che non verrà applicato soltanto se entro il 30 settembre 2013 sarà esercitata la delega con la riforma fiscale. Una stangata del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014, che toccherà tutte le 483 agevolazioni fiscali anche quelle per le famiglie. Colpiti i nuclei con figli a carico, le spese per l’istruzione, quelle mediche e per gli asili nido. Ma anche gli studenti universitari e i redditi da lavoro dipendente. Sforbiciata anche sui bonus per le ristrutturazioni edilizie, il terzo settore, le Onlus, l’Iva, le accise e i crediti d’imposta. Modifiche queste che, secondo i tecnici del Senato, porteranno un aumento dell’1,2% della pressione fiscale, portandola al 43,7 %.

Imposta di bollo. Un recupero di gettito di circa 897 milioni di euro annui per i primi due anni e di circa 2.525 a partire dal 2013 arriverà invece dalla tanto discussa imposta di bollo sui conti depositi titoli. Anch’essa ha subito dei cambiamenti rispetto al piano originario: sarà di 34,2 euro per importi inferiori ai 50mila euro; di 70 euro per importi pari o superiori a 50mila euro e inferiori a 150mila euro; di 240 euro per importi pari o superiori a 150mila euro e inferiori a 500mila euro e di 680 euro per importi pari o superiori a 500mila euro. A partire dal 2013 poi l’imposta con periodicità annuale sarà di 230 euro per importi pari o superiori a 50mila euro e inferiori a 150mila euro, di 780 euro per importi pari o superiori a 150mila euro e inferiori a 500mila euro e di 1.100 euro per importi pari o superiori a 500mila euro.

Stock option. Confermata la stretta sulle stock option per dirigenti e collaboratori di imprese finanziarie per i quali aumenta la base imponibile su cui applicare l’addizionale prevista dalla manovra dell’anno scorso. Il prelievo aggiuntivo del 10% applicato per la quota di bonus e stock option che supera il triplo della parte fissa della retribuzione, sarà invece calcolata per l’intera quota che eccede l’importo corrispondente alla parte fissa della retribuzione.

Ammortmenti. Tra le norme oggetto di critiche (soprattutto da parte di Confindustria) e di possibile ulteriori modifiche spicca quella sul limite alla deducibilità degli ammortamenti dei beni devolvibili per i concessionari. Per questi ultimi, fatta eccezione per autostrade e trafori, l’ultima ipotesi prevede un aumento dell’Irap in luogo del limite del 2% alla deducibilità dei beni i concessione. Per autostrade e trafori, invece, resterebbe l’iniziale previsione con la deducibilità delle somme accantonate nel cosiddetto fondo di ripristino ridotta dal 5 all’1 per cento.

Ticket sanitari. Ad entrare in vigore subito, si parla di lunedì prossimo, anche il ticket sanitario di 10 euro sulle ricette mediche e di 25 per gli interventi di pronto soccorso in codice bianco.

Pensioni. Anticipato di un anno l’aggancio delle pensioni all’aspettativa di vita: dal 2013, si legge nel testo, l’incremento sarà di 3 mesi perchè verrà assorbito l’incremento della speranza di vita già registrato nel triennio precedente risultante superiore (4 mesi). Dal 2016 la stima degli adeguamenti triennali è pari a 4 mesi fino al 2030 con successivi adeguamenti inferiori fino al 2050 circa. L’adeguamento cumulato al 2050 è pari a circa 3 anni e 10 mesi. Arriva poi un contributo di solidarietà del 5% per le pensioni d’oro sopra i 90mila euro e del 10% per quelle oltre i150mila.

Ordini professionali e liberalizzazioni. Modificata la norma sull’abolizione degli ordini professionali: si è deciso di eliminare solo gli ordini che non prevedono l’esame di stato per l’abilitazione alla professione.

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