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sabato 5 Ottobre 2024
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Manovra, via libera dalla Camera, le novità su pensioni casa e sviluppo

I deputati approvano con 495 sì, 88 no e 4 astenuti la manovra da 33 mld del governo Monti con le modifiche al dl varate in Commissione. Confermato il ritorno dell’Ici-Imu sulla prima casa con lo sconto per le famiglie e le novità sulle pensioni. Aumenta il prelievo sui capitali scudati, ammorbiditel e liberalizzazioni.

È una manovra da 33 miliardi solo per il 2012 (20 + 13 di Iva per effetto della clausola di salvaguardia) quella su cui oggi la Camera ha votato la fiducia, la prima chiesta dal governo Monti. E’ passata con 495 voti a favore, 88 contrari e quattro astenuti. Pdl, Pd e Udc hanno votato sì, mentre contro si sono schierati Lega e Idv. Via libera quindi alle modifiche al decreto varate in commissione. In serata c’è stato il voto finale a Montecitorio, prima di trasferire il provvedimento al Senato. Dalle pensioni all’Imu, passando per lo scudo fiscale e l’aumento delle accise sul tabacco, sono più di 80 le modifiche introdotte dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Tra le novità l’adeguamento delle pensioni basse: quelle fino a tre volte il minimo (1.408 euro) saranno completamente ancorate all’inflazione programmata non solo nel 2012, ma anche nel 2013. E’ stata chiarita anche una importante novità sull’Ici prima casa: lo sconto potrà arrivare fino a 600 euro. Ai 200 per tutti, vanno aggiunti 50 euro per ogni figlio fino a un massimo di 8, equivalenti a 400 euro. Grazie a un sub emendamento dei relatori è stato introdotto un ulteriore rincaro della tassa sui capitali scudati ed è stato confermato il contributo per chi possiede immobili all’estero, pari allo 0,76%. Ecco le principali novità della manovra rispetto al testo originario.

Imu sulla casa. Risorge definitivamente nella versione finale della manovra l’Ici (o meglio, Imu, imposta municipale unica) sulla prima casa. Alla franchigia iniziale di 200 euro sulle prime case, la battaglia «per l’equità» condotta in parlamento ha fatto sì che l’esenzione possa salire sino a quota seicento euro. Sull’Imu saranno infatti possibili detrazioni per le famiglie con figli: 50 euro di sconto per ogni figlio di età non superiore a 26 anni, che viva nell’immobile adibito ad abitazione principale. Nel decreto “salva Italia”, inoltre, è presente anche la rivalutazione delle rendite al 60% che dovrebbe consentire di recuperare 10-12 miliardi di euro. Sulle prime case sarà al 4 per mille, sulle altre al 7 per mille.

Imu per immobili di banche e assicurazioni. Rivalutazioni più alte per gli immobili in cui si trovano banche e assicurazioni. La norma prevede un moltiplicatore dell’80 per cento per i fabbricati classificati nella categoria catastale D/5 da applicare alla rendita catastale ai fini della determinazione del valore dei fabbricati.

Conti correnti. Eliminata l’imposta di bollo per i conti correnti con giacenza media annua inferiore a 5.000 euro. Rimane a 34,20 per i conti correnti sopra i 5mila euro di persone fisiche. Per le imprese e persone giuridiche, invece, il tributo sale da 73,8 a 100 euro, con un rincaro quindi di 26,2 euro.

Pensioni in contanti. Il tetto per i pagamenti in contanti della pubblica amministrazione (incluse le pensioni) è fissato in 1.000 euro e non in 500 come inizialmente annunciato.

Fisco. Proroga dei termini per beneficiare della rateazione dei debiti tributari. Chi decide di pagare le tasse a rate, invece, non avrà più l’obbligo di fideiussione. Viene stabilito anche il posticipo dell’operatività del nuovo sistema di accertamento e riscossione delle entrate dei comuni. Più tempo, inoltre, per riscuotere le somme dovute dal fisco per chi ha aderito ai condoni (il termine viene spostato al 31 dicembre 2013).

Farmacie. L’Agenzia italiana del farmaco dovrà individuare, entro quattro mesi, l’elenco dei farmaci di fascia C (privi di ricetta) che potranno vendere anche le parafarmacie e la grande distribuzione.

Liberalizzazioni. Pacchetto previsto per il 2012, senza alcun rinvio al 2013. Resta fuori la categoria dei tassisti, che sarà regolamentata con specifiche norme sul settore dei trasporti.

Via libera all’innalzamento delle aliquote Iva. Per i generi di consumo salirà dal 21 al 23%, per quelli di largo consumo dal 10 al 12%, invariata al 4% sui generi di prima necessità.

Più leggera

Più leggera la tassa sul lusso. Sarà invece più leggera la tassa sulle auto e le barche di lusso. I minori introiti verranno reperiti aumenando le accise sui tabacchi. Con l’emendamento approvato si dispone una riduzione progressiva dell’addizionale erariale della tassa automobilistica al 60%, al 30% e al 15%, dopo, rispettivamente, 5, 10 e 15 anni. L’addizionale non è più dovuta dopo i 20 anni. Per le unità da diporto la la tassa è ridutta del 15, 30 e 45% dopo 5, 10 e 15 anni. La copertura del mancato gettito, arriverà dall’aumento dell’accisa «sul tabacco trinciato». Resta fermo, quindi, il prezzo delle sigarette: i rincari interesseranno solo il tabacco sfuso per confezionare manualmente le sigarette.

Pensioni. Rivalutazione per le pensioni fino a 1.400 euro, per il 2012 e 2013. Il contributo di solidarietà per le pensioni d’oro sale dal 10% (già previsto della manovra dello scorso anno) al 15%. Si allenta la penalizzazione per chi lascia il lavoro prima dei 62 anni, con una riduzione dell’assegno che scende dal 2% all’1%. Per ogni anno di anticipo ulteriore ai due anni la decurtazione è del 2%. I lavoratori con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni al 31 dicembre 2012 possono andare in pensione anticipata a 64 anni. Mentre le donne potranno andare in pensione di vecchiaia a 64 anni se al 31 dicembre 2012 avranno almeno 20 anni di contributi e 60 anni d’etá. Per i lavoratori autonomi i contributi pensionistici salgono di 1,3 punti percentuali per il prossimo anno, gli anni successivi di 0,45 punti, fino ad arrivare al 24%.

Scudo fiscale. Diventa fissa la tassa sui capitali scudati. È prevista un’imposta di bollo speciale del 10 per mille nel 2012, che sale al 13,5 per mille l’anno successivo. A partire dal 2014 è prevista una quota fissa del 4 per mille. Inoltre le attività che sono state prelevate dal rapporto di deposito saranno soggette a un’imposta del 10 per mille.

Attività all’estero. Imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero da persone fisiche residenti in Italia. L’imposta è dello 0,1 per cento annuo del valore delle attività finanziarie per il biennio 2011-2012 e dello 0,15% a partire dal 2013. Dall’imposta si deduce, fino a concorrenza del suo ammontare, un credito d’imposta pari all’ammontare dell’eventuale imposta patrimoniale versato nello Stato in cui sono detenuti i prodotti e gli strumenti finanziari.

Case all’estero. Tassa dello 0,76% per gli immobili detenuti all’estero «a qualsiasi uso destinati, delle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato». L’imposta «è dovuta proporzionalmente alla quota di possesso e ai mesi dell’anno nei quali si è protratto il possesso». La tassa dello 0,76% sul valore degli immobili «è costituito dal costo risultante dall’atto di acquisto o dai contratti e, in mancanza, secondo il valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è computato l’immobile».

Revisione Isee. Viene rivisto l’Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente), che punta ad affinare lo strumento che consente di accedere, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali. Si terrá conto del quoziente familiare, in particolare dei figli successivi al primo e di persone disabili a carico.

Cariche banche-assicurazioni. I dirigenti, amministratori e sindaci di banche che ricoprono un doppio incarico in banche, societá finanziarie o assicurazioni dovranno scegliere quale incarico mantenere entro 90 giorni. Scaduto il termine decadono da entrambi gli incarichi.

Sviluppo. I giovani e le donne si assumono senza Irap.
Per chi assume giovani e donne arriva la deducibilità integrale dell’Irap , per un importo totale di 1,5 miliardi nel 2012 e 2 nel 2013 e 2014. Costi della politica.

Percorso a ostacoli per eliminare i privilegi. La riduzione dei costi della politica comincia con un incidente: il governo mette in manovra (articolo 23) che i compensi dei parlamentari saranno tagliati sulla base dei risultati della commissione Giovannini, attesi per fine anno. Se però quei lavori non fossero conclusi, il governo avrebbe agito di sua iniziativa. Levata di scudi delle Camere: le retribuzioni dei parlamentari sono di esclusiva competenza del parlamento. Punto e basta. Testo ritirato. Polemiche. Fin tanto che i due presidenti delle camere – Schifani e Fini non fanno una promessa: gli stipendi dei parlamentari verranno adeguati alla media di quelli europei, e comunque ridotti.

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