Nel 2014 entrate stabili grazie all’aumento Iva e la rivalutazione delle quote Bankitalia, a gennaio 2015 boom degli incassi dalle attività di accertamento, +58%.
Spicca l’aumento dell’1,9% dell’Iva nel 2014 nella sostanziale stabilità delle entrate tributarie nell’anno appena trascorso. Lo riporta il ministero dell’Economia nel bollettino del periodo gennaio-dicembre 2014. Tenuto conto di addizionali e acconti Ires versati nel 2013, l’erario “chiude” il 2014 incassando circa 6 miliardi in meno rispetto all’anno precedente, pari allo 0,6%. Tra le imposte dirette, si segnala il significativo apporto dell’imposta sostitutiva della rivalutazione delle quote di Bankitalia, che ha permesso di introitare quasi 1,8 miliardi di euro. Positivo il gettito delle imposte indirette, in particolare dell’Iva (+2.189 milioni) e dell’imposta di bollo (+2,8%), così come le entrate da accertamento e controllo (+447 milioni di euro).
Imposte dirette.Sul versante delle imposte dirette, il gettito complessivo di 217.376 milioni di euro segna un calo di 1.313 milioni rispetto al 2013, pari allo 0,6%. l’Irpef registra un andamento sostanzialmente stabile rispetto al 2013 (+58 milioni), come risultato dell’aumento delle ritenute sui redditi dei dipendenti pubblici (+0,9%) e dalla flessione di quelle su dipendenti privati (-0,4%) e autonomi (-1,8%). Per via degli acconti e delle addizionali del 2013, l’Ires segna una netta contrazione (-980 milioni), pari al 3,8% per cento. Ben diverso l’andamento dell’imposta sostitutiva sul risparmio gestito, che con l’aumento dell’aliquota al 26% ha visto il gettito aumentare del 16,4%, (400 milioni). Da segnalare anche l’incasso record ottenuto con la rivalutazione delle quote e dei beni d’impresa di Banca d’Italia: con le tre rate versate nel 2014, l’erario ha incamerato complessivamente 2.213 milioni di euro.
Imposte indirette.In rialzo dell’1,2% (+2,3 miliardi) il gettito delle indirette, che si attesta a 194.318 milioni di euro. La crescita riflette in particolare l’andamento positivo dell’Iva, che registra un incremento dell’1,9% rispetto al 2013 (+2.189 milioni) esclusivamente per effetto dell’aumento dell’aliquota al 22%: il maggior gettito è infatti dovuto agli scambi interni (+2.195 milioni) al netto delle importazioni dai paesi extra-Ue (-6 milioni). Tra le altre imposte indirette, l’imposta da bollo conclude l’anno in segno positivo (+2,8%), anche in questo caso per via dell’aumento al 2 per mille dell’aliquota sulle comunicazioni di prodotti finanziari. Positivi anche i gettiti delle accise su prodotti energetici (+0,6%%), energia elettrica e addizionali (+5,1%) e gas (+12%).
Giochi e accertamento.Riprendono terreno le entrate sul fronte dei giochi, 4,7% rispetto al 2013 pari a 534 milioni di euro. Di segno più anche le entrate derivanti da attività di accertamento e controllo, che segnano una crescita di 447 milioni di euro (+5,3%).
I dati di gennaio.Praticamente immutate le entrate per il primo mese di quest’anno. Nel bollettino di gennaio 2015, il Mef calcola in 32.863 milioni le entrate tributarie, in calo dello 0,1% rispetto al 2014. Di questi, 22.785 provengono dalle imposte dirette (+0,2%) e 10.078 da quelle indirette (-1%). Tra queste ultime va menzionato il calo del 3,3% del gettito Iva, dovuto al decremento delle entrate sul fronte degli scambi interni (-2,2%) e delle importazioni (-7,2%). In netto calo gli introiti da giochi (-10,2%), mentre sono decisamente positivi i risultati delle attività di accertamento e controllo: 727 milioni di euro, in crescita del 58% rispetto allo stesso mese del 2014 (+267 milioni).